GLOSSARIO degli STRUMENTI e ARMI da TAGLIO
Dal libro di Comi Ivano, Armi bianche corte contemporanee a lama fissa e a lama mobile. Guida ai componenti strutturali. 1992, U. Hoepli Edit., Milano.
Con integrazioni e revisione a cura di Alessandro Micheli, II edizione-febbraio 2007
ACCĂTTA: strumento da taglio e arma simile alla SCURE ma piĂš piccola e perciò manovrabile con una mano sola.
ACCIĂIO: si definisce acciaio qualsiasi lega di ferro Fe e carbonio C fucinabile e deformabile a caldo,
contenente meno dellâ1,7% di C, con la riserva degli acciai da utensili che contengono il 2% di C e il 12% di Cr. Quando la percentuale di C supera lo 0,3% circa, lâacciaio diventa temprabile. Gli acciai si distinguono in: acciai dolci, acciai semidolci, acciai duri, acciai speciali al carbonio, acciai poco legati e acciai legati. Per tenori di carbonio superiori allâ1,7% si hanno le ghise acciaiose e poi le ghise propriamente dette, fino al 6,7%. Gli acciai binari, cioè quelli costituiti dalla lega dei due soli elementi Fe e C, possono essere variati e migliorati aggiungendo altri elementi: si avranno cosĂŹ gli acciai speciali (o acciai legati) debolmente o fortemente legati. Si dicono debolmente legati quando ogni elemento in lega non supera il 5% e fortemente legati quando almeno un elemento in lega supera il 5%. Quella che segue è una lista degli acciai piĂš comuni usati dai coltellinai contemporanei e, ai fini della fucinatura, le proprietĂ fisico-chimiche di alcuni dei loro principali elementi costituenti. Il ferro occupa naturalmente almeno lâ80% della composizione di questi acciai:
154-CM ( = Hitachi ATS-34, inox)
SAE D-2 (UNI X155CrMoV121KU)
AISI 440-C (inox, UNI X105CrMo17)
Carbonio 1,05
Carbonio 1,50
Carbonio 1,00
Cromo 14,00
Cromo 11,50
Cromo 17
Fosforo 0,030
Manganese 0,25/0,40
Manganese 0,40
Manganese 0,41
Molibdeno 1,00
Molibdeno 0,45
Molibdeno 4,00
Silicio 0,30/0,50
Nichelio 0,20
Silicio 0,25
Vanadio 0,90
Silicio 0,40
Zolfo 0,01 max.
SAE W-2 (UNI 102V2KU)
SAE F-8 SAE M-2 (HSS, UNI HS 6-5-2)
Carbonio 0,06/1,4
Carbonio 1,30
Carbonio 0,85
Manganese 0,25
Cromo 4.00
Cromo 4.20
Silicio 0,25
Tungsteno 8,00
Fosforo 0/0,03 max.
Vanadio 0,25
Vanadio 0,25
Manganese 0,25
Molibdeno 5,00
Silicio 0,30
Tungsteno 6,35
Vanadio 1,90
Zolfo 0/0,03 max.
SAE A-2 (UNI X100CrMoV51KU)
SAE 0-1 (UNI 95MnWCr5KU)
AISI 420 (inox, UNI X40Cr14)
Carbonio 1,00
Carbonio 0,90
Carbonio 0,40
Cromo 5,00
Cromo 0,50
Cromo 13
Manganese 0,50/0,70
Manganese 1,35
Manganese 1,00
Molibdeno 1,00
Silicio 0,35
Silicio 1,00
Silicio 0,25/0,40
Tungsteno 0,50
AISI 440-A (DIN X55CrMoSi14)
AISI 440-B (inox, DIN X90CrMoV18)
Hitachi ATS-55 (inox)
Carbonio 0,55
Carbonio 0,90
Carbonio 1,00
Manganese 1,00
Manganese 1,00
Cromo 14
Silicio 1,00
Silicio 1,00
Cobalto 0,40
Cromo 14
Cromo 18
Rame 0,20
Molibdeno 0,55
Molibdeno 1,00
Manganese 0,50
Vanadio 0,1
Molibdeno 0,60
Silicio 0,40
Elementi aggiuntivi degli acciai:
--Cromo: elemento chimico (Cr, n. atomico 24) che aumenta la penetrazione del trattamento termico e dei processi di indurimento. Generalmente è presente dallo 0,50% allâ1,50%, ma in alcuni acciai raggiunge il 20; nella coltelleria, le leghe con almeno il 13% di Cr sono considerate inossidabili. Può interferire nella fucinatura causando fratture nellâacciaio.
--Fosforo: elemento chimico (P, n. atomico 15) generalmente considerato come impuritĂ , ma che aumenta comunque la tenacitĂ .
--Manganese: elemento chimico (Mn, n. atomico 25) normalmente presente negli acciai, agisce da disossidante. Interviene anche nel trattamento termico e aggiunge tenacitĂ agli acciai. Presente in quantitĂ che variano dallo 0,3% al 2%.
--Molibdeno: elemento chimico (Mo, n. atomico 42) che interviene fortemente nella durezza e nella tenacitĂ dellâacciaio.
--Nichel: elemento chimico (Ni, n. atomico 28) che aggiunge tenacitĂ e durezza agli acciai. Presente negli acciai in percentuali che variano dallâ1% al 4%. In alcuni acciai supera il 38%.
--Piombo: elemento chimico (Pb, n. atomico 81) che aumenta la lavorabilitĂ dellâacciaio e non ha effetti collaterali sulle proprietĂ generali del metallo. Varia in quantitĂ tra lo 0,15% e lo 0,30%
--Silicio: elemento chimico (Si, n. atomico 14) che influenza positivamente durezza e tenacitĂ dellâacciaio. Presente in quantitĂ che variano dallâ1,4% al 2,7%.
--Vanadio: elemento chimico (V, n. atomico 23) che ritarda la crescita dendritica negli acciai e aiuta a migliorare il controllo della struttura acciaiosa durante i trattamenti termici. Presente normalmente in quantitĂ tra 0,16% e 0,22%.
--Tungsteno (o Wolframio): elemento chimico (W, n. atomico 74) che, usato in quantitĂ moderata, migliora la grana dellâacciaio rendendola densa e ravvicinata.
--Zolfo: elemento chimico (S, n. atomico 16), di effetto negativo e presente come impuritĂ nella maggior parte delle leghe.
ACCIAIĂLO: strumento per correggere e mantenere lâaffilatura: esso riallinea, senza asportazione di truciolo, il filo delle lame, rendendolo cosĂŹ piĂš tagliente; è costituito da una barretta cilindrica o lievemente conica, di acciaio duro, innestata in un manico. Conosciuto anche con il nome di acciaino e, meno propriamente, di acciarino.
ADUNCA: vd. FALCATA.
AFFILATURA: ultima fase di perfezionamento del tagliente e del filo, solitamente manuale, che succede allâARROTATURA e che conferisce al filo della lama le massime capacitĂ di recisione.
AFFILARASĂIO: vd. CORAMĂLLA.
ALA: ognuna delle due parti (o rami) nelle quali è divisa la molla (o SUSTA) dei coltelli a serramanico.
ALABARDA: arma bianca lunga da taglio e da punta, costituita da unâasta lunga 1,7 m, che porta a unâestremitĂ una lama larga e tagliente a forma di scure da un lato e una punta uncinata dallâaltro.
ALLUMINA: ottenuta in laboratorio per calcinazione dellâidrossido dâalluminio, si usa in fine polvere per asportare leggerissime formazioni di ruggine dalle lame.
ALLUNATA: punta o lama marcatamente centinata, con la costa piĂš o meno còncava (sguanciata) nel tratto debole o debole e medio e lâapice rivolto allâindietro. Equivalente dellâinglese CLIP POINT.
ANATĂMICA: sinonimo dâimpugnatura ERGONĂMICA o, meno propriamente, ORTOPĂDICA; lâimpugnatura anatomica ha lo scopo di favorire e conservare le rette forme naturali della mano atteggiata nella presa.
ĂNGOLO DI AFFILATURA (e anche DI ARROTATURA): angolo formato dallâincontro di due rette, una passante sul piano della lama e lâaltra passante sulla superficie affilante (cote) o arrotante (mola, nastro abrasivo); generalmente è compreso tra 19° (nelle lame sottili) e 44 ° (grossi utensili da taglio).
ĂNGOLO DI TAGLIO: angolo formato dalle due facce del tagliente che si congiungono nel vertice dato dal filo. Ă molto piccolo in rasoi e temperini e raggiunge i valori maggiori nei grossi utensili da lavoro (scuri, accette).
APPLEGATE-FAIRBAIRN (pron. apolghÊit-fearbèrn): dopo la morte del capitano Sykes, il capitano Fairbairn, non completamente soddisfatto delle prestazioni del famoso stiletto da combattimento FAIRBAIRN-SIKES adottato dalle truppe anglo-americane in occasione del secondo conflitto mondiale, si dedicò alla stesura di un progetto per un nuovo pugnale da combattimento che migliorasse il vecchio F. S. Dalla sua collaborazione con il colonnello Rex Applegate, nacque, ma solo sulla carta, un nuovo modello di pugnale da combattimento puro. Solo 35 anni dopo la sua progettazione Applegate è riuscito a compiere la trasformazione da progetto su carta a modello reale.
ARCO: sbarretta di acciaio che costituisce il dorso del manico nei serramanico piĂš semplici e sul quale sono fissate direttamente le guancette.
ARISTA: rilievo centrale su uno o ambedue i piatti della lama, avente funzione di rinforzo; sinonimo di NĂRVO.
ARKĂNSAS (PIETRA DELLâ): fino alla diffusione degli abrasivi sintetici, questa è stata la principale PIETRA ABRASIVA utilizzata per affilare le lame. Si trova in commercio nei gradi di durezza (e grana): washita, soft (grossa e media), hard e black hard (media, fine e finissima). Esse sono ritagliate dalla NOVACOLITE, una roccia silicea particolarmente abbondante nello Stato americano dellâArkansas, fatto che ha dato il nome alle coti ricavate da essa.
ARM KNIFE (pron. Ă rm-ânĂ if): coltello da spalla; piccolo coltello fermo a doppio filo e trasportato nel fodero appeso allâesterno del braccio sinistro, vicino alla spalla.
ARMA BIANCA: si definiscono armi bianche (dal colore dellâacciaio) tutte le armi che feriscono di punta o di taglio e che precedettero lâavvento delle armi da fuoco, proprio per distinguerle da questâultime. In inglese si chiamano sidearms o cold steels.
ARRĂSTO: parte del fornimento dellâarma bianca con funzioni di fermo. In quelle lunghe da caccia, gli arresti evitano una eccessiva penetrazione della lama nelle carni dellâanimale.
ARROTATURA: operazione di molatura che precede lâaffilatura e che, mediante una mola abrasiva rotante, serve a formare o ripristinare il tagliente della lama.
ASCIA: strumento da taglio per lavorare il legname: diversamente dalla SCURE, è costituito da una lama leggermente ricurva con il taglio perpendicolare allâasse del manico, a foggia di zappa.
AUTOMATICO (COLTĂLLO): coltello a serramanico con apertura della lama operata da una molla, a sua volta liberata tramite lâazionamento di un pulsante o di una levetta e perciò detto anche coltello a scatto. Il movimento di apertura della lama può essere laterale a 180°, come in un normale serramanico (coltello a scatto a lama pieghevole), oppure frontale, quando la lama esce dal manico scorrendo sul suo asse, come nei serramanico a gravitĂ (coltello a scatto a lama scorrevole). Questâultimo tipo, nellâinglese americano denominato impropriamente STILĂTTO presenta, inoltre, due varianti: ad azione singola e a doppia azione; questa si caratterizza per la possibilitĂ di ritrarre la lama nel manico mediante la pressione del pulsante di scatto. Conosciuto anche con il nome popolare di MOLLĂTTA.
BAIONĂTTA: la baionetta prende il nome dalla cittĂ francese di Bayonne, luogo dove fu prodotta in origine. Fu usata per la prima volta nel XVI-XVII secolo per cacciare. Arma a doppio tagliente, inastata, la baionetta fu poi adottata negli armamenti militari.
BALISONG: in italiano coltello a fòrbice o a farfalla, è un coltello tipico delle Isole Filippine e della Malesia, nel quale il manico, diviso longitudinalmente a metà , racchiude la lama come in un astuccio; essa è incernierata con il tallone alle due metà , che aperte e ruotate di 180°, vanno a formare il manico, scoprendola.
BASTARDA: antico nome che designava un piccolo coltello fermo alloggiato nel fodero della spada. Attualmente il termine serve a indicare un coltello piÚ piccolo contenuto nel fodero di uno piÚ grande; tale coltello di scorta o di servizio è denominato backup nella lingua inglese.
BASTONE ANIMATO: particolare bastone da passeggio, di legno e/o metallo, diviso in due segmenti, con lâinferiore cavo allâinterno, cosĂŹ che funge da fodero a una lama acuminata detta STOCCO o VERDUCO, immanicata nel segmento superiore.
BATTĂNTE: sporgenza del profilo del CĂLLO dalla parte del filo, che impedisce il contatto diretto tra questâultimo e la molla, a coltello chiuso; è conosciuto anche con il nome di SPERĂNE.
BILANCIAMĂNTO: si dice che unâarma è ben bilanciata quando, una volta impugnata, si presenti e si faccia âsentireâ come un naturale prolungamento dellâavambraccio. Deve essere maneggevole e deve consentire una buona varietĂ di colpi di punta e/o di taglio, senza ripercuotersi con effetti sgradevoli su chi la impugna. il bilanciamento statico è la verifica che il baricentro si trovi sullâasse di rotazione. Il baricentro o centro di gravità è il punto di un corpo in cui si può immaginare concentrato tutto il suo peso. Un corpo che venga sospeso (per es. unâarma bianca) per il suo baricentro, si trova in equilibrio indifferente. Il bilanciamento dinamico è la verifica che lâasse di rotazione coincida con uno degli assi principali di inerzia del sistema.
BISĂLLO: smusso o rastrematura trasversale della lama, generalmente presente su entrambe le facce, che allâincontro dei suoi piani forma il filo di taglio. Ă il corrispondente del vocabolo inglese bevel.
BĂSTURI: coltello chirurgico a lama corta, spesso intercambiabile, e dal tagliente diritto, curvo o âpanciutoâ; nel bĂŹsturi da gesso la lama è particolarmente robusta, mentre nel bĂŹsturi bottonuto la punta è smussata e arrotondata.
BOCCAGLIO: detto anche bocchĂŠtta, è la protezione metallica che ripara la bocca del fodero dallâusura causata dal passaggio della lama; la parte esterna si chiama òrlo, quella interna maschio.
BĂLLO: marchio del costruttore stampigliato sulla faccia superiore (anteriore) del CĂLLO o del RICASSO.
BĂLO: vd. MACHETE.
BOLSTER (pron. bĂłulstaa): vd. MOSTRINA.
