MACHETE (pron. macéte): nome spagnolo di un grosso e lungo (convenzionalmente con lama lunga da 25 a 60 cm e spessa al massimo 3 mm) coltello da lavoro (disboscamento e taglio della vegetazione erbacea e arbustiva in generale) con manico di legno, originario del Brasile; è stato utilizzato anche come arma d’ordinanza, nei paesi dell’America Centrale e Meridionale. Forme simili sono diffuse in molte zone del mondo, con leggere variazioni di forme e dimensioni: parang in Malesia (con lama più pesante e lunga 30 cm), golok in Indonesia e in Myanmar (anche questo più corto e robusto del machete sudamericano), KHUKURI o kukri in Nepal, panga in Africa Orientale (a lama più ampia e squadrata), bolo nelle Filippine (con la lama panciuta più corta e larga in punta); una versione di quest’ultimo, chiamata bolo da giungla o itak, più appuntita e lunga, è impiegata come arma.
MÀNICO: vd. IMPUGNATURA.
MANIGLIA: vd. DRAGÓNA.
MANNAIA: grossa SCURE con lama ampia e manico lungo, anticamente impiegata come arma e per la decapitazione.
MANNARÉSE: vd. PENNATO.
MANNARÉTTA: detta anche mannaiétta, è un coltello da cucina con lama larga e robusta, trapezoidale, per tagliare le carni con l’osso.
MANOSINISTRA: daghetta o pugnale che nei duelli veniva impugnata con la mano non occupata dalla STRISCIA o spada di lato.
MATCHET (pron. mèccit): adattamento inglese del termine spagnolo MACHETE.
MICARTA (pron. maichèrta): materiale composito brevettato dalla Westinghouse (ora prodotto dalla International Paper), la micarta è un composto di resine fenoliche nella quale sono immersi strati di tessuto. Largamente utilizzato nell’ambito della coltelleria contemporanea per il suo bell’aspetto, la micarta è inattaccabile dagli acidi, dagli agenti ossidanti, resistente agli urti, inattaccabile dal fango, dal sangue, ecc. È un materiale ideale per la costruzione di impugnature. Esistono vari tipi di micarta, nella quale la matrice può essere non di stoffa, ma anche carta o legno e di colorazioni diverse (canvas micarta, paper micarta). Per esempio, quella che si chiama linen (o LE) micarta non è micarta con lino ma con cotone (questa è la migliore per le impugnature), mentre quella che si chiama ivory (bone) micarta, micarta d’avorio, non è vera micarta in quanto il materiale utilizzato non è una resina fenolica bensì epossidica.
MISURE: le dimensioni di un’arma bianca e il suo eventuale fodero vanno espresse in centimetri e il peso in grammi, seguendo un ordine descrittivo prestabilito e ufficialmente adottato in campo internazionale. Per es., al di sotto di 35 cm di lunghezza totale si considerano pugnali, fra 35 e 51 cm daghe, fra 51 e 71 cm si considerano spade corte e oltre quest’ultima misura spade.
MÒLLA: nei coltelli a lama mobile esistono due tipi di molla: quella esterna e quella interna. La molla esterna, detta anche SUSTA, è solitamente una barretta piatta di metallo che copre per tutta la lunghezza il dorso del manico e qui è tenuta ferma da un ribattino centrale e passante. La parte terminale anteriore della molla, detta tèsta, presenta un piccolo foro (occhièllo) o spacco (finèstra). La parte superiore del TALLÓNE presenta un piccolo dente che a lama aperta va a incastrarsi perfettamente nell’intaglio sagomato della molla. La testa della molla possiede un sistema di sblocco, o campanèlla (generalmente un anello), fissato appunto alla testa della molla e che permette, inserendovi il dito indice, di fare forza verso l’alto e liberare il dente dal foro di bloccaggio. La molla interna o molla piatta, occupa normalmente lo spazio riservato all’ARCO. Quando la molla è distesa, un piccolo dente praticato sulla testa della molla interna tiene ferma ma non bloccata la lama. Ambedue le molle si dividono in una metà anteriore (ALA maggiore) e una metà posteriore (ALA minore). Sia la molla interna sia quella esterna sono fermate però, contrariamente ai modelli a pompa (nei quali la molla interna è basculante), al dorso dell’impugnatura.
