i miei (il cassetto di andreat63)

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andreat63
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i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da andreat63 »

ne uso a turno 7, parte di una collezione di parecchie decine (sicuramente più di 100, ma nn li ho contati).
questo è l'atkinsonbros, sheffield, col disegnino di un animale che sembra un orso acciaio brillante, particolarmente affascinante. 308
questo è il j. morton late mc daniel 343 oxford street, qualità superba, probabilmente in acciaio silver. fa un ossido violaceo simile a quello dell'argento. manico in avorio 309
questo è ollier a marseille, manico in avorio, parti metalliche in argento, assassinato dai soliti arrotini.
segue (devo andà...)
310
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Aldebaran
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Re: i miei

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Non ho capito bene...Piu' di cento :!: :?: :o
Mannaggia agli arrotini che non sanno molare!
I loro nomi mi sono sconosciuti, mi hai dato spunti per fare delle ricerche ;)
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james
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Re: i miei

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andreat63 ha scritto:questo è ollier a marseille, manico in avorio
Caspita ma come ha fatto a diventare così giallo canarino quell'avorio?
andreat63
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Messaggio da andreat63 »

provo ad inserire gli altri 4, linea permettendo.

questo è marchiato g. grassi - torino, ispirato alle forme dei francesi, corrosione un pò profonda che nn ho azzerato per non snaturare la lama, rade che è una meraviglia. manico in corno un pò roso dalle tarme.
314
questo è l'opinel, manico in corno insolitamente integro, ottima lama, a dispetto della fama popolare degli omonimi coltelli
313

questo è GB, deve essere francese, perchè su altri esemplari che ho, è riportata la dicitura "acier fondu". lama portentosa pure questa, manico in corno con rosure di tarme.
311

questo è j. alldis & son, 27 gray inn r.
lama che stupisce, saranno 15 anni che lo uso, solo coramella e pasta, bisello un pò grosso e convessato, ma pare radere sempre meglio. lama lunga 5,5 mm, manico in avorio
312
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Re: i miei

Messaggio da andreat63 »

Aldebaran ha scritto:Non ho capito bene...Piu' di cento :!: :?: :o
Mannaggia agli arrotini che non sanno molare!
I loro nomi mi sono sconosciuti, mi hai dato spunti per fare delle ricerche ;)
ma nn li faccio molare dagli arrotini. per me gli arrotini nn esistono.
a parte quelli che uso, gli altri li raccolgo, gli do una pulita dalla ruggine se necessario, e gli lascio la patina di ossido passivo e olio di paraffina.
ne posterò qualcun altro, che non uso, che reputo interessanti.
vedo anche di fare un inventario, per marchi, di quelli che ho.
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Re: i miei

Messaggio da andreat63 »

james ha scritto:
andreat63 ha scritto:questo è ollier a marseille, manico in avorio
Caspita ma come ha fatto a diventare così giallo canarino quell'avorio?
non saprei. gli anni? l'olio? che sia un avorio di qualche animale particolare, tipo tricheco?
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@Andreat63:
Immaginavo che non l'avessi molato tu il rasoio e/o che non l'avessi portato da un arrotino qualunque, ma dato che i rasoi in questione, se non ho capito male, non sono nuovi,e avendo tu scritto :
-
"assassinato dai soliti arrotini.
,con la mia frase intendevo dire che erano stati molati male in passato,schernendo gli artigiani che molano senza saperlo fare.Mi spiace per il fraintendimento.

Per quanto concerne il manico ingiallito, in genere l'avorio tende ad ingiallire col tempo (tra l'altro e' un metodo per attestarne l'autenticita').Non pensavo che pero' ingiallisse cosi tanto, forse hai ragione tu, Andrea; e' di un altro animale.
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Re: i miei 2