BOOT KNIFE (pron. buĂšt-ânĂ if): coltello da stivale; piccolo coltello fermo (lama di 8-10 cm), spesso con doppio filo, portato in fondo alla gamba e occultato dal pantalone, dalla calza o dallo stivale.
BOTTĂNE: piccola sporgenza sferica o cilindrica che orna la parte terminale del PĂMO.
BOTTĂNE (DI SCATTO): elemento meccanico che, premuto, libera la forza di una molla. Presente sia su coltelli e pugnali con lama mobile a scatto (i cosiddetti AUTOMATICI), sia su daghe da duello con lama a seste (o a compasso). Sinonimo di PULSANTE.
BOWIE KNIFE (pron. bĂłui-ânĂ if): termine traducibile con coltello Bowie, conosciuto presso di noi anche come coltello da caccia allâamericana. Coltello massiccio (lama lunga 15-35 cm), robusto e dallâaspetto impressionante, il bowie è il coltello divenuto simbolo degli Stati Uniti dâAmerica.
Nato nei primi anni del XIX secolo nel sud degli U.S.A., il bowie divenne presto famoso e largamente adottato da tutti i frontiersmen e gli outdoorsmen. Coltello caratterizzato da una lama larga e dalla punta, dalle prestazioni che spaziano dallâuso nella vita allâaria aperta, alla caccia, al combattimento. Il nome deriva da quello dei fratelli Bowie, che lo inventarono (Razine B.) e lo diffusero (James B., 1795-1836). Altre fonti attribuiscono la paternitĂ dellâinvenzione, avvenuta nel 1830, a James Black, un fabbro dellâArkansas. Dopo il 1880 grandi quantitĂ di bowie knife vennero prodotte ed esportate dagli USA in Inghilterra e nel resto dâEuropa.
BRACCIO (DI GUARDIA): il braccio dellâelsa che sporge dalla parte del filo. In inglese forward quillon.
BRACCIO (DI PARATA): il braccio dellâelsa che nei coltelli sporge dalla parte della costa e nelle spade e nelle sciĂ bole dalla parte del falso. In inglese rear quillon.
BT2 (COATING): rivestimento protettivo delle lame brevettato dalla ditta BM; consiste in uno strato polimerico nero a base di Teflon, che conferisce una formidabile protezione contro la corrosione marina e una grande scorrevolezza superficiale.
CALCAGNO: estremitĂ del manico variamente foggiata a seconda del tipo di coltello e/o della punta della lama (vd. anche PĂMO); quando è ricoperto da una borchia metallica dicesi calcagno calzato, mentre se sporge unilateralmente dicesi cĂ lcio.
CARBĂNIO: elemento non metallico (C, n. atomico 6) che si trova sia allo stato elementare (diamante, grafite, ecc.) sia in quello combinato. Il carbonio rientra nella composizione degli acciai usati dai coltellinai in percentuali variabili da un minimo di 0,5% allâ1,05% (high-carbon steel) e conferisce temprabilitĂ e resistenza alla lega. Vd. anche alla voce ACCIAIO.
CARTĂLLA: il termine indica sia una delle due parti esterne dellâimpugnatura (cartèlla esterna o, meglio, guancĂŠtta o lastrina, SCALE in inglese), sia una di quelle interne, cartèlle interne o piastrèlle (LINERS, in inglese), ossia le LĂMINE, che costituiscono la struttura di sostegno (il TELAIO) dellâimpugnatura.
CLASP KNIFE (pron. clasp-ânĂ if): nella terminologia anglosassone è il coltello a serramĂ nico semplice, senza molla di ritegno della lama aperta (vd. anche SERRAMĂNICO, COLTĂLLO/PUGNALE A).
CLIP: termine che si traduce in fermaglio ma che può essere anche un bottone di fissaggio. Generalmente è una sbarretta metallica ed elastica, posta sul retro del fodero o sul lato del manico dei coltelli a lama mobile, per permettere di fissarlo alla cintura.
CLIP POINT: punta allunata di una lama; se la rastremazione (il clip) della costa è breve, interessando solo il tratto debole della lama, trattasi di standard c. p., se la concavità comincia già nel medio trattasi di long o California c. p.; se la SGUANCIATURA o la SMENTATURA sono accompagnate da un PETTO sul tratto di filo corrispondente, la denominazione corretta è turkish c. p. Vd. anche PUNTA. à la punta caratteristica del BOWIE KNIFE e di molti coltelli da caccia e di utilità americani (per es. Buck, Remington, ecc.).
CĂCCIA: specie di coppa metallica fissata tra la lama e il manico e che costituisce una delle tre parti della guardia nelle sciĂ bole.
CĂDOLO: parte del ferro che compenetra lâimpugnatura. Si dice cĂłdolo integrale (cĂłdolo passante) quando emerge al sommo dellâimpugnatura, qui fermato da una ribaditura sul pomo o da un dado (o altro) avvitato sulla parte finale filettata del cĂłdolo stesso. Si dice cĂłdolo parziale quando si ferma a circa 1/3 dalla profonditĂ complessiva dellâimpugnatura, dove è tenuto saldo da parti collanti e/o da rivetti passanti e ribaditi.
COLLARINO: anello in rilievo, situato tra il POMO e il resto del manico; piĂš comunemente designa la coppia di MOSTRINE (BOLSTERS, in inglese) simmetriche che fungono da rinforzo e abbellimento del manico in corrispondenza dellâIMPOSTATURA e del CALCAGNO. Vd. anche FASCĂTTA e GHIĂRA.
CĂLLO: parte prossimale della lama adiacente allâIMPOSTATURA, sovente sagomata a foggia di SALVADITO. Nei coltelli a lama fissa, CĂLLO è sostituito dal termine TALLĂNE, mentre in quelli pieghevoli il CĂLLO, a coltello aperto, emerge sempre dallâIMPOSTATURA. Nelle armi bianche lunghe tale parte è denominata, invece, con lâantico nome di RICASSO.
COLTELLĂSCA: termine antico per indicare la guaĂŹna (o fòdero) che protegge la lama dei coltelli fissi.
COLTĂLLO: strumento da taglio di foggia svariata da usare con una mano, impiegato sia come utensile sia come arma e sostanzialmente costituito da una LAMA dâacciaio o di ceramica con un bordo tagliente, innestata in un MĂNICO.
CĂLTRO: anticamente detto anche cultro, è la lama tagliente disposta verticalmente nellâaratro poco avanti al vòmere; esso ha il compito di tagliare verticalmente il terreno, che viene poi sezionato orizzontalmente dal vòmere e la zolla che ne risulta è infine rovesciata lateralmente e frantumata dal versĂłio.
COMBAT KNIFE (pron. còmbat-ânĂ if): si traduce in coltello da combattimento e designa unâarma bianca corta solitamente a un filo e controtaglio che si presta a usi polivalenti.
COMBAT-SURVIVAL KNIFE (pron. còmbat-sĂśrvĂ ivol-ânĂ if): denominazione americana che si traduce in coltello da combattimento e sopravvivenza e che designa un tipo di arma bianca corta progettata e realizzata per la prima volta negli Stati Uniti, adatta al combattimento e alla sopravvivenza. Questo modello è identico nelle prestazioni al combat-knife, con il vantaggio di possedere unâimpugnatura cava che gli consente ulteriori specializzazioni di utilizzo. Lâimpugnatura cava alloggia fiammiferi, pillole disinfettanti per rendere potabile lâacqua, ami e lenze, cerotti, bussola incorporata nel pomo e guarnizione O-ring sul pomo per evitare infiltrazioni di acqua o polvere allâinterno dellâimpugnatura e altri piccoli accessori utili per il pronto soccorso e la sopravvivenza personale.
Ricordiamo a titolo di esempio il modello 18 Attack-survival del 1963 di Randall, esposto anche al Museo di Arte Moderna di New York, lâST23 Combat-survival di W. Moran (senza impugnatura cava, progettato durante la guerra del Viet-Nam), la serie di coltelli offerta in varie dimensioni e modelli dal coltellinaio J. Lile, il Survival-fighting (knife) di R. Parrish, coltello adottato da unitĂ aviotrasportate canadesi e francesi per compiti speciali, i modelli Jungle King I e J. K. II della spagnola Aitor. Comunque, Randall non fu il primo a pensare a un coltello con impugnatura cava. GiĂ nel 1940 circa la Case & Company di Bradford, industria di coltelli, aveva realizzato e prodotto in quantitĂ limitatissime il primo coltello con impugnatura cava e pomo a vite. Anche nel 1957 la Marbleâs Arm Corporation aveva realizzato un coltello prodotto immediatamente in grande serie dalla Camillus Cutlery il cui nome era U.S. NAVY AIR FORCE personnel survival knife.
COMBOEDGE (pron. comboègg): originariamente introdotto dal marchio BM, è traducibile con il termine taglio combinato; esso designa il filo di lama parzialmente e variamente dentellato per un mezzo o un terzo del suo sviluppo.
CONTROTAGLIO: sinonimo di controfilo, falso taglio e FALSO FILO; nelle sciĂ bole, nei coltelli a un filo e un terzo, e in tutta la varietĂ di lame che presentano una CĂSTA fortemente assottigliata (sfrondata) nel terzo distale (debole), si definisce controtaglio questa porzione del debole che può essere affilata o no; tale conformazione del terzo distale ha la funzione di favorire la penetrazione e il potere di recisione della lama.
CONTROTALLĂNE: nei coltelli/pugnali a serramanico il controtallĂłne è una lastrina del medesimo spessore dellâARCO, posizionata allâaltezza del CALCAGNO, che serve a completarlo e a continuare la parte dorsale dellâimpugnatura. Nei coltelli/pugnali a serramanico complessi il controtallĂłne non è altro che il prolungamento, pareggiato al calcagno, dellâala minore della molla interna.
CORAMĂLLA: striscia di cuoio fissata su un supporto che, ingrassata e cosparsa di pasta abrasiva finissima, serve a dare lâultima affilata a rasoi e coltelli.
CĂRNO: materiale che costituisce le protuberanze cefaliche tegumentali od ossee, o tegumentali e ossee nello stesso tempo. Antilopi, gazzelle, bovini e ovini sono cavicorni e le protuberanze stesse sono dette còrna. Cervi, daini e renne sono plenicorni e le protuberanze sono chiamate, piĂš propriamente, palchi. Le corna e i palchi degli animali vengono lavorate per ricavarne impugnature a tutto tondo, impugnature per coltelli a lame mobili, cioè fessurate nel mezzo, oppure guancĂŠtte e inserti.
CĂSTA: parte massiccia della lama opposta al filo, detta SPINE in inglese e detta anche, meno propriamente, DĂRSO. La còsta può attenuarsi gradatamente fino a terminare in una parte sottile (solitamente il debole o terzo distale) e, alcune volte, affilata. In questâultimo caso la lama avrĂ la caratteristica di avere il filo che continua anche per un tratto superiore e si definirĂ lama a un filo e un terzo, oppure lama a un terzo di filo, oppure lama a un filo e controtaglio oppure lama a un filo e mezzo. La costa si presta comunque a variazioni di forma calcolate anche in relazione alla destinazione funzionale dellâarma.
CĂSTOLA: ulteriore ispessimento della CĂSTA, frequente nelle lame da combattimento, con lo scopo di conferire maggior peso e quindi maggior potere dâimpatto inerziale, piĂš elevata soliditĂ , maggiore rigiditĂ trasversale allâarma. Può anche essere un rivestimento metallico sovrapposto e sagomato alla forma del dorso.
CĂTE: pezzo, spesso opportunamente sagomato, di PIETRA ABRASIVA per affilare manualmente le lame.
CRĂSTA: tratto tagliente della CĂSTA in prossimitĂ della punta; nei coltelli da innesto è il risalto, non affilato, che serve a staccare la corteccia dal legno.
CROCIERA: termine (letteralmente guardia a croce) che equivale a elsa a croce. Col termine CROSS-GUARD (o QUILLONS o cross-bar) si indica la forma piĂš elementare e primitiva di difesa, che proprio per il fatto di assomigliare e/o rappresentare la croce, arricchisce lâarma di significati simbolici. Lâelsa a croce, appunto, è la forma di guardia piĂš semplice, che in questo caso si può chiamare semplicemente travèrsa.
CROMATURA: rivestimento elettrochimico di cromo, che si effettua in bagni di anidride cromica impiegando Ă nodi di piombo antimonioso. Alcune lame possono essere cromate e ciò avveniva sovente in passato, prima che si diffondesse lâimpiego dellâacciaio inossidabile nella loro costruzione .
CROSS-GUARD (pron. cròs-gaard): termine (letteralmente guardia a croce) che traduce lâitaliano CROCIERA.
CUSTOM KNIFE (pron. cĂ stom-ânĂ if): propriamente è lâappellativo di un coltello costruito per il cliente, fatto su commissione: âtutti i coltelli custom sono fatti a mano, ma non tutti i coltelli fatti a mano sono customâ. Il termine custom è ormai usato dovunque, per esempio per distinguere coltelli fatti in serie di produzione artigianale, e ha perso tutto il valore e le connotazioni fondamentali che facevano e fanno ancora di un custom un coltello unico, esclusivo, realizzato in base alle precise richieste del committente, discusso preventivamente nei minimi dettagli per quanto riguarda i materiali e la forma. Il termine custom si è esteso anche alla produzione industriale, creando confusione nellâesatta accezione del termine presso il vasto pubblico.
CUTTER (pron. cĂ taa): vd. TAGLIERINA.
DAGA: arma bianca a due fili (anche a un filo) e punta, con impugnatura simmetrica, di dimensioni intermedie tra il pugnale e la spada corta. La derivazione etimologica è dal latino spatha daca (spada dei Daci).
DAMASCO (ACCIAIO): le lame di acciaio damasco rappresentano lâapice della pratica di forgia sia per bellezza sia per qualitĂ meccanica e, nel caso di lame contemporanee di firma prestigiosa, hanno un preciso valore di mercato che nel tempo sale continuamente. Lâacciaio di Damasco (acciaio damaschino, acciaio damascato, pattern welding, watered steel) o, riduttivamente, damasco, è un tipo particolare di acciaio che dopo avere subito delle lavorazioni specifiche, assume lâaspetto finale di un acciaio contrastato cromaticamente (watering), con chiaro-scuri e bianco-grigi, con un andamento di questi contrasti piĂš o meno regolare che agli occhi dellâesperto sono rivelatori della bontĂ della lama e della bravura dellâartigiano. Il termine damasco è tipicamente occidentale ed europeo. Si pensa che il termine sia stato attribuito a questo acciaio dai Crociati e da coloro che intrattenevano relazioni commerciali col Levante. Ă da notare come lâelemento onda-superficie-movimento-specchio ricorra nella definizione del damasco presso tutti i popoli, questo perchè la primitiva accezione del termine non si è mai persa storicamente, e si noti come la definizione stessa di damasco tragga la propria origine dal modo di interpretare lâaspetto delle proprie lame da parte degli autori orientali: âuna superficie ondulata come quella di un fiumeâ. Il termine damasco nella cultura europea è probabilmente legato a una ragione economico-geografica: il commercio delle lame finite avveniva a Damasco, e poi perchĂŠ Dimisk-As-Sham, la cittĂ siriana, era, oltre che raccolta di armi, il punto di arrivo e di partenza delle carovane dirette alla volta della Turchia, dellâAfrica del Nord, dei Balcani, dellâEuropa.