MOLLÉTTA: termine gergale che indica il coltello a serramanico con apertura automatica della lama in seguito alla pressione di un bottone di scatto che libera una molla. Conosciuto anche con il nome di coltèllo a scatto o, impropriamente, A SCRÒCCO.
MONOBLÒCCO: tipo di coltello con lama e impugnatura integrali, ossia costruiti in un pezzo solo. Il coltèllo monoblocco si presenta spoglio, costituito solamente da lama e codolo sagomato a forma di impugnatura, senza alcun tipo di rivestimento o fornimento.
MOSTRINA: chiamata anche testina o sòdo, nell’Italia Centrale, è la placchétta metallica o di materiale pregiato che, in coppia speculare, viene applicata anteriormente alla GUANCIA, all’altezza dell’IMPOSTATURA e del CALCAGNO; è il corrispondente italiano dell’inglese BOLSTER (TANG BOLSTER quella in corrispondenza dell’impostatura, BUTT BOLSTER quella al calcagno).
MOUCHE (pron. muusc): mosca, in francese. È l’estremità anteriore della molla dorsale dei coltelli pieghevoli tipo Laguiole, a foggia d’insetto alato (un’ape, nei veri Laguiole) o di fiore o foglia.
MULTIUSO (COLTELLO/TEMPERINO): termine generico che designa tutti i coltelli a serramanico che, oltre alla lama principale e, a volte, una secondaria, sono corredati di uno o più strumenti specifici per un determinato uso (apriscatole, cavatappi, forbici, sega, ecc.). Oltreoceano è conosciuto anche con il nome di pocket utility knife; il più diffuso e conosciuto, nonché il più imitato, è il coltello dell’esercito svizzero, internazionalmente noto come SWISS ARMY KNIFE (SAK).
MULTIUSO (PINZA): equivalente italiano dell’inglese multi-tool. Strumento polivalente, inventato dalla ditta statunitense Leatherman, basato su un paio di pinze pieghevoli, all’impugnatura delle quali sono imperniati gli altri strumenti (lame di vario tipo, cacciaviti, apriscatole, forbici, ecc.).
NASÈLLO: sporgenza arcuata o angolata del CALCAGNO, sul lato opposto al DÒRSO, con la funzione d’impedire all’impugnatura di sgusciare fuori dalla mano, a coltello aperto, e di avvolgere completamente la punta della lama, a coltello chiuso.
NÈRVO: nervatura stretta e saliente che decorre in centro alla lama, conosciuto anche con il nome di spina. Nei vari tipi di FALCE è, invece, l’orlo rivoltato che costituisce la CÒSTA della lama.
NOVACOLITE: roccia sedimentaria silicea e compatta, più o meno scistosa, d’aspetto simile alla porcellana non smaltata. È il principale costituente delle pietre abrasive dell’ARKANSAS; in Italia esistono cave di questo minerale nelle vicinanza di La Spezia.
OCCHIÈLLO: foro, spesso orlato o rivestito da un anello metallico, praticato all’estremità dell’impugnatura opposta alla lama, per farvi passare la DRAGÓNA. Nella terminologia anglosassone è detto lanyard hole o thong hole. Si chiama così anche il piccolo foro presente nella testa della SUSTA.
OPLOLOGÌA: parola di recente introduzione che definisce la conoscenza e la scienza delle armi bianche.
ORTOPÈDICA (IMPUGNATURA): vd. ANATÒMICA.
OSSIDIANA: roccia nera di origine vulcanica con la quale, nella preistoria, come con la sélce, vennero fabbricati utensili (raschiatoi, bulini) e armi (coltelli, punte di lancia). Diffusa in Asia occidentale, in Europa, nel Sud-Est Asiatico e nelle Americhe. I metodi di datazione dell’ossidiana sono l’idratazione e le tracce di fissione. Oggi si fabbricano ancora coltelli (da collezione) con lama di ossidiana.
PAKKA-WOOD (pron. pèca-uud): legno ridotto del 25% del suo spessore e immerso in una matrice di resine, realizzato secondo un processo simile alla micarta. Disponibile in vari aspetti e colori, è utilizzato per fabbricare impugnature di coltelli.
PANCIA: espansione del filo nel terzo prossimale (il forte) della lama.
PANGA: vd. MACHETE.
PARANG: vd. MACHETE.
