Legno di Latifoglie (HardWoods)

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Aldebaran
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Legno di Latifoglie (HardWoods)

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LEGNO DI LATIFOGLIE (HARDWOODS)

el caso delle Latifoglie, un attento esame macroscopico del campione è molto importante in quanto da esso si possono ricavare utili elementi diagnostici.

Per prima cosa occorre osservare l'eventuale presenza di anello poroso, formato dagli elementi vasali di maggior diametro del legno primaticcio che appaiono disposti a cerchio (riscontrabili ad esempio nelle Querce caducifoglie, nel Castagno, nel Frassino ecc..), poi se l'alburno ed il durame sono differenziati, il colore del legno e la sua tessitura e quindi se i raggi parenchimatici sono visibili ad occhio nudo (tra i legni più comuni presentano tale particolarità le Querce, il Faggio ed il Platano).



Sezione trasversale

Passando all'esame del campione al microscopico, nella sezione trasversale si osservano per primi gli elementi vasali e precisamente la forma della loro sezione (che può essere circolare, ellittica o poligonale), le loro dimensioni, se vi è una forte differenza tra il diametro di quelli del legno primaticcio e tardivo, il numero e la distribuzione di questi ultimi all'interno dell'anello di accrescimento (numerosi e distribuiti in ogni anello annuale a forma di cono capovolto nelle Querce caducifoglie, meno numerosi e disposti secondo linee oblique nel Castagno; numerosissimi ed in bande tangenziali ondulate nell'Olmo, ecc..).

Naturalmente, al fine di conseguire valori statisticamente significativi, le dimensioni degli elementi vasali dovranno risultare dalla media di 50-100 misurazioni.

Sempre relativamente agli elementi vasali, è opportuno osservare se essi contengono, ed in quale misura, tille. Passando poi all'esame dei raggi occorre rilevare quali tipi sono presenti: monoseriati, pluriseriati od aggregati (questi ultimi sono visibili, ad esempio, nel legno di Carpino ed Ontano) e l'eventuale presenza di cristalli contenuti nel lume delle cellule parenchimatiche, anche se tale caratteristica, essendo riscontrabile in molte Latifoglie, ha un valore diagnostico limitato.

Di grande importanza diagnostica è, infine, la presenza, la quantità e, soprattutto, la disposizione del parenchima assiale (se cioè è prevalentemente di tipo paratracheale o apotracheale).



Sezione longitudinale radiale

Nella sezione longitudinale radiale occorre esaminare sia il tipo di perforazione vasale esistente, sia il tipo e la distribuzione delle punteggiature intervascolari e delle punteggiature raggio-vaso, nonché l'eventuale presenza di ispessimenti elicoidali sulle pareti degli elementi vasali.

Passando allo studio dei raggi ne va rilevato il tipo (omocellulare od eterocellulare), osservando se le cellule che li compongono sono, o meno, morfologicamente simili. Nel caso risultino presenti entrambi i tipi di raggi, occorre, invece, stabilire qual'è quello prevalente.

Infine, un ulteriore elemento da prendere in considerazione è l'eventuale presenza di cristalli all'interno delle cellule parenchimatiche radiali o longitudinali, particolarmente importante quando le cellule contenenti i cristalli appaiono più corte e larghe e sono disposte in allineamenti.



Sezione longitudinale tangenziale

Nella sezione longitudinale tangenziale occorre nuovamente osservare il tipo di perforazione vasale, il tipo e la disposizione delle punteggiature intervascolari, l'eventuale presenza di ispessimenti elicoidali sulle pareti degli elementi vasali, il tipo di raggi, la forma della loro sezione e quella delle singole cellule parenchimatiche che li costituiscono (che, ad esempio, è rotonda coll'Acero ed ovale nella Betulla) ed, infine, l'eventuale presenza di cristalli all'interno delle cellule parenchimatiche. In sintonia con quanto fatto precedentemente, si riporta lo schema di riferimento per l'esecuzione dell'analisi macro e microscopica di un campione di legno di Latifoglie:

ESAME MACROSCOPICO

Il legno di Latifoglie, essendo eteroxilo, è caratterizzato dalla contemporanea presenza di più tipologie di elementi anatomici ed in particolare:

* dalla presenza di vasi, spesso anche di grosso diametro e, generalmente, ben visibili ad occhio nudo che, se osservati con una lente di ingrandimento, presentano, rispetto alle tracheidi delle Conifere, una sezione circolare od ellittica, lume più ampio e pareti cellulari di spessore ridotto;
* dalla presenza di raggi parenchimatici anche di tipo pluriseriato (a seconda delle specie legnose), per cui se il campione in esame presenta grossi raggi ben visibili ad occhio nudo, non potrà che essere di legno di Latifoglie;
* da anelli di accrescimento spesso poco marcati.

Caratteri anatomici e proprietà utili per il riconoscimento macroscopico del legno di Latifoglie:

Sezione trasversale

* Elementi vasali
o Formanti o meno anello poroso.
o Frequenza e distribuzione dei vasi tardivi all'interno dell'anello di accrescimento.
o (Eventuale presenza di tille).
* Alburno e durame
o Eventuale differenza cromatica.
o Rapporto tra le due porzioni.
o (Colore).
* Raggi parenchimatici
o Visibili o meno ad occhio nudo.
* (Lucentezza)
* (Massa volumica)
* (Odore)



ESAME MICROSCOPICO

Caratteri diagnostici utili per il riconoscimento microscopico del legno di Latifoglie:

Sezione trasversale

* Elementi vasali
o Forma della sezione, dimensione e disposizione.
o Frequenza e disposizione degli elementi vasali del legno tardivo.
o Eventuale presenza di tille.
* Raggi parenchimatici
o Tipologia (monoseriati, pluriseriati od aggregati).
o Eventuale presenza di cristalli nelle cellule parenchimatiche.
* Parenchima assiale
o Eventuale presenza.
o Abbondanza.
o Disposizione (paratracheale, apotracheale).



Sezione longitudinale radiale

* Elementi vasali
o Tipo di perforazione vasale.
o Tipo e disposizione delle punteggiature.
o Eventuale presenza di ispessimenti elicoidali sulle pareti.
* Raggi parenchimatici
o Tipologia (omocellulari od eterocellulari).
* Cristalli
o Eventuale presenza all'interno delle cellule parenchimatiche.



Sezione longitudinale tangenziale

* Elementi vasali
o Tipo di perforazione vasale.
o Tipo e disposizione delle punteggiature intervascolari.
o Eventuale presenza di ispessimenti elicoidali sulle pareti.
* Raggi parenchimatici
o Tipologia (omocellulari od eterocellulari).
o Forma della sezione dei raggi.
o Forma della sezione delle singole cellule che li compongono.
* Cristalli
o Eventuale presenza all'interno delle cellule parenchimatiche.
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