Esistono due tipi fondamentali di damasco diversi per definizione, composizione e ottenimento: quello indiano, altrimenti chiamato wootz, damasco orientale, acciaio fuso o acciaio al crogiolo, e il damasco saldato europeo. Entrambi gli acciai hanno avuto largo impiego sia in Occidente sia in Oriente, e la storia della loro scoperta e del loro perfezionamento è estremamente stimolante per gli studi scientifici sulle conoscenze metallurgiche e i relativi processi conoscitivi presso i popoli dellâantichitĂ .
DIFĂSA: vd. anche la voce ĂLSA. Nome generico per designare tutto il complesso dei dispositivi predisposti a salvaguardia della mano che impugna lâarma bianca.
DISTANZIALE: sinonimo di distanziatore e SPAZIATORE.
DIRK: con il termine dirk si designa il coltello scozzese (di probabile derivazione dal pugnale a rognoni) in uso nel XVII secolo come arma civile e nel XIX secolo come arma militare. La lama ha un filo e punta, e pomo con pietra semipreziosa di colorazione dellâassociazione di appartenenza. Nella cultura anglosassone il termine dirk si estende a definire certe corte sciĂ bole in dotazione agli ufficiali navali (inglesi e americani) nel tardo XVIII secolo (naval dirk) e a certi coltelli mediterranei (mediterranean dirk). Il dirk è unâarma molto copiata e riprodotta ai giorni nostri da molti coltellinai.
DISCHĂTTO: elemento circolare di guscio di tartaruga, cuoio, corno, ambra, ecc., che, forato al centro, viene infilato sul codolo in serie progressiva o alternata a creare motivi decorativi, in modo da comporre, nella totalitĂ , lâimpugnatura.
DĂRSO: usato impropriamente per indicare la parte della lama opposta al FILO, detta meglio CĂSTA, e, correttamente, invece, la corrispondente parte del MĂNICO.
DRAGĂNA: in origine designava una striscia di cordoncino o di cuoio terminante in un fiocco o in una nappa e fissata allâelsa delle sciĂ bole militari. Per estensione, il termine denota oggi tutti i tipi di lacci, cinghiette o maniglie che assicurano unâimpugnatura alla mano, traducendo lâanglosassone lanyard.
DROP POINT (pron. dròp-pòint): la forma di questa punta è un compromesso tra la punta rovesciata e la punta a trinciante (vd. PUNTA) ed è nota con il nome di punta a goccia; può anche essere considerata una punta a trinciante asimmetrica: infatti il profilo della costa sâincurva con un arco convesso (SMĂSCIO) a incontrare il filo, formando la punta poco piĂš in alto della mezzeria della lama; è molto diffusa tra i coltelli da caccia e di utilitĂ , data la sua robustezza e manovrabilitĂ .
DURĂZZA: la durezza è la proprietĂ di un materiale di opporsi alla penetrazione da parte di un corpo duro che ne viene a contatto. Varie sono le prove di verifica della durezza dei metalli. Ricordiamo le prove Brinnell, Vickers, Herbert, Shore, Rockwell, questâultima la piĂš diffusa. Questo metodo (inventato dallâingegnere americano S. Rockwell) fornisce un indice della durezza di un materiale sottoposto allâazione di un penetratore a sfera del diametro di 1/16 di pollice di acciaio duro (HRB), o a cono di diamante (HRC) se la durezza è maggiore di 200. La durezza è ricavata dalla misura dellâaffondamento e si esprime come differenza tra lâaffondamento di un carico finale di 100 Kgf (HRb) e di 180 Kgf (HRc) e quello corrispondente a un carico di 10 Kgf. Ricordiamo che per i maestri di forgia il test di Rockwell non è assolutamente indicativo e determinante per le qualitĂ globali della lama. Essi adottano molteplici sistemi di verifica non solo della durezza, ma anche della capacitĂ di taglio, di elasticitĂ e flessibilitĂ della lama, della ritenzione del filo, della capacitĂ di penetrazione, della distribuzione del peso e degli equilibri.
ELASTICITĂ: proprietĂ di un corpo sottoposto a sollecitazione di deformarsi e di riprendere la forma iniziale una volta esauritasi la sollecitazione.
ĂLSA: detta anche ĂŠlso. Protezione della mano a forma di sbarretta: nella sua forma piĂš classica e diffusa è posta trasversalmente rispetto allâimpugnatura e alla lama, e giacente nel medesimo piano di queste. La sua morfologia spazia dallâestrema essenzialitĂ al formalismo piĂš esasperato. Il corpo intero dellâelsa è formato da una parte centrale o massello, da una crociera che è il punto dellâelsa attraverso cui passa il cĂłdolo, dai due BRACCI (di guardia e di parata, QUILLONS in inglese) della travèrsa, che si dipartono dai lati minori del massello e che possono essere dritti, curvati simmetricamente o curvati e opposti lâuno allâaltro. Nella sua forma piĂš semplice lâelsa consente lâuso ambidestro dellâarma, poi con lâaggiungersi degli elementi di difesa (archetti, ponti, arresti, rami, coccia, ecc.), soprattutto nelle armi bianche lunghe, condiziona, unitamente allâintensificarsi della DIFESA, lâuso con la mano destra o sinistra.
ERGONĂMICA: vd. ANATĂMICA.
ESPANSO (a taglio): lama con il filo molto sporgente, convesso ad arco di circonferenza.
FACĂO (pron. facĂłn): equivalente in lingua portoghese del termine spagnolo MACHETE.
FACCIA: vd. PIATTO.
FALCE FIENĂIA: strumento per tagliare gli steli dellâerba, composto da una grande e sottile lama, pressappoco triangolare e poco adunca, innestata su un lungo manico provvisto di maniglie per manovrarlo con entrambe le mani.
FALCE MESSĂRIA: detta anche falciòla, è la piccola falce dalla lama stretta e sottile, piegata a semicerchio, e dal manico corto, da impugnare con una mano.
FALCIĂNE: antica arma bianca inastata, con lama di svariate forme e manico piĂš o meno lungo a seconda delle epoche, di probabile derivazione dalla FALCE FIENAIA; dal XVI secolo si trasformò in arma da parata solenne.
FALSE EDGE (pron. foĂłls-ègg): SFRONDATURA della CĂSTA, o CONTROTAGLIO affilato; se il controtaglio non è affilato, esso viene denominato SWEDGE.
FALSO FILO: anche se il termine falso filo, probabile traduzione dellâinglese FALSE EDGE, è impiegato nel linguaggio corrente dei coltellinai, è preferibile sostituirlo con i sinonimi piĂš corretti di CONTROTAGLIO, o falso taglio, o controfilo.
FANTASY KNIFE (pron. fèntaĹi-ânĂ if): termine che designa delle armi bianche particolarmente ricercate nellâeffetto estetico, che quasi sempre perdono le loro connotazioni primarie di armi-strumenti, e che sono molto lontane dalla deontologia costruttiva delle high-art blades, lame dove lâeleganza formale e la grande qualitĂ sono gli imperativi del loro essere.
FARFALLA (COLTĂLLO A): vd. BALISONG.
FASCĂTTA: nei coltelli a serramanico senza molla è la GHIĂRA incompleta, detta anche VIRĂLA, che avvolge lâimpugnatura nel punto di fulcro della lama, comâè il caso dei francesi Opinel.
FĂRMO (COLTĂLLO): sinonimo di coltèllo a lama fissa.
FERRATO (COLTĂLLO): dicesi di coltello a serramanico che ha lâimpugnatura composta da CARTĂLLE, ossia da due guancĂŠtte piĂš o meno sagomate e fissate su delle piastrèlle metalliche giustapposte, tra le quali alloggia la lama.
FĂRRO: il ferro (Fe, n. atomico 26) è il metallo piĂš diffuso e usato sulla Terra. Allo stato nativo si trova solo in piccole quantitĂ in giacimenti della Groenlandia e nelle meteoriti. Il ferro legato con il carbonio dĂ origine alle ferro-leghe: ghisa e acciaio. Nel mondo delle lame il ferro si usa sempre carbonato, cioè come acciaio con percentuali di carbonio che variano dallo 0,5% allâ1,6%: il ferro non viene mai usato allo stato puro per la creazione di lame taglienti.
FĂSSO: fenditura ricavata nel manico dei coltelli pieghevoli, che serve ad alloggiare la lama a riposo quando il coltello è chiuso.
FIAMMEGGIANTE: dicesi di lama molto sinuosa, come quella del kriss malese.
FIANCO: vd. PIATTO.
FIGHTING KNIFE (pron. fĂ itinânĂ if): termine che si traduce in coltello da combattimento e definisce un pugnale pensato quasi esclusivamente per lâoffesa, lâattacco a sorpresa, la stoccata mortale. La caratteristica fondamentale di questo pugnale è di avere generalmente una sezione a losanga, lama a doppio filo, piuttosto stretta, appuntita e affilatissima, impugnatura antisdrucciolo e ambidestra, provvista di elsa. Progettati eminentemente per la penetrazione acuta e mortale, questi pugnali hanno poca versatilitĂ di impiego.
FIGHTING-UTILITY KNIFE (pron. fĂ itinâiutĂŹliti-ânĂ if): la definizione ufficiale del termine si deve alla Ka-Bar Union Cutlery che nel mese di dicembre del 1942 sottopose e ottenne lâapprovazione dalla Marina Militare Americana (corpo dei Marines) per la fornitura, come dotazione personale, di un coltello che si prestasse sia allâuso in combattimento che alle normali esigenze della vita militare. Conosciuto in tutto il mondo come Camillus, soprattutto in ambiente militare, anche se la Camillus Cutlery fu non la sola e la prima a realizzare questo tipo di coltello. Altre case furono la case Cutlery, Ka-Bar Union Cutlery, Imperial, ecc. La definizione si è estesa a comprendere tutti quei coltelli dalle prestazioni polivalenti ma strettamente legate a quattro ruoli cardinali: combattimento, sopravvivenza, coltello/arma da campo e caccia, pugnale.
FILO: profilo marginale del TAGLIENTE. Si dice FILO il tagliente della lama orientato allâesterno rispetto a chi impugna lâarma.
FLICK KNIFE (pron. flich-ânĂ if): termine britannico che designa il coltello AUTOMATICO, a scatto.
FOLDING FIGHTING KNIFE (pron. fĂłldinâfĂ itin-ânĂ if): termine che si traduce in coltello pieghevole da combattimento e che designa un coltello a lama mobile da combattimento puro.
FORBITURA: il termine indica un processo molto spinto di POLITURA che permette di ottenere una superficie assai lucida, speculare, delle lame; è una finitura particolarmente diffusa tra quelle giapponesi.
FORGIATURA: vd. FUCINATURA.
FORNIMĂNTO: oppure fornimentazione, è tutto ciò che concorre al completamento, utilizzo e conservazione dellâarma. Per es. impugnatura, ĂŠlsa, fòdero, ecc.
FOSFATAZIĂNE (FOSFATIZZAZIĂNE): vd. anche PARKERIZZAZIĂNE (COSLETIZZAZIĂNE). Trattamento protettivo dei metalli. Consiste nellâimmergere in un bagno di soluzione fosfatica i metalli, dopo che siano stati sottoposti a decapaggio e sabbiatura. Si fosfatano a volte le lame delle armi bianche.
FRAME (pron. frĂŠim): è lâequivalente anglosassone del TELAIO dellâIMPUGNATURA.
FUCINATURA: processo di lavorazione del metallo per deformazione plastica a caldo mediante attrezzi industriali (magli, presse) o manuali (martelli, mazze). Nella fucinatura manuale, che è quella che interessa le armi bianche, il pezzo da lavorare viene spostato e ruotato piÚ volte, deformato e riscaldato piÚ volte, sino ad ottenere la forma desiderata. Le lame di alto artigianato possono essere forgiate (a mano) dal monoacciaio o dal damasco.
GEAR KNIFE (pron. ghĂŹaânaif): vd. MULTIUSO (COLTELLO).
GHIĂRA: anello o cupoletta di metallo che avvolge il manico allâaltezza dellâIMPOSTATURA; nei serramanico senza molla la ghiera è interrotta per permettere il movimento della lama: in tal caso si chiama piĂš propriamente FASCĂTTA e, se girevole per poter bloccare la lama aperta (sistema Virobloc della Opinel), VIRĂLA.
GĂLOK: vd. MACHETE.
GRIP: termine che equivale a impugnatura, presa, manico. Nella terminologia tecnica dei coltellinai americani grip può comprendere e definire la presa, la buona afferrabilitĂ dellâimpugnatura dellâarma, oltre che il componente strutturale (lâIMPUGNATURA fisica).
GUANCIA: designa ciascuna delle due parti del manico, corrispondenti alle facce della lama, anche se è costituito di un solo pezzo. I diminutivi guancĂŠtta e guanciòla sono riservati, invece, ai due elementi esterni dellâIMPIALLACCIATURA.
GUARDAMANO: arco metallico che, unendo la coccia al pomo di spade o sciabole, serve a riparare la mano. Con significato piÚ esteso, designa tutto ciò che concorre a salvaguardare e proteggere la mano.
GUARD (pron. gaard): letteralmente GUARDIA, ma corrisponde piĂš esattamente allâitaliano ĂLSA.
GUARDIA: sinonimo di GUARDAMANO.
GUT-HOOK (pron. gat-huch): vd. anche SKINNER KNIFE. Termine che si traduce in gancio per sventrare e che designa un tipo particolare di coltello provvisto sulla parte dorso-apicale della lama di un gancio, o meglio, il gancio è una sagomatura particolare della costa. Lâideale per lâutilizzo di questa lama è che sia affilata anche nel tratto compreso al di sotto della parte posteriore del gancio, cioè solo sul piccolo tratto finale della costa. La funzione di questo coltello è di perforare con la punta la pelle dellâanimale, e una volta agganciata questa con lâuncino, di far scivolare, con un movimento a cerniera lungo tutto lâaddome dellâanimale, la parte affilata della costa, favorendo cosi una piĂš rapida apertura dellâaddome dellâanimale e, si vuole metodo piĂš sicuro, nel senso che non si corre il rischio di tagliare anche i visceri.
HILT (pron. hilt): vd. ĂLSA.
HUNTING KNIFE (pron. Ă ntin-ânĂ if): coltello da caccia; usato per scuoiare e sviscerare la selvaggina, è caratterizzato da una lama lunga da 8 a 16 cm, provvista di un filo e, almeno, di un rudimento di BRACCIO DI GUARDIA.