PARKERIZZAZIÓNE: detta anche cosletizzazione. Operazione di brunitura, brevettata da Richard-Allen, ottenuta immergendo il “ferro” in una soluzione bollente di fosfato di ferro, acido fosforico e biossido di manganese e poi in un bagno di olio bollente. Nel 1942 la Ka-Bar Union Cutlery sottopose all’attenzione del corpo dei Marines un coltello denominato Fighting Utility Knife, prototipo di quello che sarebbe diventato alla fine del 1942 il coltello ufficiale del corpo dei Marines, l’U.S.N. MARK II. Questo coltello aveva la lama parkerizzata.
PATTADA: comune sardo in provincia di Sàssari, luogo d’origine del caratteristico coltello che si chiama propriamente resòlza.
PATTERN WELDING (pron. pàtern-uèldin’): termine che si traduce in saldatura a mosaico e che identifica un particolare processo di produzione dell’acciaio damasco saldato (a disegni, a strati), praticato sia nell’antichità sia ai giorni nostri.
PEN KNIFE (pron. pèn-‘nàif): vd. TEMPERINO.
PENNATO: roncola a doppio taglio, con il dorso munito di una cresta tagliente, detta pènna, con la funzione di ACCÉTTA; usato nei lavori agricoli, è detto anche MANNARÉSE.
PÈRNO: o pèrnio o nocèlla, è l’organo che consente l’accoppiamento mobile delle due parti di un coltello pieghevole, in modo che l’una (TALLÓNE della lama) possa ruotare attorno all’estremità dell’altra (IMPOSTATURA del manico).
PÈTTO: espansione del filo nel medio e nel debole della lama.
PIATTO: la superficie superiore o inferiore della lama. I piatti sono delimitati dal FILO e dalla CÒSTA. Per convenzione, il piatto superiore (obverse side, nella terminologia anglosassone), o piatto anteriore o sinistro, che di solito riporta il nome o marchio del fabbricante, è quello visibile quando si tiene la lama con la punta a sinistra e il filo verso il basso; il piatto opposto è l’inferiore o posteriore o destro (reverse o pile side).
PICCA: antica arma bianca costituita da una robusta asta di legno lunga 3-8 metri, recante all’estremità una punta aguzza a forma di foglia, collegata all’asta per mezzo di due lunghe piastre metalliche.
PIÉTRA (ABRASIVA): vd. anche CÒTE. Blocchetto di pietra (solitamente un’arenaria silicea come la NOVACOLITE) di svariate forme geometriche, impiegato per affilare i taglienti, preventivamente bagnato o no con oli specifici (pietra a olio) o acqua (pietra ad acqua).
PISTÒLA (IMPUGNATURA A): impugnatura caratterizzata da un calcagno semicircolare che si sviluppa dalla parte del filo. Impugnatura tipica di un tipo di pugnale ricurvo (khanjar) di origine persiana e diffuso in tutto il Sud-Est asiatico.
PITTINGS (pron. pìtin’s): termine che si traduce in corrosione a crateri e indica i piccoli fori sulla lama causati dalla ruggine. Scompaiono dopo la politura.
POCKET KNIFE (pron. pòchit-‘nàif): coltello, generalmente a serramanico, che può essere portato agevolmente in tasca; in italiano: coltello tascabile.
POLITURA: operazione di finitura, mediante levigatura e lucidatura, di lame e mostrine.
PÓMICE (PIETRA, POLVERE DI): roccia eruttiva acida, bianca, composta da vetro e fenocristalli. La sua porosità e leggerezza è dovuta ai gas che durante la fase di raffreddamento del magma effusivo e la successiva mutazione e consolidazione in roccia lavica, abbandonano la roccia stessa. Ridotta in polvere finissima, è un ottimo abrasivo per la rimozione del ruggine dalle lame.
PÓMO: estremità sferica o tondeggiante dell’impugnatura, opposto alla GUARDIA. Se diversamente sagomato, ma comunque sporgente, è detto càlcio.
PÓMPA (CHIUSURA/BLOCCO A): sistema di disimpegno della MOLLA dal TALLÓNE della lama. Lo sblocco della lama aperta avviene premendo, attraverso un intaglio semicircolare nel dorso, l’ala minore della molla. Se l’intaglio è situato nella parte centrale del dorso, il sistema si dice “alla francese”, se in corrispondenza del calcagno, “alla tedesca”.