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Andrea, il tuo GB e' molto simile (se non uguale) al mio Acier Fondu GB.E' uno Sheffield dell'inizio Ottocento.
All'inizio dell'Ottocento in Francia si distribuivanoi rasoi inglesi , ritenuti piu' prestigiosi per la qualita' del loro acciaio ,ma poiche' era Parigi a dettare legge per il suo gusto,alcuni fabbricanti di Thiers contrassegnavano i loro rasoi con marche inglesi..Solo verso il 1850 essi compresero l'importanza di usare minerali svedesi per ottenere acciai di prima qualita'.
Fonte:Franco Lorenzi.
ImmagineQuesto e' il mio acer fondu (cast steel)
Qui trovi altri riferimenti in merito ai marchi
Qui una ricca risorsa in internet:Sabatier
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Aldebaran ha scritto:@Andreat63:
...
-
"assassinato dai soliti arrotini.
,con la mia frase intendevo dire che erano stati molati male in passato,schernendo gli artigiani che molano senza saperlo fare.Mi spiace per il fraintendimento.
ma di che, si fa per parlarne.
non hai l'impressione che, la maggior parte degli arrotini, più che affilare, si divertano a consumare?
oltre ai rasoi, raccolgo altri ferri taglienti e si vede dove hanno messo le mani gli arrotini. geometrie alterate, spessori consumati, marchi semicancellati o cancellati del tutto.
ovviamente, non faccio dell'erba tutto un fascio...
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Messaggio da andreat63 »

Aldebaran ha scritto:Andrea, il tuo GB e' molto simile (se non uguale) al mio Acier Fondu GB.E' uno Sheffield dell'inizio Ottocento.
All'inizio dell'Ottocento in Francia si distribuivanoi rasoi inglesi , ritenuti piu' prestigiosi per la qualita' del loro acciaio ,ma poiche' era Parigi a dettare legge per il suo gusto,alcuni fabbricanti di Thiers contrassegnavano i loro rasoi con marche inglesi..Solo verso il 1850 essi compresero l'importanza di usare minerali svedesi per ottenere acciai di prima qualita'.
Fonte:Franco Lorenzi.
ImmagineQuesto e' il mio acer fondu (cast steel)
Qui trovi altri riferimenti in merito ai marchi
Qui una ricca risorsa in internet:Sabatier
vuoi dire che il mio esemplare è inglese? ne avevo il sospetto, per lo stile della lama, ma quando ho visto su un esemplare acier fondu...
hai il librone dei rasoi di franco lorenzi? bello, ma sui mano libera non c'è gran chè.
un pò carente dal punto di vista tecnico e storico
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Re: i miei

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Si', io ci ho fatto caso e specialmente devo dire che, quando e' alterata la geometria del filo, o il dorso e' irregolare, affilare e "mantenere"il filo e' una tragedia.
Nel primo caso addirittura (esperienza personale)ho dovuto, con delle mole che prendo in affitto, ridurre ulteriormente l'altezza della lama.Questa soluzione va bene quando si ha tra le mani un 6/8 rovinato ;ma con misure minori, nonostante io stia diventando bravino ad eliminare soltanto il metallo morto strettamente necessario, si rischia di ritrovarsi con un " infilza-caccole"tra le mani.Quando si ha un rasoio a mano libera con la grandezza del dorso originale, e una lama cosi ridotta, e' praticamente impossibile affilare decentemente per farsi una buona barba.Ecco perche' mi rifiuto talvolta di eseguire certi lavori.
Per quanto concerne infine il dorso irregolare,il discorso e' un po' piu' semplice.Con vari spessori di nastro, posti in modo da colmare le lacune in una zona piuttosto che in un'altra, alla fine si riesce ad affilare decentemente.
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Si esatto ho il suo librone e ci ho anche parlato una volta.Tecnicamente il suo libro fa pena, storicamente ho colmato le lacune studiando sui siti internet postati nel forum quie su libri come quello dell'ing.Martini in cui si parla degli Sheffield.
Comunque anche la risorsa che ho postato in internet ti aiutera' a capire.
Inoltre vi era su un altro forum (ora non piu' purtroppo)un uomo, Clavichord,ex Amministratore,che conosceva bene gli Sheffield,e ci ha spiegato tante cose su di essi,Bellerofonte puo' confermare.
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Re: i miei

Messaggio da james »

L'avorio certo ingiallisce col tempo, ma diventa giallo crema, magari con sfumature arancio, non giallo canarino o addrittura brunastro come quel rasoio nell'altro thread. A questo si riferiva la mia osservazione.
Per diventare di quel colore, deve avere assorbito un qualche tipo di olio, il che è perfettamente possibile. Probabilmente per pulirlo, o per conservare la lama, o che ne so, un precedente proprietario potrebbe avere usato un olio (minerale o no) che ha determinato quel colore innaturale.