IMBOTTITURA: nei coltelli a serramanico è un qualsiasi elemento piatto che funge da distanziatore, interposto tra le piastrine metalliche (CARTĂLLE) che sostengono le parti mobili, o tra gli strati che alloggiano i diversi utensili nei coltelli multiuso. Tipico elemento dellâimbottitura è il CONTROTALLĂNE riportato, aggiunto nei casi in cui non è possibile impiegare lâala minore della molla interna per espletare tale funzione.
IMPIALLACCIATURA: è formata dalle due CARTĂLLE esterne (o guancĂŠtte) applicate (rivettate, avvitate o incollate) a ciascuna piastrèlla metallica (o LĂMINA) dellâimpugnatura. Il termine è stato mutuato dalla tecnologia del legno e dovrebbe essere usato, quindi, solamente nel caso si tratti di guancette di legno.
IMPOSTATURA: parte terminale del manico ove sâinnesta la lama; piĂš specificamente, nei coltelli a serramanico è la parte situata intorno al fulcro della lama.
IMPUGNATURA: parte dello strumento che si prende con la mano per adoperarlo, chiamata anche MĂNICO. Lâimpugnatura può essere piĂš o meno anatomica, può essere soprattutto funzionale o prevalentemente estetica, prestandosi a infinite interpretazioni esecutive.
INCĂVO: il termine è sinonimo di sĂłlco, scanalatura, e descrive i solchi e le scanalature presenti sulla lama. La sua funzione è duplice. Si vuole che lâincavo impedisca lâeffetto di suzione dellâaria e accompagni la fuoriuscita del sangue dalla ferita; in realtĂ la scanalatura serve per impedire lâeccessiva flessibilitĂ della lama, poichĂŠ, scanalando entrambi i lati di una lama, questa diventa piĂš rigida. Per motivi meccanici, la scanalatura stretta viene preferita a quella piĂš ampia, anche se con la stessa profonditĂ .
INSELLATURA: porzione leggermente concava del profilo della CĂSTA, nel forte o nel medio della lama.
INSĂRTO: lâequivalente italiano dellâinglese inlay (pron. ĂŹnlei) è una placchetta (detta perciò anche piastrina) di forma variata (rettangolare, ovale, sagomata) e di materiale eterogeneo (spesso decorativo) rispetto alla guancetta dellâimpugnatura nella quale è inserita per fini estetici o ergonomici (presa piĂš sicura).
INTERFRAME (pron. interfrĂŠim): metodo di costruzione dellâimpugnatura nelle cui cartelle esterne è incastonato un INSĂRTO distintivo.
ITAK: vd. MACHETE.
JACK KNIFE (pron. gèch-ânĂ if): coltello a serramanico AUTOMATICO, con la molla della lama comandata da un bottone a scatto. Fu molto popolare nelle metropoli statunitensi degli anni Trenta e Quaranta.
KAL-GARD: rivestimento protettivo antiriflesso di alta tecnologia e di derivazione aerospaziale, utilizzato anche sulle armi bianche corte.
KEVLAR: materiale sintetico (fibra para-aramidica) di grande resistenza, usato per rinforzare resine termoplastiche impiegate nella costruzione delle impugnature.
KRATON: materiale plastico simile alla gomma (elastòmero), atto a essere termo-formato in parti o impugnature complete che offrono una migliore afferrabilità ed ergonomia.
KHUKURI (pron. cucuurĂŹ), traslitterato meno correttamente con KUKRI: grosso coltello dalla lama panciuta e ricurva in avanti, di origine nepalese e divenuto famoso come arma bianca dei Gurkha dellâesercito britannico.
KYDEX (pron. cĂ idex): materiale sintetico molto robusto impiegato nella costruzione di foderi stampati su misura per ogni singolo coltello.
LAMA: Parte dello strumento progettata per lâoffesa o per il lavoro. La lama si divide in terzo prossimale (forte), in terzo mediano (medio) e in terzo distale (debole). La forma della lama rende subito evidente la tipologia dellâoggetto e la sua destinazione funzionale.
LĂMINA: corrisponde al termine inglese LINER, e si riferisce a una qualsiasi delle CARTĂLLE interne o piastrèlle che formano il TELAIO dellâimpugnatura dei coltelli FERRATI e che fanno da supporto alle parti mobili (lame e cinematismi vari) e ai pezzi di rivestimento e decorazione della stessa (GUANCE e MOSTRINE).
LAMINATED STEEL (pron. leiminĂŠitid stiil): termine che si traduce in acciaio laminato e che si riferisce storicamente agli acciai compositi realizzati in Giappone e Scandinavia. Il termine però si estende a comprendere anche lâacciaio damasco, piĂš specificatamente quello saldato (a strati, a disegni). Il termine laminated si riferisce spesso piĂš specificatamente a quelle lame a struttura ripartita che in Giappone si chiamano san-mai, nelle quali unâanima di acciaio duro è inserita e fasciata da fianchi di acciaio piĂš tenero. Siffatta alternanza, unita al trattamento termico differenziale, conferisce alla lama il pregio di avere un tagliente duro e durevole nel tempo, e una capacitĂ notevole di assorbimento di urti e colpi distribuita lungo tutto il corpo della lama.
LAMINATED WOOD (pron. leiminĂŠitid uud): termine (legno laminato, legno lamellare) che designa un legno composto da piĂš strati compressi tra di loro.
LAPIDATURA: lavorazione di LAPPATURA eseguita con apposita macchina (lapidatrice) e polveri abrasive in pasta o mole a grana finissima.
LAPPATURA: finitura quasi speculare dellâacciaio temprato, che ottiene valori di rugositĂ inferiori alla semplice rettifica. Si effettua a mano, con paste abrasive molto fini strofinate con apposito utensile (lappatore), oppure con speciali macchine a bassa velocitĂ ; in tal caso si parla di LAPIDATURA.
LEVIGATURA: elevata finitura superficiale di materiali eterogenei: legno, pietra, metalli, ecc., ottenuta con utensili meccanici (lime, tele e mole abrasive, rettificatrici).
LINO (BATISTA DI): la batista di lino è ottima per asciugare le lame dallâolio residuo, oppure per stenderne del nuovo. La validitĂ del tessuto è dovuta allâassorbimento dellâolio residuo, al fatto che non graffia la finitura superficiale della lama, non lascia peluzzi frammischiati al lubrificante, e quando si stende lâolio, proprio per la proprietĂ dâassorbimento, permette di stenderne quantitĂ ottimali senza eccedere nello spessore della pellicola oleosa.
LINER (pron. lainĂ a): vd. LĂMINA.
LINERLOCK (pron. lainĂ a-lòch): sistema di blocco anteriore della lama aperta nei coltelli pieghevoli inventato dallo statunitense Michael Walker nel 1981, che sfrutta il contrasto effettuato contro il tallone da una lĂ mina elastica alloggiata allâinterno dellâimpugnatura o ricavata dalla cartella interna del telaio. Potrebbe tradursi con blocco a lĂ mina.
LOCKBACK (pron. lòch-bèch): traducibile con blocco posteriore, designa un sistema di blocco della lama aperta nei coltelli pieghevoli, che devâessere neutralizzato premendo su unâapposita sbarretta nella parte posteriore esterna (dorsale) dellâimpugnatura; è sinonimo di blocco a pompa.
LUCIDATURA (A SPECCHIO): finitura di superfici metalliche che le conferisce, per lâappunto, un aspetto speculare.
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Glossario delle Lame (A-L)
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Re: Glossario delle Lame (M-Z)
MACHETE (pron. macĂŠte): nome spagnolo di un grosso e lungo (convenzionalmente con lama lunga da 25 a 60 cm e spessa al massimo 3 mm) coltello da lavoro (disboscamento e taglio della vegetazione erbacea e arbustiva in generale) con manico di legno, originario del Brasile; è stato utilizzato anche come arma dâordinanza, nei paesi dellâAmerica Centrale e Meridionale. Forme simili sono diffuse in molte zone del mondo, con leggere variazioni di forme e dimensioni: parang in Malesia (con lama piĂš pesante e lunga 30 cm), golok in Indonesia e in Myanmar (anche questo piĂš corto e robusto del machete sudamericano), KHUKURI o kukri in Nepal, panga in Africa Orientale (a lama piĂš ampia e squadrata), bolo nelle Filippine (con la lama panciuta piĂš corta e larga in punta); una versione di questâultimo, chiamata bolo da giungla o itak, piĂš appuntita e lunga, è impiegata come arma.
MĂNICO: vd. IMPUGNATURA.
MANIGLIA: vd. DRAGĂNA.
MANNAIA: grossa SCURE con lama ampia e manico lungo, anticamente impiegata come arma e per la decapitazione.
MANNARĂSE: vd. PENNATO.
MANNARĂTTA: detta anche mannaiĂŠtta, è un coltello da cucina con lama larga e robusta, trapezoidale, per tagliare le carni con lâosso.
MANOSINISTRA: daghetta o pugnale che nei duelli veniva impugnata con la mano non occupata dalla STRISCIA o spada di lato.
MATCHET (pron. mèccit): adattamento inglese del termine spagnolo MACHETE.
MICARTA (pron. maichèrta): materiale composito brevettato dalla Westinghouse (ora prodotto dalla International Paper), la micarta è un composto di resine fenoliche nella quale sono immersi strati di tessuto. Largamente utilizzato nellâambito della coltelleria contemporanea per il suo bellâaspetto, la micarta è inattaccabile dagli acidi, dagli agenti ossidanti, resistente agli urti, inattaccabile dal fango, dal sangue, ecc. Ă un materiale ideale per la costruzione di impugnature. Esistono vari tipi di micarta, nella quale la matrice può essere non di stoffa, ma anche carta o legno e di colorazioni diverse (canvas micarta, paper micarta). Per esempio, quella che si chiama linen (o LE) micarta non è micarta con lino ma con cotone (questa è la migliore per le impugnature), mentre quella che si chiama ivory (bone) micarta, micarta dâavorio, non è vera micarta in quanto il materiale utilizzato non è una resina fenolica bensĂŹ epossidica.
MISURE: le dimensioni di unâarma bianca e il suo eventuale fodero vanno espresse in centimetri e il peso in grammi, seguendo un ordine descrittivo prestabilito e ufficialmente adottato in campo internazionale. Per es., al di sotto di 35 cm di lunghezza totale si considerano pugnali, fra 35 e 51 cm daghe, fra 51 e 71 cm si considerano spade corte e oltre questâultima misura spade.
MĂLLA: nei coltelli a lama mobile esistono due tipi di molla: quella esterna e quella interna. La molla esterna, detta anche SUSTA, è solitamente una barretta piatta di metallo che copre per tutta la lunghezza il dorso del manico e qui è tenuta ferma da un ribattino centrale e passante. La parte terminale anteriore della molla, detta tèsta, presenta un piccolo foro (occhièllo) o spacco (finèstra). La parte superiore del TALLĂNE presenta un piccolo dente che a lama aperta va a incastrarsi perfettamente nellâintaglio sagomato della molla. La testa della molla possiede un sistema di sblocco, o campanèlla (generalmente un anello), fissato appunto alla testa della molla e che permette, inserendovi il dito indice, di fare forza verso lâalto e liberare il dente dal foro di bloccaggio. La molla interna o molla piatta, occupa normalmente lo spazio riservato allâARCO. Quando la molla è distesa, un piccolo dente praticato sulla testa della molla interna tiene ferma ma non bloccata la lama. Ambedue le molle si dividono in una metĂ anteriore (ALA maggiore) e una metĂ posteriore (ALA minore). Sia la molla interna sia quella esterna sono fermate però, contrariamente ai modelli a pompa (nei quali la molla interna è basculante), al dorso dellâimpugnatura.
MOLLĂTTA: termine gergale che indica il coltello a serramanico con apertura automatica della lama in seguito alla pressione di un bottone di scatto che libera una molla. Conosciuto anche con il nome di coltèllo a scatto o, impropriamente, A SCRĂCCO.
MONOBLĂCCO: tipo di coltello con lama e impugnatura integrali, ossia costruiti in un pezzo solo. Il coltèllo monoblocco si presenta spoglio, costituito solamente da lama e codolo sagomato a forma di impugnatura, senza alcun tipo di rivestimento o fornimento.
MOSTRINA: chiamata anche testina o sòdo, nellâItalia Centrale, è la placchĂŠtta metallica o di materiale pregiato che, in coppia speculare, viene applicata anteriormente alla GUANCIA, allâaltezza dellâIMPOSTATURA e del CALCAGNO; è il corrispondente italiano dellâinglese BOLSTER (TANG BOLSTER quella in corrispondenza dellâimpostatura, BUTT BOLSTER quella al calcagno).
MOUCHE (pron. muusc): mosca, in francese. Ă lâestremitĂ anteriore della molla dorsale dei coltelli pieghevoli tipo Laguiole, a foggia dâinsetto alato (unâape, nei veri Laguiole) o di fiore o foglia.
MULTIUSO (COLTELLO/TEMPERINO): termine generico che designa tutti i coltelli a serramanico che, oltre alla lama principale e, a volte, una secondaria, sono corredati di uno o piĂš strumenti specifici per un determinato uso (apriscatole, cavatappi, forbici, sega, ecc.). Oltreoceano è conosciuto anche con il nome di pocket utility knife; il piĂš diffuso e conosciuto, nonchĂŠ il piĂš imitato, è il coltello dellâesercito svizzero, internazionalmente noto come SWISS ARMY KNIFE (SAK).
MULTIUSO (PINZA): equivalente italiano dellâinglese multi-tool. Strumento polivalente, inventato dalla ditta statunitense Leatherman, basato su un paio di pinze pieghevoli, allâimpugnatura delle quali sono imperniati gli altri strumenti (lame di vario tipo, cacciaviti, apriscatole, forbici, ecc.).
NASĂLLO: sporgenza arcuata o angolata del CALCAGNO, sul lato opposto al DĂRSO, con la funzione dâimpedire allâimpugnatura di sgusciare fuori dalla mano, a coltello aperto, e di avvolgere completamente la punta della lama, a coltello chiuso.
NĂRVO: nervatura stretta e saliente che decorre in centro alla lama, conosciuto anche con il nome di spina. Nei vari tipi di FALCE è, invece, lâorlo rivoltato che costituisce la CĂSTA della lama.
NOVACOLITE: roccia sedimentaria silicea e compatta, piĂš o meno scistosa, dâaspetto simile alla porcellana non smaltata. Ă il principale costituente delle pietre abrasive dellâARKANSAS; in Italia esistono cave di questo minerale nelle vicinanza di La Spezia.
OCCHIĂLLO: foro, spesso orlato o rivestito da un anello metallico, praticato allâestremitĂ dellâimpugnatura opposta alla lama, per farvi passare la DRAGĂNA. Nella terminologia anglosassone è detto lanyard hole o thong hole. Si chiama cosĂŹ anche il piccolo foro presente nella testa della SUSTA.
OPLOLOGĂA: parola di recente introduzione che definisce la conoscenza e la scienza delle armi bianche.
ORTOPĂDICA (IMPUGNATURA): vd. ANATĂMICA.
