da Aldebaran » 23/04/2013, 12:42
Tralasciando le Nakayama che sono pietre giapponesi ma naturali (cava chiusa nel 1967) , le Shoubu e le Honyama (sempre naturali),le altre pietre giapponesi di interesse per noi,in questo caso,sono le sintetiche:
1)Miyakoshi Toishi* [Shobu (1K), Sakura (2k), Syoki (3K), Yamaichi (6K), Kitayama (8K) ]
esse sono pietre ceramiche ,tranne la Kitayama (che ha leganti resinoidi).Sono morbide,ma al contempo hanno una struttura davvero molto omogenea , non porosa (come le pietre morbide,in generale).
2)Le Sigma della Sigma Power Corporation di Tokyo non hanno alcun legante,sono progettate come il vetro: la pietra viene raffreddata, la viscosità aumenta, ostacolando la cristallizzazione e il materiale emerge in uno stato amorfo. Questo processo è costoso, ma si traduce in una pietra che "mangia" davvero l'acciaio,come se fosse di diamante (ATOMA,DMT) e si fa strada anche sugli acciai piu' difficili,con molti alliganti,come l'S125V.
Si dice che siano comparabili alle Naniwa SS, Shapton Pro / Glassstones, Naniwa Chosera, Sigma ,ma a questo punto,dopo ciò che ho scritto,ci credo poco.
le Naniwa Chosera,diversamente dalle SuperStone Naniwa, hanno un legante/abrasivo costituito dall'ossido di magnesio,invece le SS hanno legante resinoide e come abrasivo l'ossido di alluminio.
Le Shapton Pro sono pietre ceramiche,quindi con una struttura piu' omogenea e resistente di quella resinoide.Si pensa che l'altro modello,definite Glass Shapton siano come le Sigma Power,in realtà solo la base di quest'ultime è di vetro,il legante è ceramico.
Toishi*=significa pietra ad acqua.
Si capisce quindi che il problema sia la grande varietà di leganti e tecniche utilizzate per costruire queste pietre,che nulla ha a che vedere con i semplici abrasivi e loro comparazione (anche del grit).Io stesso faccio fatica a capire certe cose,nonostante mi sia procurato,e abbia tutt'ora i seguenti libri:
Oxide Ceramics di Eugene Ryshkewitch
Modern Ceramics di Hove e Riley
Physical ceramics for engineers di H.Van Vlack
penso che uno studio piu' approfondito serva anche a capire la tecnologia degli acciai da polveri,dato che, anche in questo caso,bisognerebbe distinguere tra le varie generazioni (dalla 1 alla 3) e,guarda caso,anche qui la "metrica" è tuta giapponese.Lo ZDP ,per esempio,è classificato come acciaio da polveri di terza generazione,l'RWL una prima (scarsa) e l'S125V tra la seconda e terza,anche se le peculiarità in generale dell'S125V sono migliori dello ZDP.
Se tu,Floris,sei d'accordo,potremmo collaborare per ulteriori verifiche,puoi (possiamo)scrivere anche tutto su Kenz'e Meres e poi linkare di qua.