Metodo per ottenere l'Hamon

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Aldebaran
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Metodo per ottenere l'Hamon

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Per mettere in evidenza la microstruttura di una lama è necessario che l'abrasivo lavori in un certo modo, che è l'opposto di quello che accade con la ruota di stracci. Gli americani parlano di qualcosa traducibile con "grano aperto" o "poro aperto", ma come definizione questa è poco accurata. Serve comunque per distinguere l'effetto dell'abrasione, da quello che si ottiene con una brunitura, non intesa come quella dei fucili, ma come lucidatura attraverso un lavoro meccanico e non abrasivo.
E' quello che si fa per i metalli preziosi. Una pietra di agata, passata con forza su un metallo, lo lucida. Questo accade anche quando si utilizza un nastro a grana grossa consumato su un pezzo di acciaio, ed è esattamente l'opposto di quello che noi vogliamo ottenere in questo caso.
Per far si che si noti l'Hamon, è necessario che gli abrasivi utilizzati lavorino al massimo secondo l' effetto abrasivo, e al minimo per sfregamento meccanico.
Le pietre adatte per questo lavoro, sono quelle con un legante morbido, perchè l'esposizione continua di particelle abrasive permette un taglio qualitativamente superiore, ed un effetto finale migliore ( i togishi usano pietre costosissime per lucidare le katane).
Utilizzando le carte abrasive si ottengono effetti diversi, comunque buoni. L'importante è tenere presente che le carte vecchie e consumate tendono a "chiudere" la struttura cristallina, o più precisamente ad esercitare un lavoro meccanico che finisce col brunire l'acciaio e nasconderne i dettagli.
Le paste abasive, tipo il polish da carrozziere, funzionano bene per tirare a specchio senza nascondere dettagli, ma per ottenre simili effetti vanno usate a mano. In effetti servono a qualcosa dopo le immersioni nell'acido, per togliere dalla lama la patina di ossido che si forma, altrimenti si potrebbe anche evitare di usarle.
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