Una domanda

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Voigtlander
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Una domanda

Messaggio da Voigtlander »

...è un po che un mio collega di lavoro mi vuole coinvolgere nella costruzione di un piccolo coltello,
in officina ho del AISI 420 del 17.4Ph e una certa abbondanza di TA6V ( ma ignoro se il Titanio prende la tempra)
Per la forma potrei contornirla con il CNC, poi scartarlo a mano e poi temprarlo, ma ho solo la tempra ad induzione e un forno a muffola della Sib senza atmosfera protettiva...si può fare ugualmente? quale acciaio mi consigliate?
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Nerocagliostro
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Re: Una domanda

Messaggio da Nerocagliostro »

Il 420 non è il massimo ma potrebbe andare.
Se vuoi qualcosa di economico ti consiglio il 440 C oppure B
Ottimo ma caro l' ATS 34 o RWL 34
Per gli ossidabili il C70 buono oppure K720 molto duro
Ovviamente ce ne sono altri 1000 tipi ma questo sono i più comuni
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Voigtlander
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Re: Una domanda

Messaggio da Voigtlander »

...mmm... è una prova così, tanto per
infatti volevo usare qualcosa che ho già
proveremo con il 420
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esseti
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Re: Una domanda

Messaggio da esseti »

Voigtlander ha scritto:...è un po che un mio collega di lavoro mi vuole coinvolgere nella costruzione di un piccolo coltello,
in officina ho del AISI 420 del 17.4Ph e una certa abbondanza di TA6V ( ma ignoro se il Titanio prende la tempra)
Per la forma potrei contornirla con il CNC, poi scartarlo a mano e poi temprarlo, ma ho solo la tempra ad induzione e un forno a muffola della Sib senza atmosfera protettiva...si può fare ugualmente? quale acciaio mi consigliate?
Il 420, ti consente una durezza finale, se ben temprato, di 54 Hrc; fa conto come un buon coltello da cucina, che, per un uso normale, è sufficiente.
Il Titanio, invece non prende tempra.
Non conosco la tempra ad induzione, ma se vuoi temprarlo e hai un forno, ti suggerisco una quindicina di minuti (un pò di più se è più spesso di 4mm e più lungo di 200mm [bisognerebbe conoscere le dimensioni finali del pezzo]) a 1040°C, spegnimento in olio (l' olio, dovrebbe essere a 100°C o anche poco più) oppure in aria forzata (un vecchio phon per capelli privato della resistenza che scalda l' aria) e poi 2 ore a 200°C (quando la temperatura del forno fosse scesa naturalmente, da sola, senza forzarla, intorno ai 100°C perché quando richiudi il forno, la temperatura comincia subito a salire e a tornare quella effettiva che c' è all' interno)
In tutte le fasi del trattamento, non sbirciare mai nel forno perché la temperatura deve essere sempre costante ;)
Il tutto, dopo aver protetto la lama dalla decarburazione superficiale con un foglio di Inconel o di acciaio inox e di aver messo dentro al pacchetto, tra lama e foglio, 6 o7 filtri di sigaretta che, bruciando all' interno, consumeranno molto dell' ossigeno presente riducendo la decarburazione superficiale del metallo che, senza foglio (o "caramella" come la chiamiamo noi grattaferro :D ) risulterebbe poi inutilizzabile (come un biscotto bruciato)
Comunque, alla fine dei trattamenti termici, avrai una lama molto scura e mooolto dura da riportare "bianca", tanti auguri e complimenti per il volerci provare. :D

P.S. Raggiungi lentamente e con almeno una pausa di 10 minuti a 500°C, la temperatura di tempra o aumenta il rischio che la lama si storga; dopo la "seconda tempra" (distensione, che equivale al rinvenimento nei carboniosi) estrai la lama e la lasci raffreddare naturalmente, da sola, a temperatura ambiente.
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Voigtlander
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Re: Una domanda

Messaggio da Voigtlander »

Grazie esseti per la tua risposta.
Adesso credo di avere una infarinata di base per poter almeno tentare :-)
Comunque al momento di temprare farò della prove.
Intanto procedo con la costruzione, per adesso ho ricavato una lastrina 240X38X4.5mm, l'idea sabebbe quella di un coltello ada caccia a lama fissa con manico in ulivo
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esseti
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Re: Una domanda

Messaggio da esseti »

De nada!
Riguardo l' olivo e considerando che ci andresti a caccia; ricorda che è un legno relativamente morbido e che assorbe... ;)
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Voigtlander
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Re: Una domanda

Messaggio da Voigtlander »

Secondo me l'olivo non è poi così morbido, rimane sempre un legno molto "vetroso" (userei ovviamente la radica che ho già stagionata) che poi possa assorbire questo non lo sapevo :oops:
Comunque questo coltello verrà usato per andare a caccia (sempre se riesco a farlo!) quindi che legno potrei usare?
Ho del mogano, del ipè brasiliano, teck, forse qualche sfrido di palissandro indiano, ma non varrei usare un legno esotico, bensì del legno nostrano...dalle mie parti si trova solo castagno e faggio.....consigli? :roll:
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esseti
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Re: Una domanda

Messaggio da esseti »

Secondo me, per la destinazione d' uso del coltello, sarebbe più adatto un materiale sintetico o del corno (anche perché un coltello così e facile buttarlo per terra o appoggiarlo senza tanta cura su di un sasso) Non ho mai usato i legni che hai indicato, quindi, non saprei consigliarti; sarebbe meglio usare un legno stabilizzato (impregnato di resine) meglio ancora, sarebbe della micarta completamente sintetica; due miei coltelli con la micarta: :)

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Nerocagliostro
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Re: Una domanda

Messaggio da Nerocagliostro »

Se dovessi fare una classifica dei migliori materiali per i manici di coltelli da caccia, metterei sicuramente al primo posto la micarta, poi i corni, bufalo in primis, poi cervo sambar, mentre i legni o li usi stabilizzati come dice esseti oppure è meglio lasciar perdere.
Aggiungerei una riflessione però; In base al tipo di manico che vuoi fare, ti puoi secondo me sbilanciare anche su legni nostrani, e mi spiego meglio: Se vuoi fare un coltello vecchio stile, tipo brut de forge e manico a codolo nascosto, puoi anche usare un legno non nobile che si sporca, assorbe e adatta all'umidità gonfiandosi un pelino. Mentre se fai un manico con viti, rivetti ed affini, le sicure deformazioni che avrai con il contatto con acqua, sangue ecc. si vedranno moltissimo nelle giunzioni tra metallo e legno.
Poi ho da poco scoperto, facendo coltelli da cucina stile giapu, che c'è un legno nostrano che si comporta divinamente anche se bagnato plurime volte: il ginepro ( io ho utilizzato il genere sabina) , la parte del legno rossa. Aggiungerei anche il fantastico bosso.
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esseti
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Re: Una domanda

Messaggio da esseti »

Son d' accordo con Nerocagliostro e ci aggiungo il legno santo o guaiacum officinalis che, qui a Venezia, veniva usato (e talvolta, viene ancora usato) per farci le boccole dei perni delle eliche (quindi, stava sempre sott' acqua) ed è un legno che non assorbe proprio ed è pure "autolubrificante"! E anche bello da vedere:

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qui ne puoi vedere degli altri :)
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