Acciaio Russo per Rasoi Albanesi e Altro...

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Aldebaran
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Acciaio Russo per Rasoi Albanesi e Altro...

Messaggio da Aldebaran »

Buongiorno a Tutti,

da qualche tempo sto leggendo gli scritti della Dottoressa Mary Edith Durham ( scomparsa nel 1944 ). Gran parte dei suoi scritti sono stati tradotti e riordinati dalla Professoressa Olimpia Gargano. Uno dei libri più completi sui viaggi in Albania della Professoressa Inglese è " Nella Terra del passato Vivente " Olimpia Gargano, Besa Editrice. Ho trovato, nella cultura albanese, alcune contaminazioni, per quanto concerne i costumi e l'uso di piante e strumenti per le lavorazioni artigianali desunte dal mondo giapponese.
Esempio. Anche la descrizione dei magli e dei loro meccanismi è identica ( il governo giapponese li usa ancora per creare il Tamahagane da fornire agli artigiani in maniera razionata ).
La maggior parte del ferro estratto per poi creare l'acciaio era lavorato nello stabilimento metallurgico di Elbasan, ormai chiuso. L' estrazione mineraria e la metallurgia albanese non sono mai decollati. In genere l' Albania esportava le materie prime per le successive lavorazioni, come ad esempio in Russia.
I Russi fornivano all' Albania un acciaio bassolegato da utensili simile al loro C100 ma con meno carbonio e più scorie/contaminazioni di zolfo, per fare rasoi.
Ho avuto fitte corrispondenze con storici albanesi anche grazie alla Professoressa e allo scrittore Clirim Muça ( che scrive anche Haiku, ovvero poesie essenziali giapponesi ), ma non sono riuscito a trovare molte altre informazioni a riguardo.
Inserisco inoltre delle immagini di foto scattate da me durante la visita al Museo di Tirana che riproduce il Bunker che Enver Hoxha si era fatto costruire in caso di Olocausto Nucleare durante il periodo della Guerra Fredda, in un luogo imprecisato sui monti del Kosovo( per essere anche protetto da Guardie Forestali inconsapevoli che comunque presidiavano quei luoghi ).
All'interno vi sono anche ricostruzioni che testimoniano la vita dei detenuti nei Gulag Albanesi, nei campi di concentramento quindi.

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Questa foto ritrae una sedia da barbiere utilizzata per tosare i capelli ai detenuti prima di entrare nelle carceri composte da celle di 3 metri per 2 metri circa e dove alloggiavano una ventina di persone.
In contrapposizione sul muro vi è affissa una pubblicità della bottega tipica del barbiere albanese degli anni 60.

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Il Museo mi ha anche fatto avere dei libri di fisica nucleare, (per ringraziarmi di alcune ricerche che ho compiuto per loro), che gli studenti di facoltà scientifiche Albanesi studiavano ma, come accade invece per tutte le altre discipline, usanze e prodotti dell'epoca, non vi è alcun riferimento ai contatti Uranio/Alluminio che si utilizzavano in Russia per la produzione di Uranio Arricchito all'interno dei reattori. Evidentemente i Brevetti Italo Russi dell'epoca erano tenuti strettamente segreti nonostante l'amicizia e i patti economici Albania/Russia.
Di contro ho notato però che vi era molta ricerca nel campo dell'elettronica nucleare ( desunta dall'analogica del CISE che i Russi conoscevano ) e vi è rappresentato, in uno dei libri, un esperimento legato alla teoria di Stern e Gerlach abbastanza originale, creato usando magneti al nichel e cobalto ( neodimio ), metalli che loro estraevano.

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Una delle e-mail della Professoressa Olimpia Gargano rivolta a me:

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Designazione acciai Russi

grazie e buon inizio di settimana a tutti,
Andrea
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