PUGNALE: arma bianca corta a due fili e punta seguita (vd. PUNTA), più corta di 35 cm.
PULSANTE (DI SCATTO): vd. BOTTÓNE.
PUNTA: àpice della parte distale della LAMA (ossia del débole), variamente sagomata e quindi soggetta a denominazioni diverse. Si chiama punta a trinciante o punta a lancia (spear point), quando l’apice è allineato alla mezzeria della lama e il suo profilo è ogivale, ma se il profilo è molto lanceolato, la punta è meglio detta seguita e la rispettiva lama sfilata; una variante di quest’ultima è la punta stilettata (stiletto point), che presenta i piatti smussati su un lato (lama a due pianelle) o ambedue (lama a tre pianelle); ha pure l’apice in centro ma il profilo triangolare la punta angolata. Se il filo si mantiene rettilineo fino all’apice ed è la costa che vi converge ad arco convesso, la punta è gòbba (sheepfoot’s point e wharncliff point), e spianata se la costa vi converge con una brusca SMENTATURA rettilinea; la punta rovesciata (trailing point e skinner point) è formata dalla costa diritta e dal filo che vi converge con uno SMÓSCIO più o meno convesso; una variante molto comune di questa è la punta allunata, ricurva e aggettante dalla parte della costa, che però presenta una SGUANCIATURA o una SMENTATURA più (turkish clip point e California clip point ) o meno (standard clip point) lunghe. Si chiama punta falcata o adunca quella ricurva e aggettante verso il filo, in modo più (come nel FALCÉTTO) o meno (nei ronchetti da innesto) cospicuo: in questo secondo caso dicesi meglio punta pizzuta. Nella punta obliqua (TANTO POINT) il filo converge sulla costa pressoché rettilinea con una diagonale, così che questa forma un angolo acuto con essa e ottuso con il filo; se tale tagliente secondario è ortogonale ai lati della lama, questa, in realtà, non ha più una punta e allora si parla di punta troncata (chisel point), che può essere non tagliente, come nei vecchi rasoi da barba, o molata unilateralmente, come negli scalpelli da legno.
PUNTALE: parte terminale del fodero rivestita di metallo.
PUSH-DAGGER (pron. push-dègaa): pugnale a spinta. È un piccolo pugnale con lama corta (c. 10 cm) a forma di foglia e guardia a croce, quindi facilmente occultabile, che si utilizza di punta e s’impugna allo stesso modo di un cavaturaccioli, cioè con il codolo imprigionato fra il dito indice e il medio. Fu l’arma preferita dei giocatori d’azzardo americani nel XIX secolo.
QUILLON (pron. quìlon): anche quillion, è il BRACCIO dell’ÉLSA.
RESILIÈNZA: proprietà di un materiale di opporsi alla rottura per urto, ossia è l’inverso della fragilità. Un’elevata resilienza è fondamentale nelle lame di daghe, spade, scuri e róncole.
RICASSO: vd. anche CÒLLO. Questo termine si usa solamente per le armi bianche, nelle quali designa la parte di lama adiacente all’elsa o, nella sciàbola e nel fioretto, la parte che è tenuta nelle prime tre dita della mano. Il medesimo termine è stato adottato dalla terminologia anglosassone per designare sia il CÒLLO dei coltelli pieghevoli sia il TALLÓNE di quelli fermi.
RINTACCO: tacca decorativa, generalmente disposta in serie alterne sugli spigoli della còsta, nel terzo forte della lama, o sul dòrso del manico.
RÓNCOLA: strumento agricolo costituito da una lama fissa molto ricurva con tagliente interno, da impugnare con una mano.
RÓNCOLO: coltello a serramanico con lama e tagliente a foggia di RÓNCOLA; sinonimo di ronchétto.
RONCÓNE: arma bianca in asta derivata dalla RÓNCOLA dei contadini.
ROSTFREI (pron. ròstfrai): termine tedesco che letteralmente significa “libero dalla ruggine”, ossia inossidabile.
RUCARTA (pron. ruchèrta): materiale sintetico di grande resistenza, durata e bell’aspetto; è costituito, analogamente alla MICARTA, da strati di tessuto imbevuti di resina fenolica.