Comunque al di là del colore l'avorio si riconosce:
-Perchè non ha i piccoli pori e le rugosità dell'osso
-Presenta venature parallele di ampiezza e andamento variabile, in qualche punto zone chiazzate. Questa è la caratteristica determinante
-Lucidato e guardato in controluce, a volte sono visibili le linee dell'accrescimento

L'avorio si ricava da elefanti viventi o estinti, tricheco, narvalo, capodoglio, orca e ippopotamo (praticamente tutti gli animali che hanno denti grandi abbastanza).
Le differenze tra i vari tipi di avorio stanno nel diverso aspetto delle venature e in altri dettagli, e non sono palesi differenze di colore.
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Re: i miei

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@Andreat63:
Ho raccolto qualche informazione, se puo' interessarti, riguardo ai rasoi da te postati:

1.Atkinsonbros, Sheffield:Quiho scoperto che il tuo Sheffield e' stato forgiato dalla Atkinson Brothers tra il 1899-1902.Il marchio e'stato registrato nel giugno del 1898.Possibile che una casa produttrice a Sheffield duri solo 2 anni?Anche una ditta della famiglia Case subi' la stessa sorte, pero' che strano...


2.Quiho trovato riferimenti ad un coltellinaio per quanto concerne il rasoio Ollier a Marseille.Nel vecchio libro e' scritto :
Ollier,md.Coutelier,rue Vacon m.26


3.Per quanto concerne il rasoio J. Morton late Mc Daniel 343 Oxford Street ,quiho trovato riferimenti a John Morton Emery Makers 7 Tudor Street Pigot's 1828-9 ....Emery in Ingese significa smeriglio (abrasivo)che ha comunque molta attinenza con la lavorazione dell'acciaio per coltelleria.
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Re: i miei

Messaggio da andreat63 »

Aldebaran ha scritto:@Andreat63:
Ho raccolto qualche informazione, se puo' interessarti, riguardo ai rasoi da te postati:

1.Atkinsonbros, Sheffield:Quiho scoperto che il tuo Sheffield e' stato forgiato dalla Atkinson Brothers tra il 1899-1902.Il marchio e'stato registrato nel giugno del 1898.Possibile che una casa produttrice a Sheffield duri solo 2 anni?Anche una ditta della famiglia Case subi' la stessa sorte, pero' che strano...
hem, che vuol dire "spoon" in inglese? sembra un marchio da argenteria...
comunque materiale della lama superbo. osservandolo con attenzione, ho colto anche in esso i riflessi dell'ossido d'argento (silver cast steel), meno marcati che nel mc daniel e nel j. rogers (che nn ho riportato) ma ci sono.
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Re: i miei

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Spoon in inglese significa cucchiaio.Le ditte che fabbricavano rasoi a mano libera,forgiavano anche coltelleria in generale e posate (coutlery in inglese).
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Re: i miei

Messaggio da andreat63 »

james ha scritto:L'avorio certo ingiallisce col tempo, ma diventa giallo crema, magari con sfumature arancio, non giallo canarino o addrittura brunastro come quel rasoio nell'altro thread. A questo si riferiva la mia osservazione.
Per diventare di quel colore, deve avere assorbito un qualche tipo di olio, il che è perfettamente possibile. Probabilmente per pulirlo, o per conservare la lama, o che ne so, un precedente proprietario potrebbe avere usato un olio (minerale o no) che ha determinato quel colore innaturale.

Comunque al di là del colore l'avorio si riconosce:
-Perchè non ha i piccoli pori e le rugosità dell'osso
-Presenta venature parallele di ampiezza e andamento variabile, in qualche punto zone chiazzate. Questa è la caratteristica determinante
-Lucidato e guardato in controluce, a volte sono visibili le linee dell'accrescimento

L'avorio si ricava da elefanti viventi o estinti, tricheco, narvalo, capodoglio, orca e ippopotamo (praticamente tutti gli animali che hanno denti grandi abbastanza).
Le differenze tra i vari tipi di avorio stanno nel diverso aspetto delle venature e in altri dettagli, e non sono palesi differenze di colore.
non so che dire. è di un uniformità impressionante.
nel mc. daniel si intravedono un po le venature, in questo niente.
che sia frutto della sezione tangenziale più esterna della zanna?
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Re: i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da james »