OSSIDIANA: roccia nera di origine vulcanica con la quale, nella preistoria, come con la sĂŠlce, vennero fabbricati utensili (raschiatoi, bulini) e armi (coltelli, punte di lancia). Diffusa in Asia occidentale, in Europa, nel Sud-Est Asiatico e nelle Americhe. I metodi di datazione dellâossidiana sono lâidratazione e le tracce di fissione. Oggi si fabbricano ancora coltelli (da collezione) con lama di ossidiana.
PAKKA-WOOD (pron. pèca-uud): legno ridotto del 25% del suo spessore e immerso in una matrice di resine, realizzato secondo un processo simile alla micarta. Disponibile in vari aspetti e colori, è utilizzato per fabbricare impugnature di coltelli.
PANCIA: espansione del filo nel terzo prossimale (il forte) della lama.
PANGA: vd. MACHETE.
PARANG: vd. MACHETE.
PARKERIZZAZIĂNE: detta anche cosletizzazione. Operazione di brunitura, brevettata da Richard-Allen, ottenuta immergendo il âferroâ in una soluzione bollente di fosfato di ferro, acido fosforico e biossido di manganese e poi in un bagno di olio bollente. Nel 1942 la Ka-Bar Union Cutlery sottopose allâattenzione del corpo dei Marines un coltello denominato Fighting Utility Knife, prototipo di quello che sarebbe diventato alla fine del 1942 il coltello ufficiale del corpo dei Marines, lâU.S.N. MARK II. Questo coltello aveva la lama parkerizzata.
PATTADA: comune sardo in provincia di SĂ ssari, luogo dâorigine del caratteristico coltello che si chiama propriamente resòlza.
PATTERN WELDING (pron. pĂ tern-uèldinâ): termine che si traduce in saldatura a mosaico e che identifica un particolare processo di produzione dellâacciaio damasco saldato (a disegni, a strati), praticato sia nellâantichitĂ sia ai giorni nostri.
PEN KNIFE (pron. pèn-ânĂ if): vd. TEMPERINO.
PENNATO: roncola a doppio taglio, con il dorso munito di una cresta tagliente, detta pènna, con la funzione di ACCĂTTA; usato nei lavori agricoli, è detto anche MANNARĂSE.
PĂRNO: o pèrnio o nocèlla, è lâorgano che consente lâaccoppiamento mobile delle due parti di un coltello pieghevole, in modo che lâuna (TALLĂNE della lama) possa ruotare attorno allâestremitĂ dellâaltra (IMPOSTATURA del manico).
PĂTTO: espansione del filo nel medio e nel debole della lama.
PIATTO: la superficie superiore o inferiore della lama. I piatti sono delimitati dal FILO e dalla CĂSTA. Per convenzione, il piatto superiore (obverse side, nella terminologia anglosassone), o piatto anteriore o sinistro, che di solito riporta il nome o marchio del fabbricante, è quello visibile quando si tiene la lama con la punta a sinistra e il filo verso il basso; il piatto opposto è lâinferiore o posteriore o destro (reverse o pile side).
PICCA: antica arma bianca costituita da una robusta asta di legno lunga 3-8 metri, recante allâestremitĂ una punta aguzza a forma di foglia, collegata allâasta per mezzo di due lunghe piastre metalliche.
PIĂTRA (ABRASIVA): vd. anche CĂTE. Blocchetto di pietra (solitamente unâarenaria silicea come la NOVACOLITE) di svariate forme geometriche, impiegato per affilare i taglienti, preventivamente bagnato o no con oli specifici (pietra a olio) o acqua (pietra ad acqua).
PISTĂLA (IMPUGNATURA A): impugnatura caratterizzata da un calcagno semicircolare che si sviluppa dalla parte del filo. Impugnatura tipica di un tipo di pugnale ricurvo (khanjar) di origine persiana e diffuso in tutto il Sud-Est asiatico.
PITTINGS (pron. pĂŹtinâs): termine che si traduce in corrosione a crateri e indica i piccoli fori sulla lama causati dalla ruggine. Scompaiono dopo la politura.
POCKET KNIFE (pron. pòchit-ânĂ if): coltello, generalmente a serramanico, che può essere portato agevolmente in tasca; in italiano: coltello tascabile.
POLITURA: operazione di finitura, mediante levigatura e lucidatura, di lame e mostrine.
PĂMICE (PIETRA, POLVERE DI): roccia eruttiva acida, bianca, composta da vetro e fenocristalli. La sua porositĂ e leggerezza è dovuta ai gas che durante la fase di raffreddamento del magma effusivo e la successiva mutazione e consolidazione in roccia lavica, abbandonano la roccia stessa. Ridotta in polvere finissima, è un ottimo abrasivo per la rimozione del ruggine dalle lame.
PĂMO: estremitĂ sferica o tondeggiante dellâimpugnatura, opposto alla GUARDIA. Se diversamente sagomato, ma comunque sporgente, è detto cĂ lcio.
PĂMPA (CHIUSURA/BLOCCO A): sistema di disimpegno della MOLLA dal TALLĂNE della lama. Lo sblocco della lama aperta avviene premendo, attraverso un intaglio semicircolare nel dorso, lâala minore della molla. Se lâintaglio è situato nella parte centrale del dorso, il sistema si dice âalla franceseâ, se in corrispondenza del calcagno, âalla tedescaâ.
PUGNALE: arma bianca corta a due fili e punta seguita (vd. PUNTA), piĂš corta di 35 cm.
PULSANTE (DI SCATTO): vd. BOTTĂNE.
PUNTA: Ă pice della parte distale della LAMA (ossia del dĂŠbole), variamente sagomata e quindi soggetta a denominazioni diverse. Si chiama punta a trinciante o punta a lancia (spear point), quando lâapice è allineato alla mezzeria della lama e il suo profilo è ogivale, ma se il profilo è molto lanceolato, la punta è meglio detta seguita e la rispettiva lama sfilata; una variante di questâultima è la punta stilettata (stiletto point), che presenta i piatti smussati su un lato (lama a due pianelle) o ambedue (lama a tre pianelle); ha pure lâapice in centro ma il profilo triangolare la punta angolata. Se il filo si mantiene rettilineo fino allâapice ed è la costa che vi converge ad arco convesso, la punta è gòbba (sheepfootâs point e wharncliff point), e spianata se la costa vi converge con una brusca SMENTATURA rettilinea; la punta rovesciata (trailing point e skinner point) è formata dalla costa diritta e dal filo che vi converge con uno SMĂSCIO piĂš o meno convesso; una variante molto comune di questa è la punta allunata, ricurva e aggettante dalla parte della costa, che però presenta una SGUANCIATURA o una SMENTATURA piĂš (turkish clip point e California clip point ) o meno (standard clip point) lunghe. Si chiama punta falcata o adunca quella ricurva e aggettante verso il filo, in modo piĂš (come nel FALCĂTTO) o meno (nei ronchetti da innesto) cospicuo: in questo secondo caso dicesi meglio punta pizzuta. Nella punta obliqua (TANTO POINT) il filo converge sulla costa pressochĂŠ rettilinea con una diagonale, cosĂŹ che questa forma un angolo acuto con essa e ottuso con il filo; se tale tagliente secondario è ortogonale ai lati della lama, questa, in realtĂ , non ha piĂš una punta e allora si parla di punta troncata (chisel point), che può essere non tagliente, come nei vecchi rasoi da barba, o molata unilateralmente, come negli scalpelli da legno.
PUNTALE: parte terminale del fodero rivestita di metallo.
PUSH-DAGGER (pron. push-dègaa): pugnale a spinta. Ă un piccolo pugnale con lama corta (c. 10 cm) a forma di foglia e guardia a croce, quindi facilmente occultabile, che si utilizza di punta e sâimpugna allo stesso modo di un cavaturaccioli, cioè con il codolo imprigionato fra il dito indice e il medio. Fu lâarma preferita dei giocatori dâazzardo americani nel XIX secolo.
QUILLON (pron. quĂŹlon): anche quillion, è il BRACCIO dellâĂLSA.
RESILIĂNZA: proprietĂ di un materiale di opporsi alla rottura per urto, ossia è lâinverso della fragilitĂ . Unâelevata resilienza è fondamentale nelle lame di daghe, spade, scuri e rĂłncole.
RICASSO: vd. anche CĂLLO. Questo termine si usa solamente per le armi bianche, nelle quali designa la parte di lama adiacente allâelsa o, nella sciĂ bola e nel fioretto, la parte che è tenuta nelle prime tre dita della mano. Il medesimo termine è stato adottato dalla terminologia anglosassone per designare sia il CĂLLO dei coltelli pieghevoli sia il TALLĂNE di quelli fermi.
RINTACCO: tacca decorativa, generalmente disposta in serie alterne sugli spigoli della còsta, nel terzo forte della lama, o sul dòrso del manico.
RĂNCOLA: strumento agricolo costituito da una lama fissa molto ricurva con tagliente interno, da impugnare con una mano.
RĂNCOLO: coltello a serramanico con lama e tagliente a foggia di RĂNCOLA; sinonimo di ronchĂŠtto.
RONCĂNE: arma bianca in asta derivata dalla RĂNCOLA dei contadini.
ROSTFREI (pron. ròstfrai): termine tedesco che letteralmente significa âlibero dalla ruggineâ, ossia inossidabile.
RUCARTA (pron. ruchèrta): materiale sintetico di grande resistenza, durata e bellâaspetto; è costituito, analogamente alla MICARTA, da strati di tessuto imbevuti di resina fenolica.
RĂGGINE: pĂ tina, allâinizio, e crosta, poi, di colore rossastro, che si forma per ossidazione del ferro.
SALIĂNTE: detto anche schiĂŠna, è un risalto della CĂSTA piĂš o meno pronunciato, solitamente sagomato a pinna di pesce.
SALVADITO: tratto non affilato del CĂLLO o del TALLĂNE della lama dalla parte del taglio, sovente evidenziato da un gradino su entrambi i piatti e da una leggera sporgenza rispetto al filo, denominata labbro del salvadito o SPERĂNE.
SATINATURA: dal francese satiner, indica un tipo di finitura della lama che le dona un aspetto levigato ma non lucido speculare, come quello di un tessuto di seta ottenuto con la calandratura.
SCALE (pron. schĂŠil): GUANCIA, CARTELLA esterna dellâimpugnatura. Altri sinonimi inglesi sono cover e slab.
SCIĂBOLA: arma da taglio e punta, con lama piĂš o meno ricurva allâindietro ma anche dritta. Si distingue dalla SPADA per avere lâimpugnatura (pomo compreso) protetta dalla tipica guardia a gabbia e per la lama scanalata da ambo i lati su due terzi della lunghezza, affilata sulla parte convessa e sul terzo distale del dorso.
SCIMITARRA: arma bianca lunga e stretta, con la lama molto ricurva a un filo e la punta allargata e obliqua, affilata; lâelsa può essere a crociera o con i bracci incurvati a âSâ. Di origine orientale, fu usata soprattutto dai Turchi ed è allâorigine della SCIĂBOLA europea.
SCORTICHINO: apposito coltello, dalla lama larga e corta, per scorticare le bestie macellate.
SCRIMSHAW (pron. scrimsciĂł): tecnica dâincisione su osso e avorio, ma anche su materiali sintetici, in bianco e nero o a colori. Gli artigiani incisori (detti scrimshanders) utilizzano strumenti di varie fogge e misure, comunque sempre molto appuntiti. I colori utilizzati sono a inchiostro, a tempera o a olio.
SCRĂCCO (COLTĂLLO A): serramanico con un uno o piĂš dentelli nel tallone che vanno a incastrarsi nella testa della molla fissa, causando un caratteristico rumore, dal quale deriva il nome.
SCUDĂTTO: lastrina metallica, di avorio, di legno o di metallo, applicata sul tallone del piatto superiore o su una delle guancĂŠtte e che riporta incisa la firma o il marchio del costruttore o del possessore.
SCURE: Strumento da taglio simile allâACCĂTTA, ma piĂš grande e perciò usata con due mani; anche arma da guerra (scure dâarmi).
SEMIAUTOMATICO: coltello/pugnale a serramanico con blocco della lama aperta e apertura della stessa facilitata (da cui il termine anglosassone assisted-opening knife) da un cinematismo che completa assai rapidamente il movimento avviato dalla mano nei primi 45°. Esempio illustre di tale sistema è quello denominato SpeedSafe, messo a punto dallo statunitense Ken Onion per la famosa ditta Kershaw nel 2002.
SERRAMĂNICO (COLTĂLLO/PUGNALE A): tipo di coltello a lama mobile, detto anche coltèllo/pugnale pieghevole o coltèllo/pugnale serratoio, nel quale lâimpugnatura svolge anche il compito di fodero. La definizione identifica in particolare quei coltelli/pugnali nei quali la lama ruota attorno al proprio asse di 180°, diversamente dai coltelli a lama mobile scorrevole, dove questa scorre lungo delle guide. In base alla meccanica che consente il cinematismo si differenziano in:
1. SERRAMĂNICO SEMPLICI: a âghieraâ, a âribattinoâ, a âbroccaâ, a âguidaâ, nei quali la lama ruota di 180° attorno al proprio asse e non hanno sistemi di fermo particolarmente evoluti.
2. SERRAMĂNICO COMPLESSI: a âpompaâ, a âmolla internaâ, a âmolla esternaâ, a âscattoâ, a âgravitĂ â, a âviròlaâ, a âcampanellettoâ, a âfòrbiceâ, nei quali la lama ruota di 180° attorno al proprio asse e hanno sistemi di blocco della lama piĂš sofisticati ed evoluti dei serramanico semplici.
SERRATED: termine (dentellato, serrulato) che si riferisce al tagliente con solchi trasversali e dentini presenti solamente su una faccia (generalmente quella anteriore, ma sarebbe piĂš corretto su quella posteriore per gli utenti destrĂŹmani). Quando i denti sono passanti allâaltro lato, rendendo perciò il profilo identico su entrambe le facce, dicesi seghettato.
SFILATA: dicesi della lama con CĂSTA e FILO che convergono con costante gradualitĂ a formare la cosiddetta punta seguita.
SFONDAGIACO: antico pugnale molto robusto, con lama variamente sagomata atta a penetrare attraverso il giaco di maglia dâacciaio dellâavversario.
SFRONDATURA: detta anche sfogliatura o sciĂ vero (a Scarperia), è lâassottigliamento terminale della CĂSTA per formare un CONTROTAGLIO.
SGOLATURA: nervatura longitudinale, di sezione semicircolare, sul piatto della lama.
SGUANCIATURA: rastremazione del profilo della CĂSTA, quando converge verso la punta mediante una leggera concavitĂ , come nella punta allunata (CLIP POINT).
SGUSCIO: scanalatura longitudinale sul piatto della lama, con sezione di un quinto di circonferenza. Se è meno profonda, è chiamata sgusciatura.
SHEEPâS FOOT POINT (pron. sciipsfuut pòint): letteralmente âpunta a piede di pecoraâ, un tipo di punta gòbba (vd. PUNTA) caratteristica di lame ausiliarie dei serramanico anglosassoni.:
SIDEARMS (pron. sĂ id-Ă rms): termine inglese che designa collettivamente le ARMI BIANCHE.