RÙGGINE: pàtina, all’inizio, e crosta, poi, di colore rossastro, che si forma per ossidazione del ferro.
SALIÈNTE: detto anche schiéna, è un risalto della CÒSTA più o meno pronunciato, solitamente sagomato a pinna di pesce.
SALVADITO: tratto non affilato del CÒLLO o del TALLÓNE della lama dalla parte del taglio, sovente evidenziato da un gradino su entrambi i piatti e da una leggera sporgenza rispetto al filo, denominata labbro del salvadito o SPERÓNE.
SATINATURA: dal francese satiner, indica un tipo di finitura della lama che le dona un aspetto levigato ma non lucido speculare, come quello di un tessuto di seta ottenuto con la calandratura.
SCALE (pron. schéil): GUANCIA, CARTELLA esterna dell’impugnatura. Altri sinonimi inglesi sono cover e slab.
SCIÀBOLA: arma da taglio e punta, con lama più o meno ricurva all’indietro ma anche dritta. Si distingue dalla SPADA per avere l’impugnatura (pomo compreso) protetta dalla tipica guardia a gabbia e per la lama scanalata da ambo i lati su due terzi della lunghezza, affilata sulla parte convessa e sul terzo distale del dorso.
SCIMITARRA: arma bianca lunga e stretta, con la lama molto ricurva a un filo e la punta allargata e obliqua, affilata; l’elsa può essere a crociera o con i bracci incurvati a “S”. Di origine orientale, fu usata soprattutto dai Turchi ed è all’origine della SCIÀBOLA europea.
SCORTICHINO: apposito coltello, dalla lama larga e corta, per scorticare le bestie macellate.
SCRIMSHAW (pron. scrimsció): tecnica d’incisione su osso e avorio, ma anche su materiali sintetici, in bianco e nero o a colori. Gli artigiani incisori (detti scrimshanders) utilizzano strumenti di varie fogge e misure, comunque sempre molto appuntiti. I colori utilizzati sono a inchiostro, a tempera o a olio.
SCRÒCCO (COLTÈLLO A): serramanico con un uno o più dentelli nel tallone che vanno a incastrarsi nella testa della molla fissa, causando un caratteristico rumore, dal quale deriva il nome.
SCUDÉTTO: lastrina metallica, di avorio, di legno o di metallo, applicata sul tallone del piatto superiore o su una delle guancétte e che riporta incisa la firma o il marchio del costruttore o del possessore.
SCURE: Strumento da taglio simile all’ACCÉTTA, ma più grande e perciò usata con due mani; anche arma da guerra (scure d’armi).
SEMIAUTOMATICO: coltello/pugnale a serramanico con blocco della lama aperta e apertura della stessa facilitata (da cui il termine anglosassone assisted-opening knife) da un cinematismo che completa assai rapidamente il movimento avviato dalla mano nei primi 45°. Esempio illustre di tale sistema è quello denominato SpeedSafe, messo a punto dallo statunitense Ken Onion per la famosa ditta Kershaw nel 2002.
SERRAMÀNICO (COLTÈLLO/PUGNALE A): tipo di coltello a lama mobile, detto anche coltèllo/pugnale pieghevole o coltèllo/pugnale serratoio, nel quale l’impugnatura svolge anche il compito di fodero. La definizione identifica in particolare quei coltelli/pugnali nei quali la lama ruota attorno al proprio asse di 180°, diversamente dai coltelli a lama mobile scorrevole, dove questa scorre lungo delle guide. In base alla meccanica che consente il cinematismo si differenziano in:
1. SERRAMÀNICO SEMPLICI: a “ghiera”, a “ribattino”, a “brocca”, a “guida”, nei quali la lama ruota di 180° attorno al proprio asse e non hanno sistemi di fermo particolarmente evoluti.
2. SERRAMÀNICO COMPLESSI: a “pompa”, a “molla interna”, a “molla esterna”, a “scatto”, a “gravità”, a ”viròla”, a “campanelletto”, a “fòrbice”, nei quali la lama ruota di 180° attorno al proprio asse e hanno sistemi di blocco della lama più sofisticati ed evoluti dei serramanico semplici.