A me il McDaniel sembra proprio avorio, gli altri potrebbero essere osso o corno.
Ovviamente dico ciò solo in base alle foto, l'opinione potrebbe cambiare se potessi visionare una foto a risoluzione più alta, perfettamente a fuoco e con il bianco bilanciato.
Comunque al di là del materiale l'Ollier Marseille e il J.Alldis & Son sono splendidi pezzi da collezione di gran valore, molto antichi e insoliti. Complimenti!
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Re: i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da andreat63 »

eggià, mi devo procurare una buona macchina fotografica. queste son fatte col telefonino.
l'osso lo conosco bene, si intravedono i classici canalicoli che nn ricordo come si chiamano.
corno di cheratina, tipo bovino - bufalino - ovino, pure nn ci son problemi di identificazione.
se intendi corno osseo tipo cervo, la parte esterna lisciata dalle rugosità, non saprei. ma non credo che possa avere il colore e la grana finissima del manico dell'ollier
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Re: i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da james »

Il mistero si infittisce!
Hai uno scanner? Con quello potresti rendere meglio il colore e avere più risoluzione.
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Re: i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da andreat63 »

il cinese. manichetto in bambù così è aperto, la lama non si piega all'indietro come i nostrani
304
mappin & webb. manico in corno bovino lucidato, scatola originale in cartone fatta a mano. qualità della lama superba
305
john barber. manico in corno, scatola fatta a mano ma anonima.
questa marca, era molto diffusa almeno qui da noi, prima dell'avvento dei solingen. dico ciò in base alla frequenza dei ritrovamenti ai vari mercatini. ne avrò una decina di pezzi.
306
johnson. manico in corno, rifatto dal contadino. scatola in legno di cirmolo, tirolese. preso da tirolesi che vengono giù ai vari mercatini. di fianco al nome, è punzonata la sagoma di un martello con due file di asterischi (stelle?). motivo tipicamente tirolese. ma il marchio dovrebbe essere inglese. produzione a doc per i tirolesi?
307
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Re: i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da Aldebaran »

Riguardo al Mappin&Webb puoi trovare notizie qui la fabbrica cesso' l'attivita'nel 1963,quindi non troppo tempo fa.

Riguardo al John Barber puoi trovare notizie qui.La ditta si estinse nel 1834.La Solingen comincio' l'attivita' solo nel 1906.

Per quanto concerne il Johnson, e' forse l'abbreviazione di John D. Case & Sons?Perche' se fosse cosi puoi trovare notizie qui
e si puo' dire che hai fatto davvero un ble colpo nel prenderlo. I rasoi Case sono molto quotati.Ora la ditta si chiama Kinfolks.
Oppure fai riferimento a questo rasoio?
Effettivamente nel secondo caso si puo' dire con fermezza che i lrasoio e' inglese.(Un altro bel colpo).
Per quanto riguarda i legami col tirolo..So solo che la Steyer fabbrica Austriaca,produceva rasoi anche per le varie parti del corpo,denominati turchi perche' usati da questi ultimi per radersi totalmente, secondo i dettami del Corano.
Puoi trovare questo scritto qui.
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Re: i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da andreat63 »

Aldebaran ha scritto: Per quanto concerne il Johnson, e' forse l'abbreviazione di John D. Case & Sons?Perche' se fosse cosi puoi trovare notizie qui
e si puo' dire che hai fatto davvero un ble colpo nel prenderlo. I rasoi Case sono molto quotati.Ora la ditta si chiama Kinfolks.
è scritto solo johnson tutto attaccato
Oppure fai riferimento a questo rasoio?
Effettivamente nel secondo caso si puo' dire con fermezza che i lrasoio e' inglese.(Un altro bel colpo).
non vedo niente...
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Re: i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da Aldebaran »

Scusami, riguardo a quando mi dici:- "Non vedo niente"e' perche' devo aver sbagliato il link.Comunque, la foto del rasoio non c'e' (non si trova nel web),e la descrizionenon collima con quella del tuo rasoio.
Infatti il tuo mi sembra che abbia una lama piu' alta di 6/8 e non ha la punta barber notch's.
Non ho trovato quindi riscontri sin ora per una introduzione storica a questo tuo rasoio.
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Re: i miei (il cassetto di andreat63)

Messaggio da bellerofonte »

Johnson e basta è di Sheffield, ottime lame!
Ho venti difetti, ma la presunzione non è fra questi venti - Klemens Von Metternich
L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame e poi ti spiega la lezione. - Anonimo
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