SĂLICE (GEL DI): la sĂŹlice (anidride silĂŹcica o biossido di silicio) sotto forma di gel viene impiegata, in casi particolari o a scopo precauzionale, come sostanza igroscopica per lâassorbimento dellâumiditĂ atmosferica. Il gel viene collocato nei cassetti delle coltellerie per proteggere le materie naturali, lâavorio soprattutto, dai danni dellâambiente umido circostante. Lâigroscopicità è la proprietĂ di assorbire (come nel caso del gel di sĂŹlice) il vapore acqueo presente nellâatmosfera.
SKINNER KNIFE (pron. schĂŹnaa-ânĂ if): nome inglese del coltello per scuoiare.
SLIP-JOINT KNIFE (pron. slipgiòint-ânaif): coltello a serramanico nel quale la lama è trattenuta sia nella posizione aperta sia in quella chiusa dalla forza della SUSTA. Ă il sistema tipico del TEMPERINO e del coltello tascabile in genere.
SMENTATURA: progressiva rastremazione rettilinea del profilo della CĂSTA, nel terzo debole o, piĂš raramente, nei terzi medio e debole della lama.
SMĂSCIO: progressiva rastremazione convessa del FILO e/o della CĂSTA (o dei due fili, nei pugnali) della lama che porta alla formazione della PUNTA.
SPACER (pron. spĂŠisaa): SPAZIATORE.
SPADA: arma bianca da punta e taglio, a lama lunga 80-120 cm e dritta, con uno o due tagli. Ă detta spada lunga quella con lama oltre i 90 cm e spada corta quella, di varie fogge, con lama da 51 a 80 cm (il gladio, la machaira, lo scramasax, ecc.).
SPADA DA LATO: vd. STRISCIA.
SPAZIATĂRE: anello piatto di colore e materiale contrastante, interposto tra il MĂNICO e la GUARDIA o la GHIĂRA a scopo decorativo; detto anche DISTANZIALE.
SPEAR POINT (pron. spÏaa-pòint): punta a trinciante o a lancia, dal profilo ogivale e apice al centro della lama, formata da costa e filo che vi convergono simmetricamente.
SPERĂNE: gradino tra lâIMPOSTATURA e il FILO, particolarmente evidente nelle lame larghe. Nei coltelli a serramanico, lo sperone, non affilato, impedisce, a coltello chiuso, il contatto tra il filo e la molla; chiamato anche BATTĂNTE.
SPINE (pron. spĂ in): il tratto di lama che presenta la sezione maggiore, piĂš rigida, che generalmente coincide con la CĂSTA della stessa, ma che nei coltelli a due fili e nei pugnali è costituita dal NERVO (o spina) centrale.
STAINLESS (pron. stèinlis): inossidabile, in inglese; lo stesso del tedesco ROSTFREI.
STILETTATA (PUNTA): forma particolare di punta seguita (vd. PUNTA) che presenta i piatti smussati su un lato (lama a due pianelle) o ambedue (lama a tre pianelle), caratteristica dei coltelli pieghevoli automatici.
STILĂTTO: pugnale, di origine italiana, con lama sottile e triangolare lunga 10-15 cm, elsa con rami diritti e manico tondo con pomo a bottone. Nella lingua inglese, il termine è impropriamente usato anche per designare il coltello AUTOMATICO con lama sfilata e punta stilettata (vd. PUNTA).
STĂCCO: arma bianca simile alla SPADA, ma piĂš robusta e con apice molto acuminato, usata per dare solamente colpi di punta (stoccate). Ă chiamata cosĂŹ anche la lama inserita nel BASTONE ANIMATO (vd.).
STREET SURVIVAL KNIFE (pron. striit-sĂśrvĂ ivolânĂ if): termine che si traduce in coltello da sopravvivenza urbana e che include una varietĂ di pugnali e coltelli a un filo e controtaglio (pugnali a spinta, coltelli da stivale, ecc.) facilmente occultabili, leggeri ma allâoccasione, se ben utilizzati, particolarmente efficaci, deterrenti e letali. Membri della polizia, guardie del corpo e civili che vivono in zone urbane ad alto rischio, utilizzano questi coltelli come arma ausiliaria.
STRĂSCIA: detta anche SPADA DA LATO; nei duelli veniva usata in coppia con altra spada simile o, piĂš spesso, con lâarma detta MANOSINISTRA.
SUB-HILT (pron. sab-hilt): termine anglosassone traducibile con sottoguardia, designa un BRACCIO DI GUARDIA secondario, minore, che sâinterpone tra il dito ĂŹndice e il medio.
SUSTA: nei coltelli a serramanico è la molla a balestra fissata al dorso dellâimpugnatura, detta anche molla esterna o fissa, che ha il compito di trattenere la lama in posizione aperta.
SWEDGE (pron. suègg): sfrondatura non affilata della còsta. Vd. anche CONTROTAGLIO e FALSE EDGE.
SWISS ARMY KNIFE (pron. suĂŹs-armiânĂ if): abbreviato in SAK, è il celebre temperino/coltello a serramanico costruito inizialmente per lâesercito svizzero e quindi, in numerose varianti e specializzazioni, per lâimpiego sportivo e professionale (vd. MULTIUSO, COLTELLO).
SWITCHBLADE, SWITCHKNIFE (pron. suicc-blĂŠid; suicc-ânĂ if): indica un coltello a serramanico con sistema di apertura automatica a pressione, per inerzia o gravitĂ . Vd. anche AUTOMATICO, FLICK KNIFE, JACK KNIFE e MOLLĂTTA.
TAGLIO: o tagliènte, è costituito dai due PIATTI della lama che, con o senza BISĂLLO, e con il loro caratteristico ANGOLO DI TAGLIO, formano al vertice il FILO.
TAGLIERINA: speciale coltello con lama scorrevole a punta smussata, che può essere bloccata in varie posizioni; usata per rifilare e tagliare fogli di materiale tenero, è conosciuta anche con il termine inglese CUTTER. Altri sinonimi sono taglierino e coltello Stanley, dal nome di uno dei maggiori produttori.
TALLĂNE: nei coltelli fermi è la parte della lama prossima allâIMPOSTATURA; nei coltelli a serramanico, invece, tale parte si chiama CĂLLO, mentre il TALLĂNE è la parte della lama aperta che rimane nel manico e porta il PĂRNIO di collegamento.
TANTO POINT (pron. tan-to pòint): sotto questo antico termine giapponese, oggigiorno si comprendono diverse forme di lama piuttosto diverse tra di loro, ma tutte accomunate dalla punta obliqua (vd. PUNTA), generalmente molata a scalpello, ossia con BISĂLLO unilaterale; questa forma di punta è la piĂš robusta in assoluto.
TATTICO (COLTĂLLO): in inglese tactical knife (pron. tècticol ânĂ if), secondo la definizione datane dal grande coltellinaio statunitense Bob Terzuola, è il coltello per autodifesa, in grado sia di tagliare sia di perforare, di dimensioni contenute per poter essere trasportato confortevolmente e legalmente, con la lama (se trattasi di coltello a serramanico) apribile rapidamente con una mano sola e bloccabile in posizione aperta.
TELAIO: nei coltelli a serramanico è il complesso formato dalle CARTĂLLE interne e da eventuali IMBOTTITURE, sui fianchi del quale vengono fissate guancette e mostrine a costituire lâIMPUGNATURA.
TEMPERINO: piccolo coltello a serramanico tascabile, perciò detto anche coltello da tasca, con una o due lame lunghe al massimo sette cm. Prende il nome dallâuso che se ne faceva un tempo, quando serviva per temperare le canne di giunco e, piĂš tardi, le penne dâoca usate per scrivere. Ă lâequivalente del termine anglosassone PEN KNIFE.
TENACITĂ: è una proprietĂ dei materiali che non può essere espressa con un numero, coma di usa per la durezza o la resilienza. Un metallo è tenace quando possiede un discreto carico di rottura a trazione, avendo contemporaneamente un buon allungamento percentuale e una certa resilienza; esso è quindi resistente alle sollecitazioni, piuttosto malleabile e resistente agli urti. Un acciaio molto malleabile (per esempio acciaio extradolce ricotto) non è tuttavia molto tenace e, dâaltra parte, un acciaio temprato, quindi con elevatissima durezza ma con duttilitĂ e resilienza bassissime, è tuttâaltro che tenace.
THONG HOLE (pron. tòng hol): vd. OCCHIĂLLO.
TITANIO: metallo leggero (Ti, n. atomico 22) duttile, diamagnetico e inossidabile. In lega con il ferro e/o lâalluminio viene utilizzato per la preparazione di leghe speciali di grande resistenza e leggerezza. Usato anche in coltelleria, soprattutto per le lame dei coltelli subacquei.
TRAILING POINT (pron. trĂŠilinâ pòint): punta rovesciata; vd. PUNTA.
TRATTAMENTO TERMICO: combinazione di cicli di riscaldamento e raffreddamento piĂš o meno rapidi, per conferire a un metallo o una lega metallica allo stato solido la struttura cristallina (tempra, rinvenimento, ricottura, normalizzazione) o la composizione chimica superficiale (cementazione, nitrurazione) piĂš idonea agli impieghi e/o alle lavorazioni richieste.
TRINCĂTTO: coltello speciale, con lama piĂš o meno ricurva e punta rialzata e panciuta, usato da calzolai e sellai per tagliare pellame e cuoio.
VANGA DA FIENO: arnese da taglio per trinciare il fieno o la paglia immagazzinati, assai simile a una vanga e manovrata in modo analogo.
VERDUCO: STĂCCO a lama quadrangolare, sottile, con la coccia piccola, di origine spagnola. Si usa anche per denotare lo STĂCCO del BASTONE ANIMATO.
UGNATA: o, piĂš correttamente, unghiata, è lâintaccatura rettilinea o falcata presente sulla faccia superiore della lama dei coltelli a serramanico, in prossimitĂ della costa; serve, inserendovi lâunghia del pollice, ad aprire il coltello.
UGNATURA: brusco assottigliamento a gradino dello spessore della lama in punta, su una o entrambe le facce, per creare un CONTROTAGLIO.
UTILITY KNIFE (pron. iutĂŹliti-ânĂ if): letteralmente coltello di utilitĂ o coltello utilitario, nella terminologia anglosassone è sinonimo di All-purpose knife e General-purpose knife, ossia di coltello, generalmente a lama fissa, polivalente, adatto sia ai còmpiti tradizionali sia a quelli inerenti alla difesa personale. Per taluni modelli studiati appositamente per lâimpiego militare (per es. il noto Ka-bar) è stata creata una sottocategoria speciale, quella dei FIGHTING-UTILITY KNIFE. Unâaltra suddivisione degna di menzione è quella che comprende i vari pocket utility knives, che altro non sono che dei MULTIUSO a serramanico, sul modello del famoso SWISS ARMY KNIFE.
V-42: pugnale con lama piĂš lunga e sottile del Fairbairn-Sykes, creato nel 1940 per unitĂ scelte (Devilâs Brigade) con compiti speciali, formate da statunitensi e canadesi.
VIRĂLA: FASCĂTTA girevole, atta a bloccare la lama aperta dei coltelli a serramanico senza molla, come nel noto sistema Virobloc della francese Opinel.
ZYTEL: poliammide caricato con fibra di vetro (Fiberglas) o aramidica (Kevlar), molto duro e resistente, utilizzato nella costruzione della struttura interna di alcune impugnature.
BIBLIOGRAFIA
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Russell A. G., 1996-2002. A. G. Russellâs Knife Encyclopedia, in: http://agrussell.com/faq
MĂNICO: vd. IMPUGNATURA.
MANIGLIA: vd. DRAGĂNA.
MANNAIA: grossa SCURE con lama ampia e manico lungo, anticamente impiegata come arma e per la decapitazione.
MANNARĂSE: vd. PENNATO.
MANNARĂTTA: detta anche mannaiĂŠtta, è un coltello da cucina con lama larga e robusta, trapezoidale, per tagliare le carni con lâosso.
MANOSINISTRA: daghetta o pugnale che nei duelli veniva impugnata con la mano non occupata dalla STRISCIA o spada di lato.
MATCHET (pron. mèccit): adattamento inglese del termine spagnolo MACHETE.
MICARTA (pron. maichèrta): materiale composito brevettato dalla Westinghouse (ora prodotto dalla International Paper), la micarta è un composto di resine fenoliche nella quale sono immersi strati di tessuto. Largamente utilizzato nellâambito della coltelleria contemporanea per il suo bellâaspetto, la micarta è inattaccabile dagli acidi, dagli agenti ossidanti, resistente agli urti, inattaccabile dal fango, dal sangue, ecc. Ă un materiale ideale per la costruzione di impugnature. Esistono vari tipi di micarta, nella quale la matrice può essere non di stoffa, ma anche carta o legno e di colorazioni diverse (canvas micarta, paper micarta). Per esempio, quella che si chiama linen (o LE) micarta non è micarta con lino ma con cotone (questa è la migliore per le impugnature), mentre quella che si chiama ivory (bone) micarta, micarta dâavorio, non è vera micarta in quanto il materiale utilizzato non è una resina fenolica bensĂŹ epossidica.
MISURE: le dimensioni di unâarma bianca e il suo eventuale fodero vanno espresse in centimetri e il peso in grammi, seguendo un ordine descrittivo prestabilito e ufficialmente adottato in campo internazionale. Per es., al di sotto di 35 cm di lunghezza totale si considerano pugnali, fra 35 e 51 cm daghe, fra 51 e 71 cm si considerano spade corte e oltre questâultima misura spade.
MĂLLA: nei coltelli a lama mobile esistono due tipi di molla: quella esterna e quella interna. La molla esterna, detta anche SUSTA, è solitamente una barretta piatta di metallo che copre per tutta la lunghezza il dorso del manico e qui è tenuta ferma da un ribattino centrale e passante. La parte terminale anteriore della molla, detta tèsta, presenta un piccolo foro (occhièllo) o spacco (finèstra). La parte superiore del TALLĂNE presenta un piccolo dente che a lama aperta va a incastrarsi perfettamente nellâintaglio sagomato della molla. La testa della molla possiede un sistema di sblocco, o campanèlla (generalmente un anello), fissato appunto alla testa della molla e che permette, inserendovi il dito indice, di fare forza verso lâalto e liberare il dente dal foro di bloccaggio. La molla interna o molla piatta, occupa normalmente lo spazio riservato allâARCO. Quando la molla è distesa, un piccolo dente praticato sulla testa della molla interna tiene ferma ma non bloccata la lama. Ambedue le molle si dividono in una metĂ anteriore (ALA maggiore) e una metĂ posteriore (ALA minore). Sia la molla interna sia quella esterna sono fermate però, contrariamente ai modelli a pompa (nei quali la molla interna è basculante), al dorso dellâimpugnatura.