SERRATED: termine (dentellato, serrulato) che si riferisce al tagliente con solchi trasversali e dentini presenti solamente su una faccia (generalmente quella anteriore, ma sarebbe più corretto su quella posteriore per gli utenti destrìmani). Quando i denti sono passanti all’altro lato, rendendo perciò il profilo identico su entrambe le facce, dicesi seghettato.
SFILATA: dicesi della lama con CÒSTA e FILO che convergono con costante gradualità a formare la cosiddetta punta seguita.
SFONDAGIACO: antico pugnale molto robusto, con lama variamente sagomata atta a penetrare attraverso il giaco di maglia d’acciaio dell’avversario.
SFRONDATURA: detta anche sfogliatura o sciàvero (a Scarperia), è l’assottigliamento terminale della CÒSTA per formare un CONTROTAGLIO.
SGOLATURA: nervatura longitudinale, di sezione semicircolare, sul piatto della lama.
SGUANCIATURA: rastremazione del profilo della CÒSTA, quando converge verso la punta mediante una leggera concavità, come nella punta allunata (CLIP POINT).
SGUSCIO: scanalatura longitudinale sul piatto della lama, con sezione di un quinto di circonferenza. Se è meno profonda, è chiamata sgusciatura.
SHEEP’S FOOT POINT (pron. sciipsfuut pòint): letteralmente “punta a piede di pecora”, un tipo di punta gòbba (vd. PUNTA) caratteristica di lame ausiliarie dei serramanico anglosassoni.:
SIDEARMS (pron. sàid-àrms): termine inglese che designa collettivamente le ARMI BIANCHE.
SÌLICE (GEL DI): la sìlice (anidride silìcica o biossido di silicio) sotto forma di gel viene impiegata, in casi particolari o a scopo precauzionale, come sostanza igroscopica per l’assorbimento dell’umidità atmosferica. Il gel viene collocato nei cassetti delle coltellerie per proteggere le materie naturali, l’avorio soprattutto, dai danni dell’ambiente umido circostante. L’igroscopicità è la proprietà di assorbire (come nel caso del gel di sìlice) il vapore acqueo presente nell’atmosfera.
SKINNER KNIFE (pron. schìnaa-‘nàif): nome inglese del coltello per scuoiare.
SLIP-JOINT KNIFE (pron. slipgiòint-‘naif): coltello a serramanico nel quale la lama è trattenuta sia nella posizione aperta sia in quella chiusa dalla forza della SUSTA. È il sistema tipico del TEMPERINO e del coltello tascabile in genere.
SMENTATURA: progressiva rastremazione rettilinea del profilo della CÒSTA, nel terzo debole o, più raramente, nei terzi medio e debole della lama.
SMÓSCIO: progressiva rastremazione convessa del FILO e/o della CÒSTA (o dei due fili, nei pugnali) della lama che porta alla formazione della PUNTA.
SPACER (pron. spéisaa): SPAZIATORE.
SPADA: arma bianca da punta e taglio, a lama lunga 80-120 cm e dritta, con uno o due tagli. È detta spada lunga quella con lama oltre i 90 cm e spada corta quella, di varie fogge, con lama da 51 a 80 cm (il gladio, la machaira, lo scramasax, ecc.).
SPADA DA LATO: vd. STRISCIA.
SPAZIATÓRE: anello piatto di colore e materiale contrastante, interposto tra il MÀNICO e la GUARDIA o la GHIÈRA a scopo decorativo; detto anche DISTANZIALE.
SPEAR POINT (pron. spìaa-pòint): punta a trinciante o a lancia, dal profilo ogivale e apice al centro della lama, formata da costa e filo che vi convergono simmetricamente.
SPERÓNE: gradino tra l’IMPOSTATURA e il FILO, particolarmente evidente nelle lame larghe. Nei coltelli a serramanico, lo sperone, non affilato, impedisce, a coltello chiuso, il contatto tra il filo e la molla; chiamato anche BATTÈNTE.
SPINE (pron. spàin): il tratto di lama che presenta la sezione maggiore, più rigida, che generalmente coincide con la CÒSTA della stessa, ma che nei coltelli a due fili e nei pugnali è costituita dal NERVO (o spina) centrale.
STAINLESS (pron. stèinlis): inossidabile, in inglese; lo stesso del tedesco ROSTFREI.
STILETTATA (PUNTA): forma particolare di punta seguita (vd. PUNTA) che presenta i piatti smussati su un lato (lama a due pianelle) o ambedue (lama a tre pianelle), caratteristica dei coltelli pieghevoli automatici.
