John Juranitch (lezione di affilatura).
Inviato: 26/04/2010, 12:50
John Juranitch incomincio' ad interessarsi di affilatura,lame e pietre quando inizio' a svolgere il lavoro di barbiere durante la Guerra di Korea.
Tutto cio' che si sa in materia di affilatura,anche di un manolibera,lo dobbiamo a lui.
Le regole base di affilatura,descritte anche nel suo libro (la Bibbia per tutti gli affilatori di coltelli)sono:
1.L'uso delle pietre deve essere a secco o ad acqua,mai ad olio.
Questo perche' l'olio satura quasi irrimediabilmente i pori della pietra,sia essa sintetica o naturale,lasciando che le particelle di metallo asportato rimangano in superficie, e siano solo di impiccio durante il processo di affilatura, in quanto la sostanza in questione le irretisce.
L'acqua invece,imbibendo i pori,fa si che la particelle di metallo si tolgano semplicemente strofinando la pietra con un dito (pollice)di una mano.
2.L'angolo del coltello da mantenere sulla pietra durante tutto il processo di affilatura e' di circa 20-30 gradi.
Si puo' usare del nastro isolante da porre sul dorso del coltello o del rasoio(un altro tipo scotch con l'acqua si staccherebbe dopo poche passate),in modo da mantenere facilmente l'angolo costante durante il lavoro.
Se rimangono ,una volta tolto il nastro,dei residui di colla sull'acciaio,si puo' usare alcool etilico e batuffoli di cotone per rimuoverli.
3.Le pietre per affilare devono essere usate in successione,dalla piu' abrasiva,alla meno abrasiva.
In altre parole,da quella con grit piu' basso,fino a quella con grit piu' alto.
4.Per iniziare,i movimenti da fare su pietra con la lama possono essere circolari ,o semi-circolari,in senso orario o anti-orario,per rimuovere piu' metallo in eccesso.
5.La pressione non deve essere eccessiva,solo quella giusta affinche'la lama poggi bene sulla pietra (quest'ultima perfettamente levigata).
6.I movimenti successivi,su altre pietre,possono essere i classici ,che si trovano anche in questo sito,visionando i miei video di affilatura.
7.Dopo aver fatto i primi passaggi sulla prima pietra,la piu' grezza,sarebbe utile girare la lama e sentire se il filo "mordicchia"il pollice.
Se cio' accade,continuare per un po' sulla stessa pietra (l'esperienza in questo caso fa da padrona),e poi passare a quelle mano a mano piu' fini.
8.Cio' vuol dire che,una volta tastato il filo, che si continua ad affilare la lama sull'altro lato,e dopo un po' si finisce alternando uno -due passaggi su un lato,uno-due passaggi sull'altro.
I movimenti migliori da attuare son quelli ad X,che rendono uniforme il filo dal tallone alla punta della lama.
9.Seppur Juranitch prediliga l'uso della pietra a secco,io preferisco l'acqua,dato che comunque e' un ottimo dissipatore di calore,utile in tutti i casi in cui vi e' in gioco l'attrito.
Consiglio inoltre acqua demineralizzata (distillata),in quanto l'eccessiva "durezza"conferita dai vari minerali al liquido rischia di compromettere l'affilatura.
A tal proposito sappiate che il calcio e' il diretto responsabile dell'effetto negativo di cui sopra.
10.Per quanto concerne la pietra belga,oltre ad usarla ad acqua,io alla fine dell'affilatura la uso a secco .Cio' rende il tagliente molto nitido,il che per un rasoio e' molto importante,dato che deve radere.
11.L'angolo di affilatura ,almeno per il caso dei rasoi,lo prediligo uguale a zero,piuttosto che a 20-30 gradi ,addirittura.
Infatti ,se il lavoro che dobbiamo compiere,ovvero nel nostro caso l'affilatura, per una nota legge fisica e':
L=FxSxCos (angolo alfa) (1)
Noterete che se l'angolo alfa e' uguale a zero,quindi lama piatta sulla pietra,il coseno di 0 e' 1,quindi il lavoro e' "totale",ovvero forza per spostamento.
Se si alza il dorso del rasoio-lama,con delle striscie di nastro,ci si allontanera' da questo ideale di perfezione.