MOLLĂTTA: termine gergale che indica il coltello a serramanico con apertura automatica della lama in seguito alla pressione di un bottone di scatto che libera una molla. Conosciuto anche con il nome di coltèllo a scatto o, impropriamente, A SCRĂCCO.
MONOBLĂCCO: tipo di coltello con lama e impugnatura integrali, ossia costruiti in un pezzo solo. Il coltèllo monoblocco si presenta spoglio, costituito solamente da lama e codolo sagomato a forma di impugnatura, senza alcun tipo di rivestimento o fornimento.
MOSTRINA: chiamata anche testina o sòdo, nellâItalia Centrale, è la placchĂŠtta metallica o di materiale pregiato che, in coppia speculare, viene applicata anteriormente alla GUANCIA, allâaltezza dellâIMPOSTATURA e del CALCAGNO; è il corrispondente italiano dellâinglese BOLSTER (TANG BOLSTER quella in corrispondenza dellâimpostatura, BUTT BOLSTER quella al calcagno).
MOUCHE (pron. muusc): mosca, in francese. Ă lâestremitĂ anteriore della molla dorsale dei coltelli pieghevoli tipo Laguiole, a foggia dâinsetto alato (unâape, nei veri Laguiole) o di fiore o foglia.
MULTIUSO (COLTELLO/TEMPERINO): termine generico che designa tutti i coltelli a serramanico che, oltre alla lama principale e, a volte, una secondaria, sono corredati di uno o piĂš strumenti specifici per un determinato uso (apriscatole, cavatappi, forbici, sega, ecc.). Oltreoceano è conosciuto anche con il nome di pocket utility knife; il piĂš diffuso e conosciuto, nonchĂŠ il piĂš imitato, è il coltello dellâesercito svizzero, internazionalmente noto come SWISS ARMY KNIFE (SAK).
MULTIUSO (PINZA): equivalente italiano dellâinglese multi-tool. Strumento polivalente, inventato dalla ditta statunitense Leatherman, basato su un paio di pinze pieghevoli, allâimpugnatura delle quali sono imperniati gli altri strumenti (lame di vario tipo, cacciaviti, apriscatole, forbici, ecc.).
NASĂLLO: sporgenza arcuata o angolata del CALCAGNO, sul lato opposto al DĂRSO, con la funzione dâimpedire allâimpugnatura di sgusciare fuori dalla mano, a coltello aperto, e di avvolgere completamente la punta della lama, a coltello chiuso.
NĂRVO: nervatura stretta e saliente che decorre in centro alla lama, conosciuto anche con il nome di spina. Nei vari tipi di FALCE è, invece, lâorlo rivoltato che costituisce la CĂSTA della lama.
NOVACOLITE: roccia sedimentaria silicea e compatta, piĂš o meno scistosa, dâaspetto simile alla porcellana non smaltata. Ă il principale costituente delle pietre abrasive dellâARKANSAS; in Italia esistono cave di questo minerale nelle vicinanza di La Spezia.
OCCHIĂLLO: foro, spesso orlato o rivestito da un anello metallico, praticato allâestremitĂ dellâimpugnatura opposta alla lama, per farvi passare la DRAGĂNA. Nella terminologia anglosassone è detto lanyard hole o thong hole. Si chiama cosĂŹ anche il piccolo foro presente nella testa della SUSTA.
OPLOLOGĂA: parola di recente introduzione che definisce la conoscenza e la scienza delle armi bianche.
ORTOPĂDICA (IMPUGNATURA): vd. ANATĂMICA.
OSSIDIANA: roccia nera di origine vulcanica con la quale, nella preistoria, come con la sĂŠlce, vennero fabbricati utensili (raschiatoi, bulini) e armi (coltelli, punte di lancia). Diffusa in Asia occidentale, in Europa, nel Sud-Est Asiatico e nelle Americhe. I metodi di datazione dellâossidiana sono lâidratazione e le tracce di fissione. Oggi si fabbricano ancora coltelli (da collezione) con lama di ossidiana.
PAKKA-WOOD (pron. pèca-uud): legno ridotto del 25% del suo spessore e immerso in una matrice di resine, realizzato secondo un processo simile alla micarta. Disponibile in vari aspetti e colori, è utilizzato per fabbricare impugnature di coltelli.
PANCIA: espansione del filo nel terzo prossimale (il forte) della lama.
PANGA: vd. MACHETE.
PARANG: vd. MACHETE.
PARKERIZZAZIĂNE: detta anche cosletizzazione. Operazione di brunitura, brevettata da Richard-Allen, ottenuta immergendo il âferroâ in una soluzione bollente di fosfato di ferro, acido fosforico e biossido di manganese e poi in un bagno di olio bollente. Nel 1942 la Ka-Bar Union Cutlery sottopose allâattenzione del corpo dei Marines un coltello denominato Fighting Utility Knife, prototipo di quello che sarebbe diventato alla fine del 1942 il coltello ufficiale del corpo dei Marines, lâU.S.N. MARK II. Questo coltello aveva la lama parkerizzata.
PATTADA: comune sardo in provincia di SĂ ssari, luogo dâorigine del caratteristico coltello che si chiama propriamente resòlza.
PATTERN WELDING (pron. pĂ tern-uèldinâ): termine che si traduce in saldatura a mosaico e che identifica un particolare processo di produzione dellâacciaio damasco saldato (a disegni, a strati), praticato sia nellâantichitĂ sia ai giorni nostri.
PEN KNIFE (pron. pèn-ânĂ if): vd. TEMPERINO.
PENNATO: roncola a doppio taglio, con il dorso munito di una cresta tagliente, detta pènna, con la funzione di ACCĂTTA; usato nei lavori agricoli, è detto anche MANNARĂSE.
PĂRNO: o pèrnio o nocèlla, è lâorgano che consente lâaccoppiamento mobile delle due parti di un coltello pieghevole, in modo che lâuna (TALLĂNE della lama) possa ruotare attorno allâestremitĂ dellâaltra (IMPOSTATURA del manico).
PĂTTO: espansione del filo nel medio e nel debole della lama.
PIATTO: la superficie superiore o inferiore della lama. I piatti sono delimitati dal FILO e dalla CĂSTA. Per convenzione, il piatto superiore (obverse side, nella terminologia anglosassone), o piatto anteriore o sinistro, che di solito riporta il nome o marchio del fabbricante, è quello visibile quando si tiene la lama con la punta a sinistra e il filo verso il basso; il piatto opposto è lâinferiore o posteriore o destro (reverse o pile side).
PICCA: antica arma bianca costituita da una robusta asta di legno lunga 3-8 metri, recante allâestremitĂ una punta aguzza a forma di foglia, collegata allâasta per mezzo di due lunghe piastre metalliche.
PIĂTRA (ABRASIVA): vd. anche CĂTE. Blocchetto di pietra (solitamente unâarenaria silicea come la NOVACOLITE) di svariate forme geometriche, impiegato per affilare i taglienti, preventivamente bagnato o no con oli specifici (pietra a olio) o acqua (pietra ad acqua).
PISTĂLA (IMPUGNATURA A): impugnatura caratterizzata da un calcagno semicircolare che si sviluppa dalla parte del filo. Impugnatura tipica di un tipo di pugnale ricurvo (khanjar) di origine persiana e diffuso in tutto il Sud-Est asiatico.
PITTINGS (pron. pĂŹtinâs): termine che si traduce in corrosione a crateri e indica i piccoli fori sulla lama causati dalla ruggine. Scompaiono dopo la politura.
POCKET KNIFE (pron. pòchit-ânĂ if): coltello, generalmente a serramanico, che può essere portato agevolmente in tasca; in italiano: coltello tascabile.
POLITURA: operazione di finitura, mediante levigatura e lucidatura, di lame e mostrine.
PĂMICE (PIETRA, POLVERE DI): roccia eruttiva acida, bianca, composta da vetro e fenocristalli. La sua porositĂ e leggerezza è dovuta ai gas che durante la fase di raffreddamento del magma effusivo e la successiva mutazione e consolidazione in roccia lavica, abbandonano la roccia stessa. Ridotta in polvere finissima, è un ottimo abrasivo per la rimozione del ruggine dalle lame.
PĂMO: estremitĂ sferica o tondeggiante dellâimpugnatura, opposto alla GUARDIA. Se diversamente sagomato, ma comunque sporgente, è detto cĂ lcio.
PĂMPA (CHIUSURA/BLOCCO A): sistema di disimpegno della MOLLA dal TALLĂNE della lama. Lo sblocco della lama aperta avviene premendo, attraverso un intaglio semicircolare nel dorso, lâala minore della molla. Se lâintaglio è situato nella parte centrale del dorso, il sistema si dice âalla franceseâ, se in corrispondenza del calcagno, âalla tedescaâ.
PUGNALE: arma bianca corta a due fili e punta seguita (vd. PUNTA), piĂš corta di 35 cm.
PULSANTE (DI SCATTO): vd. BOTTĂNE.
PUNTA: Ă pice della parte distale della LAMA (ossia del dĂŠbole), variamente sagomata e quindi soggetta a denominazioni diverse. Si chiama punta a trinciante o punta a lancia (spear point), quando lâapice è allineato alla mezzeria della lama e il suo profilo è ogivale, ma se il profilo è molto lanceolato, la punta è meglio detta seguita e la rispettiva lama sfilata; una variante di questâultima è la punta stilettata (stiletto point), che presenta i piatti smussati su un lato (lama a due pianelle) o ambedue (lama a tre pianelle); ha pure lâapice in centro ma il profilo triangolare la punta angolata. Se il filo si mantiene rettilineo fino allâapice ed è la costa che vi converge ad arco convesso, la punta è gòbba (sheepfootâs point e wharncliff point), e spianata se la costa vi converge con una brusca SMENTATURA rettilinea; la punta rovesciata (trailing point e skinner point) è formata dalla costa diritta e dal filo che vi converge con uno SMĂSCIO piĂš o meno convesso; una variante molto comune di questa è la punta allunata, ricurva e aggettante dalla parte della costa, che però presenta una SGUANCIATURA o una SMENTATURA piĂš (turkish clip point e California clip point ) o meno (standard clip point) lunghe. Si chiama punta falcata o adunca quella ricurva e aggettante verso il filo, in modo piĂš (come nel FALCĂTTO) o meno (nei ronchetti da innesto) cospicuo: in questo secondo caso dicesi meglio punta pizzuta. Nella punta obliqua (TANTO POINT) il filo converge sulla costa pressochĂŠ rettilinea con una diagonale, cosĂŹ che questa forma un angolo acuto con essa e ottuso con il filo; se tale tagliente secondario è ortogonale ai lati della lama, questa, in realtĂ , non ha piĂš una punta e allora si parla di punta troncata (chisel point), che può essere non tagliente, come nei vecchi rasoi da barba, o molata unilateralmente, come negli scalpelli da legno.
PUNTALE: parte terminale del fodero rivestita di metallo.
PUSH-DAGGER (pron. push-dègaa): pugnale a spinta. Ă un piccolo pugnale con lama corta (c. 10 cm) a forma di foglia e guardia a croce, quindi facilmente occultabile, che si utilizza di punta e sâimpugna allo stesso modo di un cavaturaccioli, cioè con il codolo imprigionato fra il dito indice e il medio. Fu lâarma preferita dei giocatori dâazzardo americani nel XIX secolo.
QUILLON (pron. quĂŹlon): anche quillion, è il BRACCIO dellâĂLSA.
RESILIĂNZA: proprietĂ di un materiale di opporsi alla rottura per urto, ossia è lâinverso della fragilitĂ . Unâelevata resilienza è fondamentale nelle lame di daghe, spade, scuri e rĂłncole.
RICASSO: vd. anche CĂLLO. Questo termine si usa solamente per le armi bianche, nelle quali designa la parte di lama adiacente allâelsa o, nella sciĂ bola e nel fioretto, la parte che è tenuta nelle prime tre dita della mano. Il medesimo termine è stato adottato dalla terminologia anglosassone per designare sia il CĂLLO dei coltelli pieghevoli sia il TALLĂNE di quelli fermi.
RINTACCO: tacca decorativa, generalmente disposta in serie alterne sugli spigoli della còsta, nel terzo forte della lama, o sul dòrso del manico.
RĂNCOLA: strumento agricolo costituito da una lama fissa molto ricurva con tagliente interno, da impugnare con una mano.
RĂNCOLO: coltello a serramanico con lama e tagliente a foggia di RĂNCOLA; sinonimo di ronchĂŠtto.
RONCĂNE: arma bianca in asta derivata dalla RĂNCOLA dei contadini.
ROSTFREI (pron. ròstfrai): termine tedesco che letteralmente significa âlibero dalla ruggineâ, ossia inossidabile.
RUCARTA (pron. ruchèrta): materiale sintetico di grande resistenza, durata e bellâaspetto; è costituito, analogamente alla MICARTA, da strati di tessuto imbevuti di resina fenolica.
RĂGGINE: pĂ tina, allâinizio, e crosta, poi, di colore rossastro, che si forma per ossidazione del ferro.
SALIĂNTE: detto anche schiĂŠna, è un risalto della CĂSTA piĂš o meno pronunciato, solitamente sagomato a pinna di pesce.
SALVADITO: tratto non affilato del CĂLLO o del TALLĂNE della lama dalla parte del taglio, sovente evidenziato da un gradino su entrambi i piatti e da una leggera sporgenza rispetto al filo, denominata labbro del salvadito o SPERĂNE.
SATINATURA: dal francese satiner, indica un tipo di finitura della lama che le dona un aspetto levigato ma non lucido speculare, come quello di un tessuto di seta ottenuto con la calandratura.
SCALE (pron. schĂŠil): GUANCIA, CARTELLA esterna dellâimpugnatura. Altri sinonimi inglesi sono cover e slab.
SCIĂBOLA: arma da taglio e punta, con lama piĂš o meno ricurva allâindietro ma anche dritta. Si distingue dalla SPADA per avere lâimpugnatura (pomo compreso) protetta dalla tipica guardia a gabbia e per la lama scanalata da ambo i lati su due terzi della lunghezza, affilata sulla parte convessa e sul terzo distale del dorso.
SCIMITARRA: arma bianca lunga e stretta, con la lama molto ricurva a un filo e la punta allargata e obliqua, affilata; lâelsa può essere a crociera o con i bracci incurvati a âSâ. Di origine orientale, fu usata soprattutto dai Turchi ed è allâorigine della SCIĂBOLA europea.
SCORTICHINO: apposito coltello, dalla lama larga e corta, per scorticare le bestie macellate.
SCRIMSHAW (pron. scrimsciĂł): tecnica dâincisione su osso e avorio, ma anche su materiali sintetici, in bianco e nero o a colori. Gli artigiani incisori (detti scrimshanders) utilizzano strumenti di varie fogge e misure, comunque sempre molto appuntiti. I colori utilizzati sono a inchiostro, a tempera o a olio.
SCRĂCCO (COLTĂLLO A): serramanico con un uno o piĂš dentelli nel tallone che vanno a incastrarsi nella testa della molla fissa, causando un caratteristico rumore, dal quale deriva il nome.