STILÉTTO: pugnale, di origine italiana, con lama sottile e triangolare lunga 10-15 cm, elsa con rami diritti e manico tondo con pomo a bottone. Nella lingua inglese, il termine è impropriamente usato anche per designare il coltello AUTOMATICO con lama sfilata e punta stilettata (vd. PUNTA).
STÒCCO: arma bianca simile alla SPADA, ma più robusta e con apice molto acuminato, usata per dare solamente colpi di punta (stoccate). È chiamata così anche la lama inserita nel BASTONE ANIMATO (vd.).
STREET SURVIVAL KNIFE (pron. striit-sörvàivol‘nàif): termine che si traduce in coltello da sopravvivenza urbana e che include una varietà di pugnali e coltelli a un filo e controtaglio (pugnali a spinta, coltelli da stivale, ecc.) facilmente occultabili, leggeri ma all’occasione, se ben utilizzati, particolarmente efficaci, deterrenti e letali. Membri della polizia, guardie del corpo e civili che vivono in zone urbane ad alto rischio, utilizzano questi coltelli come arma ausiliaria.
STRÌSCIA: detta anche SPADA DA LATO; nei duelli veniva usata in coppia con altra spada simile o, più spesso, con l’arma detta MANOSINISTRA.
SUB-HILT (pron. sab-hilt): termine anglosassone traducibile con sottoguardia, designa un BRACCIO DI GUARDIA secondario, minore, che s’interpone tra il dito ìndice e il medio.
SUSTA: nei coltelli a serramanico è la molla a balestra fissata al dorso dell’impugnatura, detta anche molla esterna o fissa, che ha il compito di trattenere la lama in posizione aperta.
SWEDGE (pron. suègg): sfrondatura non affilata della còsta. Vd. anche CONTROTAGLIO e FALSE EDGE.
SWISS ARMY KNIFE (pron. suìs-armi’nàif): abbreviato in SAK, è il celebre temperino/coltello a serramanico costruito inizialmente per l’esercito svizzero e quindi, in numerose varianti e specializzazioni, per l’impiego sportivo e professionale (vd. MULTIUSO, COLTELLO).
SWITCHBLADE, SWITCHKNIFE (pron. suicc-bléid; suicc-‘nàif): indica un coltello a serramanico con sistema di apertura automatica a pressione, per inerzia o gravità. Vd. anche AUTOMATICO, FLICK KNIFE, JACK KNIFE e MOLLÉTTA.
TAGLIO: o tagliènte, è costituito dai due PIATTI della lama che, con o senza BISÈLLO, e con il loro caratteristico ANGOLO DI TAGLIO, formano al vertice il FILO.
TAGLIERINA: speciale coltello con lama scorrevole a punta smussata, che può essere bloccata in varie posizioni; usata per rifilare e tagliare fogli di materiale tenero, è conosciuta anche con il termine inglese CUTTER. Altri sinonimi sono taglierino e coltello Stanley, dal nome di uno dei maggiori produttori.
TALLÓNE: nei coltelli fermi è la parte della lama prossima all’IMPOSTATURA; nei coltelli a serramanico, invece, tale parte si chiama CÒLLO, mentre il TALLÓNE è la parte della lama aperta che rimane nel manico e porta il PÈRNIO di collegamento.
TANTO POINT (pron. tan-to pòint): sotto questo antico termine giapponese, oggigiorno si comprendono diverse forme di lama piuttosto diverse tra di loro, ma tutte accomunate dalla punta obliqua (vd. PUNTA), generalmente molata a scalpello, ossia con BISÈLLO unilaterale; questa forma di punta è la più robusta in assoluto.
TATTICO (COLTÈLLO): in inglese tactical knife (pron. tècticol ‘nàif), secondo la definizione datane dal grande coltellinaio statunitense Bob Terzuola, è il coltello per autodifesa, in grado sia di tagliare sia di perforare, di dimensioni contenute per poter essere trasportato confortevolmente e legalmente, con la lama (se trattasi di coltello a serramanico) apribile rapidamente con una mano sola e bloccabile in posizione aperta.