Noterete infatti che addirittura,posizionando la lama di taglio sulla pietra,quindi ad un angolo di 90 gradi,il coseno di 90 gradi e' zero,quindi per la (1)tutto il lavoro sara' pari a 0.
12.Per quanto concerne il rasoio,si puo' adottare la seguente tecnica:
12.a)Affilare con pietra grezza il rasoio,con lama perfettamente adagiata su pietra.
Impostato il bevel ...
12.b)Prendere una pietra fine,porre due-tre nastri sul dorso e continuare l'operazione di levigatura .
Togliere i nastri,passare alla coramella.
Cio'consumera' prima un po' il dorso (su pietra grezza),e creera' (su pietra fine)un doppio bevel che rendera' piu'delicato il tocco della lama sul volto.
inoltre cosi si faciliteranno le affilature successive.
Penso che per quanto concerne il tocco delicato del rasoio,esso si puo'ottenere anche passando il rasoio su pietra belga gialla a secco.
Inoltre,se possedete un'ardesia,(cinese,turingia,ecc),essa puo' essere utile per testare il filo.
Infatti ,bagnati i polpastrelli con acqua,e umettata la parte centrale della pietra,fateci scorrere sopra la lama.
Se essa spargera' uniformemente l'acqua sulla pietra,coprendola interamente in una sola passata,vuol dire che il filo e' "teso"e quindi pronto.
13)Per quanto concerne le passate su coramella,io consiglio di usare lo stesso metodo che si adotta per l'affilatura su pietra.
Infatti,se ,come abbiam detto,si passa dalla pietra piu' "ignorante"alla piu' fine,durante l'affilatura,per quanto concerne la coramella consiglio di passare dal materiale piu' duro al meno duro.A tal proposito,se possibile,consiglierei l'uso di molette al gesso e talco,alla fine di tutta l'operazione.
14)Se si dovesse usare,prima ancora della pietra,la mola,per sistemare rasoi sbeccati,o lame malridotte in genere,il discorso e' lo stesso;usare la mola piu' abrasiva,fino a quella meno abrasiva.
Questo sistema serve a ripulire i graffi gradualmente.
Il discorso vale anche per l'uso di paste abrasive per i restauri(rimozione ruggine).
Tutto cio' che si sa in materia di affilatura,anche di un manolibera,lo dobbiamo a lui.
Le regole base di affilatura,descritte anche nel suo libro (la Bibbia per tutti gli affilatori di coltelli)sono:
1.L'uso delle pietre deve essere a secco o ad acqua,mai ad olio.
Questo perche' l'olio satura quasi irrimediabilmente i pori della pietra,sia essa sintetica o naturale,lasciando che le particelle di metallo asportato rimangano in superficie, e siano solo di impiccio durante il processo di affilatura, in quanto la sostanza in questione le irretisce.
L'acqua invece,imbibendo i pori,fa si che la particelle di metallo si tolgano semplicemente strofinando la pietra con un dito (pollice)di una mano.
2.L'angolo del coltello da mantenere sulla pietra durante tutto il processo di affilatura e' di circa 20-30 gradi.
Si puo' usare del nastro isolante da porre sul dorso del coltello o del rasoio(un altro tipo scotch con l'acqua si staccherebbe dopo poche passate),in modo da mantenere facilmente l'angolo costante durante il lavoro.
Se rimangono ,una volta tolto il nastro,dei residui di colla sull'acciaio,si puo' usare alcool etilico e batuffoli di cotone per rimuoverli.
3.Le pietre per affilare devono essere usate in successione,dalla piu' abrasiva,alla meno abrasiva.
In altre parole,da quella con grit piu' basso,fino a quella con grit piu' alto.
4.Per iniziare,i movimenti da fare su pietra con la lama possono essere circolari ,o semi-circolari,in senso orario o anti-orario,per rimuovere piu' metallo in eccesso.
5.La pressione non deve essere eccessiva,solo quella giusta affinche'la lama poggi bene sulla pietra (quest'ultima perfettamente levigata).
6.I movimenti successivi,su altre pietre,possono essere i classici ,che si trovano anche in questo sito,visionando i miei video di affilatura.