SCUDĂTTO: lastrina metallica, di avorio, di legno o di metallo, applicata sul tallone del piatto superiore o su una delle guancĂŠtte e che riporta incisa la firma o il marchio del costruttore o del possessore.
SCURE: Strumento da taglio simile allâACCĂTTA, ma piĂš grande e perciò usata con due mani; anche arma da guerra (scure dâarmi).
SEMIAUTOMATICO: coltello/pugnale a serramanico con blocco della lama aperta e apertura della stessa facilitata (da cui il termine anglosassone assisted-opening knife) da un cinematismo che completa assai rapidamente il movimento avviato dalla mano nei primi 45°. Esempio illustre di tale sistema è quello denominato SpeedSafe, messo a punto dallo statunitense Ken Onion per la famosa ditta Kershaw nel 2002.
SERRAMĂNICO (COLTĂLLO/PUGNALE A): tipo di coltello a lama mobile, detto anche coltèllo/pugnale pieghevole o coltèllo/pugnale serratoio, nel quale lâimpugnatura svolge anche il compito di fodero. La definizione identifica in particolare quei coltelli/pugnali nei quali la lama ruota attorno al proprio asse di 180°, diversamente dai coltelli a lama mobile scorrevole, dove questa scorre lungo delle guide. In base alla meccanica che consente il cinematismo si differenziano in:
1. SERRAMĂNICO SEMPLICI: a âghieraâ, a âribattinoâ, a âbroccaâ, a âguidaâ, nei quali la lama ruota di 180° attorno al proprio asse e non hanno sistemi di fermo particolarmente evoluti.
2. SERRAMĂNICO COMPLESSI: a âpompaâ, a âmolla internaâ, a âmolla esternaâ, a âscattoâ, a âgravitĂ â, a âviròlaâ, a âcampanellettoâ, a âfòrbiceâ, nei quali la lama ruota di 180° attorno al proprio asse e hanno sistemi di blocco della lama piĂš sofisticati ed evoluti dei serramanico semplici.
SERRATED: termine (dentellato, serrulato) che si riferisce al tagliente con solchi trasversali e dentini presenti solamente su una faccia (generalmente quella anteriore, ma sarebbe piĂš corretto su quella posteriore per gli utenti destrĂŹmani). Quando i denti sono passanti allâaltro lato, rendendo perciò il profilo identico su entrambe le facce, dicesi seghettato.
SFILATA: dicesi della lama con CĂSTA e FILO che convergono con costante gradualitĂ a formare la cosiddetta punta seguita.
SFONDAGIACO: antico pugnale molto robusto, con lama variamente sagomata atta a penetrare attraverso il giaco di maglia dâacciaio dellâavversario.
SFRONDATURA: detta anche sfogliatura o sciĂ vero (a Scarperia), è lâassottigliamento terminale della CĂSTA per formare un CONTROTAGLIO.
SGOLATURA: nervatura longitudinale, di sezione semicircolare, sul piatto della lama.
SGUANCIATURA: rastremazione del profilo della CĂSTA, quando converge verso la punta mediante una leggera concavitĂ , come nella punta allunata (CLIP POINT).
SGUSCIO: scanalatura longitudinale sul piatto della lama, con sezione di un quinto di circonferenza. Se è meno profonda, è chiamata sgusciatura.
SHEEPâS FOOT POINT (pron. sciipsfuut pòint): letteralmente âpunta a piede di pecoraâ, un tipo di punta gòbba (vd. PUNTA) caratteristica di lame ausiliarie dei serramanico anglosassoni.:
SIDEARMS (pron. sĂ id-Ă rms): termine inglese che designa collettivamente le ARMI BIANCHE.
SĂLICE (GEL DI): la sĂŹlice (anidride silĂŹcica o biossido di silicio) sotto forma di gel viene impiegata, in casi particolari o a scopo precauzionale, come sostanza igroscopica per lâassorbimento dellâumiditĂ atmosferica. Il gel viene collocato nei cassetti delle coltellerie per proteggere le materie naturali, lâavorio soprattutto, dai danni dellâambiente umido circostante. Lâigroscopicità è la proprietĂ di assorbire (come nel caso del gel di sĂŹlice) il vapore acqueo presente nellâatmosfera.
SKINNER KNIFE (pron. schĂŹnaa-ânĂ if): nome inglese del coltello per scuoiare.
SLIP-JOINT KNIFE (pron. slipgiòint-ânaif): coltello a serramanico nel quale la lama è trattenuta sia nella posizione aperta sia in quella chiusa dalla forza della SUSTA. Ă il sistema tipico del TEMPERINO e del coltello tascabile in genere.
SMENTATURA: progressiva rastremazione rettilinea del profilo della CĂSTA, nel terzo debole o, piĂš raramente, nei terzi medio e debole della lama.
SMĂSCIO: progressiva rastremazione convessa del FILO e/o della CĂSTA (o dei due fili, nei pugnali) della lama che porta alla formazione della PUNTA.
SPACER (pron. spĂŠisaa): SPAZIATORE.
SPADA: arma bianca da punta e taglio, a lama lunga 80-120 cm e dritta, con uno o due tagli. Ă detta spada lunga quella con lama oltre i 90 cm e spada corta quella, di varie fogge, con lama da 51 a 80 cm (il gladio, la machaira, lo scramasax, ecc.).
SPADA DA LATO: vd. STRISCIA.
SPAZIATĂRE: anello piatto di colore e materiale contrastante, interposto tra il MĂNICO e la GUARDIA o la GHIĂRA a scopo decorativo; detto anche DISTANZIALE.
SPEAR POINT (pron. spÏaa-pòint): punta a trinciante o a lancia, dal profilo ogivale e apice al centro della lama, formata da costa e filo che vi convergono simmetricamente.
SPERĂNE: gradino tra lâIMPOSTATURA e il FILO, particolarmente evidente nelle lame larghe. Nei coltelli a serramanico, lo sperone, non affilato, impedisce, a coltello chiuso, il contatto tra il filo e la molla; chiamato anche BATTĂNTE.
SPINE (pron. spĂ in): il tratto di lama che presenta la sezione maggiore, piĂš rigida, che generalmente coincide con la CĂSTA della stessa, ma che nei coltelli a due fili e nei pugnali è costituita dal NERVO (o spina) centrale.
STAINLESS (pron. stèinlis): inossidabile, in inglese; lo stesso del tedesco ROSTFREI.
STILETTATA (PUNTA): forma particolare di punta seguita (vd. PUNTA) che presenta i piatti smussati su un lato (lama a due pianelle) o ambedue (lama a tre pianelle), caratteristica dei coltelli pieghevoli automatici.
STILĂTTO: pugnale, di origine italiana, con lama sottile e triangolare lunga 10-15 cm, elsa con rami diritti e manico tondo con pomo a bottone. Nella lingua inglese, il termine è impropriamente usato anche per designare il coltello AUTOMATICO con lama sfilata e punta stilettata (vd. PUNTA).
STĂCCO: arma bianca simile alla SPADA, ma piĂš robusta e con apice molto acuminato, usata per dare solamente colpi di punta (stoccate). Ă chiamata cosĂŹ anche la lama inserita nel BASTONE ANIMATO (vd.).
STREET SURVIVAL KNIFE (pron. striit-sĂśrvĂ ivolânĂ if): termine che si traduce in coltello da sopravvivenza urbana e che include una varietĂ di pugnali e coltelli a un filo e controtaglio (pugnali a spinta, coltelli da stivale, ecc.) facilmente occultabili, leggeri ma allâoccasione, se ben utilizzati, particolarmente efficaci, deterrenti e letali. Membri della polizia, guardie del corpo e civili che vivono in zone urbane ad alto rischio, utilizzano questi coltelli come arma ausiliaria.
STRĂSCIA: detta anche SPADA DA LATO; nei duelli veniva usata in coppia con altra spada simile o, piĂš spesso, con lâarma detta MANOSINISTRA.
SUB-HILT (pron. sab-hilt): termine anglosassone traducibile con sottoguardia, designa un BRACCIO DI GUARDIA secondario, minore, che sâinterpone tra il dito ĂŹndice e il medio.
SUSTA: nei coltelli a serramanico è la molla a balestra fissata al dorso dellâimpugnatura, detta anche molla esterna o fissa, che ha il compito di trattenere la lama in posizione aperta.
SWEDGE (pron. suègg): sfrondatura non affilata della còsta. Vd. anche CONTROTAGLIO e FALSE EDGE.
SWISS ARMY KNIFE (pron. suĂŹs-armiânĂ if): abbreviato in SAK, è il celebre temperino/coltello a serramanico costruito inizialmente per lâesercito svizzero e quindi, in numerose varianti e specializzazioni, per lâimpiego sportivo e professionale (vd. MULTIUSO, COLTELLO).
SWITCHBLADE, SWITCHKNIFE (pron. suicc-blĂŠid; suicc-ânĂ if): indica un coltello a serramanico con sistema di apertura automatica a pressione, per inerzia o gravitĂ . Vd. anche AUTOMATICO, FLICK KNIFE, JACK KNIFE e MOLLĂTTA.
TAGLIO: o tagliènte, è costituito dai due PIATTI della lama che, con o senza BISĂLLO, e con il loro caratteristico ANGOLO DI TAGLIO, formano al vertice il FILO.
TAGLIERINA: speciale coltello con lama scorrevole a punta smussata, che può essere bloccata in varie posizioni; usata per rifilare e tagliare fogli di materiale tenero, è conosciuta anche con il termine inglese CUTTER. Altri sinonimi sono taglierino e coltello Stanley, dal nome di uno dei maggiori produttori.
TALLĂNE: nei coltelli fermi è la parte della lama prossima allâIMPOSTATURA; nei coltelli a serramanico, invece, tale parte si chiama CĂLLO, mentre il TALLĂNE è la parte della lama aperta che rimane nel manico e porta il PĂRNIO di collegamento.
TANTO POINT (pron. tan-to pòint): sotto questo antico termine giapponese, oggigiorno si comprendono diverse forme di lama piuttosto diverse tra di loro, ma tutte accomunate dalla punta obliqua (vd. PUNTA), generalmente molata a scalpello, ossia con BISĂLLO unilaterale; questa forma di punta è la piĂš robusta in assoluto.
TATTICO (COLTĂLLO): in inglese tactical knife (pron. tècticol ânĂ if), secondo la definizione datane dal grande coltellinaio statunitense Bob Terzuola, è il coltello per autodifesa, in grado sia di tagliare sia di perforare, di dimensioni contenute per poter essere trasportato confortevolmente e legalmente, con la lama (se trattasi di coltello a serramanico) apribile rapidamente con una mano sola e bloccabile in posizione aperta.
TELAIO: nei coltelli a serramanico è il complesso formato dalle CARTĂLLE interne e da eventuali IMBOTTITURE, sui fianchi del quale vengono fissate guancette e mostrine a costituire lâIMPUGNATURA.
TEMPERINO: piccolo coltello a serramanico tascabile, perciò detto anche coltello da tasca, con una o due lame lunghe al massimo sette cm. Prende il nome dallâuso che se ne faceva un tempo, quando serviva per temperare le canne di giunco e, piĂš tardi, le penne dâoca usate per scrivere. Ă lâequivalente del termine anglosassone PEN KNIFE.
TENACITĂ: è una proprietĂ dei materiali che non può essere espressa con un numero, coma di usa per la durezza o la resilienza. Un metallo è tenace quando possiede un discreto carico di rottura a trazione, avendo contemporaneamente un buon allungamento percentuale e una certa resilienza; esso è quindi resistente alle sollecitazioni, piuttosto malleabile e resistente agli urti. Un acciaio molto malleabile (per esempio acciaio extradolce ricotto) non è tuttavia molto tenace e, dâaltra parte, un acciaio temprato, quindi con elevatissima durezza ma con duttilitĂ e resilienza bassissime, è tuttâaltro che tenace.
THONG HOLE (pron. tòng hol): vd. OCCHIĂLLO.
TITANIO: metallo leggero (Ti, n. atomico 22) duttile, diamagnetico e inossidabile. In lega con il ferro e/o lâalluminio viene utilizzato per la preparazione di leghe speciali di grande resistenza e leggerezza. Usato anche in coltelleria, soprattutto per le lame dei coltelli subacquei.
TRAILING POINT (pron. trĂŠilinâ pòint): punta rovesciata; vd. PUNTA.
TRATTAMENTO TERMICO: combinazione di cicli di riscaldamento e raffreddamento piĂš o meno rapidi, per conferire a un metallo o una lega metallica allo stato solido la struttura cristallina (tempra, rinvenimento, ricottura, normalizzazione) o la composizione chimica superficiale (cementazione, nitrurazione) piĂš idonea agli impieghi e/o alle lavorazioni richieste.
TRINCĂTTO: coltello speciale, con lama piĂš o meno ricurva e punta rialzata e panciuta, usato da calzolai e sellai per tagliare pellame e cuoio.
VANGA DA FIENO: arnese da taglio per trinciare il fieno o la paglia immagazzinati, assai simile a una vanga e manovrata in modo analogo.
VERDUCO: STĂCCO a lama quadrangolare, sottile, con la coccia piccola, di origine spagnola. Si usa anche per denotare lo STĂCCO del BASTONE ANIMATO.
UGNATA: o, piĂš correttamente, unghiata, è lâintaccatura rettilinea o falcata presente sulla faccia superiore della lama dei coltelli a serramanico, in prossimitĂ della costa; serve, inserendovi lâunghia del pollice, ad aprire il coltello.
UGNATURA: brusco assottigliamento a gradino dello spessore della lama in punta, su una o entrambe le facce, per creare un CONTROTAGLIO.
UTILITY KNIFE (pron. iutĂŹliti-ânĂ if): letteralmente coltello di utilitĂ o coltello utilitario, nella terminologia anglosassone è sinonimo di All-purpose knife e General-purpose knife, ossia di coltello, generalmente a lama fissa, polivalente, adatto sia ai còmpiti tradizionali sia a quelli inerenti alla difesa personale. Per taluni modelli studiati appositamente per lâimpiego militare (per es. il noto Ka-bar) è stata creata una sottocategoria speciale, quella dei FIGHTING-UTILITY KNIFE. Unâaltra suddivisione degna di menzione è quella che comprende i vari pocket utility knives, che altro non sono che dei MULTIUSO a serramanico, sul modello del famoso SWISS ARMY KNIFE.
V-42: pugnale con lama piĂš lunga e sottile del Fairbairn-Sykes, creato nel 1940 per unitĂ scelte (Devilâs Brigade) con compiti speciali, formate da statunitensi e canadesi.
VIRĂLA: FASCĂTTA girevole, atta a bloccare la lama aperta dei coltelli a serramanico senza molla, come nel noto sistema Virobloc della francese Opinel.
ZYTEL: poliammide caricato con fibra di vetro (Fiberglas) o aramidica (Kevlar), molto duro e resistente, utilizzato nella costruzione della struttura interna di alcune impugnature.
BIBLIOGRAFIA
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