TELAIO: nei coltelli a serramanico è il complesso formato dalle CARTÈLLE interne e da eventuali IMBOTTITURE, sui fianchi del quale vengono fissate guancette e mostrine a costituire l’IMPUGNATURA.
TEMPERINO: piccolo coltello a serramanico tascabile, perciò detto anche coltello da tasca, con una o due lame lunghe al massimo sette cm. Prende il nome dall’uso che se ne faceva un tempo, quando serviva per temperare le canne di giunco e, più tardi, le penne d’oca usate per scrivere. È l’equivalente del termine anglosassone PEN KNIFE.
TENACITÀ: è una proprietà dei materiali che non può essere espressa con un numero, coma di usa per la durezza o la resilienza. Un metallo è tenace quando possiede un discreto carico di rottura a trazione, avendo contemporaneamente un buon allungamento percentuale e una certa resilienza; esso è quindi resistente alle sollecitazioni, piuttosto malleabile e resistente agli urti. Un acciaio molto malleabile (per esempio acciaio extradolce ricotto) non è tuttavia molto tenace e, d’altra parte, un acciaio temprato, quindi con elevatissima durezza ma con duttilità e resilienza bassissime, è tutt’altro che tenace.
THONG HOLE (pron. tòng hol): vd. OCCHIÈLLO.
TITANIO: metallo leggero (Ti, n. atomico 22) duttile, diamagnetico e inossidabile. In lega con il ferro e/o l’alluminio viene utilizzato per la preparazione di leghe speciali di grande resistenza e leggerezza. Usato anche in coltelleria, soprattutto per le lame dei coltelli subacquei.
TRAILING POINT (pron. tréilin’ pòint): punta rovesciata; vd. PUNTA.
TRATTAMENTO TERMICO: combinazione di cicli di riscaldamento e raffreddamento più o meno rapidi, per conferire a un metallo o una lega metallica allo stato solido la struttura cristallina (tempra, rinvenimento, ricottura, normalizzazione) o la composizione chimica superficiale (cementazione, nitrurazione) più idonea agli impieghi e/o alle lavorazioni richieste.
TRINCÉTTO: coltello speciale, con lama più o meno ricurva e punta rialzata e panciuta, usato da calzolai e sellai per tagliare pellame e cuoio.
VANGA DA FIENO: arnese da taglio per trinciare il fieno o la paglia immagazzinati, assai simile a una vanga e manovrata in modo analogo.
VERDUCO: STÒCCO a lama quadrangolare, sottile, con la coccia piccola, di origine spagnola. Si usa anche per denotare lo STÒCCO del BASTONE ANIMATO.
UGNATA: o, più correttamente, unghiata, è l’intaccatura rettilinea o falcata presente sulla faccia superiore della lama dei coltelli a serramanico, in prossimità della costa; serve, inserendovi l’unghia del pollice, ad aprire il coltello.
UGNATURA: brusco assottigliamento a gradino dello spessore della lama in punta, su una o entrambe le facce, per creare un CONTROTAGLIO.
UTILITY KNIFE (pron. iutìliti-‘nàif): letteralmente coltello di utilità o coltello utilitario, nella terminologia anglosassone è sinonimo di All-purpose knife e General-purpose knife, ossia di coltello, generalmente a lama fissa, polivalente, adatto sia ai còmpiti tradizionali sia a quelli inerenti alla difesa personale. Per taluni modelli studiati appositamente per l’impiego militare (per es. il noto Ka-bar) è stata creata una sottocategoria speciale, quella dei FIGHTING-UTILITY KNIFE. Un’altra suddivisione degna di menzione è quella che comprende i vari pocket utility knives, che altro non sono che dei MULTIUSO a serramanico, sul modello del famoso SWISS ARMY KNIFE.
V-42: pugnale con lama più lunga e sottile del Fairbairn-Sykes, creato nel 1940 per unità scelte (Devil’s Brigade) con compiti speciali, formate da statunitensi e canadesi.
VIRÒLA: FASCÉTTA girevole, atta a bloccare la lama aperta dei coltelli a serramanico senza molla, come nel noto sistema Virobloc della francese Opinel.
ZYTEL: poliammide caricato con fibra di vetro (Fiberglas) o aramidica (Kevlar), molto duro e resistente, utilizzato nella costruzione della struttura interna di alcune impugnature.
BIBLIOGRAFIA
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http://agrussell.com/faq