7.Dopo aver fatto i primi passaggi sulla prima pietra,la piu' grezza,sarebbe utile girare la lama e sentire se il filo "mordicchia"il pollice.
Se cio' accade,continuare per un po' sulla stessa pietra (l'esperienza in questo caso fa da padrona),e poi passare a quelle mano a mano piu' fini.
8.Cio' vuol dire che,una volta tastato il filo, che si continua ad affilare la lama sull'altro lato,e dopo un po' si finisce alternando uno -due passaggi su un lato,uno-due passaggi sull'altro.
I movimenti migliori da attuare son quelli ad X,che rendono uniforme il filo dal tallone alla punta della lama.
9.Seppur Juranitch prediliga l'uso della pietra a secco,io preferisco l'acqua,dato che comunque e' un ottimo dissipatore di calore,utile in tutti i casi in cui vi e' in gioco l'attrito.
Consiglio inoltre acqua demineralizzata (distillata),in quanto l'eccessiva "durezza"conferita dai vari minerali al liquido rischia di compromettere l'affilatura.
A tal proposito sappiate che il calcio e' il diretto responsabile dell'effetto negativo di cui sopra.
10.Per quanto concerne la pietra belga,oltre ad usarla ad acqua,io alla fine dell'affilatura la uso a secco .Cio' rende il tagliente molto nitido,il che per un rasoio e' molto importante,dato che deve radere.
11.L'angolo di affilatura ,almeno per il caso dei rasoi,lo prediligo uguale a zero,piuttosto che a 20-30 gradi ,addirittura.
Infatti ,se il lavoro che dobbiamo compiere,ovvero nel nostro caso l'affilatura, per una nota legge fisica e':
L=FxSxCos (angolo alfa) (1)
Noterete che se l'angolo alfa e' uguale a zero,quindi lama piatta sulla pietra,il coseno di 0 e' 1,quindi il lavoro e' "totale",ovvero forza per spostamento.
Se si alza il dorso del rasoio-lama,con delle striscie di nastro,ci si allontanera' da questo ideale di perfezione.
Noterete infatti che addirittura,posizionando la lama di taglio sulla pietra,quindi ad un angolo di 90 gradi,il coseno di 90 gradi e' zero,quindi per la (1)tutto il lavoro sara' pari a 0.
12.Per quanto concerne il rasoio,si puo' adottare la seguente tecnica:
12.a)Affilare con pietra grezza il rasoio,con lama perfettamente adagiata su pietra.
Impostato il bevel ...
12.b)Prendere una pietra fine,porre due-tre nastri sul dorso e continuare l'operazione di levigatura .
Togliere i nastri,passare alla coramella.
Cio'consumera' prima un po' il dorso (su pietra grezza),e creera' (su pietra fine)un doppio bevel che rendera' piu'delicato il tocco della lama sul volto.
inoltre cosi si faciliteranno le affilature successive.
Penso che per quanto concerne il tocco delicato del rasoio,esso si puo'ottenere anche passando il rasoio su pietra belga gialla a secco.
Inoltre,se possedete un'ardesia,(cinese,turingia,ecc),essa puo' essere utile per testare il filo.
Infatti ,bagnati i polpastrelli con acqua,e umettata la parte centrale della pietra,fateci scorrere sopra la lama.
Se essa spargera' uniformemente l'acqua sulla pietra,coprendola interamente in una sola passata,vuol dire che il filo e' "teso"e quindi pronto.
13)Per quanto concerne le passate su coramella,io consiglio di usare lo stesso metodo che si adotta per l'affilatura su pietra.
Infatti,se ,come abbiam detto,si passa dalla pietra piu' "ignorante"alla piu' fine,durante l'affilatura,per quanto concerne la coramella consiglio di passare dal materiale piu' duro al meno duro.A tal proposito,se possibile,consiglierei l'uso di molette al gesso e talco,alla fine di tutta l'operazione.
14)Se si dovesse usare,prima ancora della pietra,la mola,per sistemare rasoi sbeccati,o lame malridotte in genere,il discorso e' lo stesso;usare la mola piu' abrasiva,fino a quella meno abrasiva.
Questo sistema serve a ripulire i graffi gradualmente.
Il discorso vale anche per l'uso di paste abrasive per i restauri(rimozione ruggine).