il modesto cassetto di Lorenzo

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Lorenzo.91
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il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da Lorenzo.91 »

Buongiorno a tutti,
avendo raggiunto i 10 pezzi, numero che mi ero prefissato, vorrei condividere con voi i miei attrezzi.

Comincio con l'inserire i miei preferiti, e tra questi prima i moderni:

DOVO 4
52017
la descrizione è rindondante, lo conoscono tutti: 5/8, hollow ground, round point, acciaio al carbonio, guancette in mogano. Il mio primo!!
Per quanto riguarda la rasatura... beh, è un Dovo. che altro dire?

Ralf-Aust
52018
6/8, hollow ground, square point, acciaio al carbonio, legno di mogano. Bellissime le incisioni floreali al laser sul dorso.
Uno dei più usati, quello più volte affilato.

Portland Razor "The Strix"
52019
8/8, quarter hollow ground, french point, acciaio al carbonio, noce bianco.
Perdinci, è grosso! Serve la mano leggera... da non usare nelle giornate no.

ora i vintage:

Dovo "Samtchnitt"
52020
6/8, hollow ground, french point, carbonio?, guancette in celluloide?
scritte:"frozen-temper" sul manico, "samtschnitt dovo eisvergutet" sulla lama, sul tang "140 dovo" con simbolo e dall'altra parte "samtschnitt eisvergutet frozen-temper"
Trovato da poco ad un mercatino.

J.A.Henckels friodur 72 1/2
52021
6/8, hollow ground, round piont, acciaio inox, celluloide.
Classico Zwillingswerk. La sensazione di una carezza.
Ringrazio Franto per avermelo ceduto.

Le Grelot P.Hospital
52022
6/8, half hollow, round point, acciaio al carbonio, plastica. Sul tang solo "Le Grelot, Thiers France", simbolo.
uno degli ultimi arrivi, comprato NOS. Vi saprò dire per quanto riguarda la rasatura.

Wade and Butcher "Special"
52024
6/8, full hollow, round point, acciaio al cabonio, guancette in plastica.
La prima sensazione è stata quella che ha accompagnato anche le successive rasature: Delicatezza. E' sicuramente il rasoio con la lama più flessibile tra quelli sopra, e unito all'acciaio che mantiene un ottima affilatura risulta essere il più delicato.
Ringrazio Danilo240 per avermelo ceduto

Joseph Elliot
52025
6/8, wedge, barber notch, acciaio silver steel, guancette in corno.
Mi mancava un wedge per la collezione, e ringrazio Franto per avermi ceduto questo splendido rasoio (splendidamente restaurato da Altus).
E' arrivato appunto con l'affilatura di Altus che a vederla è uno spettacolo. Aspetto con impazienza "l'ora della barba" per provarlo.
L'unica cosa di cui mi fido ciecamente è il Ballistoil. Funziona per le mie .45acp e .357 americane e per il mio 7.62x54r russo, funziona per i miei rasoi americani, inglesi, francesi e tedeschi. Prima o poi comincerò ad usarlo anche come dopobarba.
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jeky66
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Re: il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da jeky66 »

Alla faccia del modesto :) complimenti!!, sono veramente tutti belli i tuoi ML.
In particolare mi piace molto il Portland Razor "The Strix".
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Lorenzo.91
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Re: il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da Lorenzo.91 »

Il secondo messaggio è per completare la collezione.
Se nel primo erano riportati i miei preferiti, nel secondo ci sono quelli con cui non vado d'accordo, quelli che sono finiti in fondo al cassetto perchè li evito preferendo usare altri:

Vorpal Razor by Seraphim
52023
13/16, half?3/4? hollow, square point, acciaio inox? brunito, guancette legno/plastica. Fileworks sul dorso.
Mi piacciono moltissimo i fileworks sul dorso, mi piace come sono state lavorate lama e dorso, mi piace l'affilatura che è fantastica, la rasatura è profonda... ma non mi ci trovo. Credo sia per il bilanciamento della lama, particolare a causa della elevata convessità del dorso, e a causa dell'elevato spessore del tang.
ad oggi fermo dopo 5/6 rasature.

Adesso non sgridatemi, l'ho preso prima di conoscere questo forum, oggi non rifarei lo stesso errore:
Gold Dollar "66"
52026
5/8, half?3/4? hollow point, barber notch, acciaio inox?, guancette in tanganica.
Ovviamente sapevo che sarebbe stato storto ecc..., lo avevo preso per fare pratica con le pietre e per sbizzarrirmi in officina.
Infatti l'ho lavorato un sacco fino a darli una forma che mi piacesse, gli ho fatto un paio di guancette decenti ecc...
Dopo l'esperienza comunque consiglio a chi voglia comprare uno di questi rasoi di ripensarci e prendere piuttosto una buona birra :D

E questo è tutto, fatemi sapere che ne pensate. ;)
L'unica cosa di cui mi fido ciecamente è il Ballistoil. Funziona per le mie .45acp e .357 americane e per il mio 7.62x54r russo, funziona per i miei rasoi americani, inglesi, francesi e tedeschi. Prima o poi comincerò ad usarlo anche come dopobarba.
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Lorenzo.91
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Re: il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da Lorenzo.91 »

@ jeki 66

Grazie!

Il Portland in effetti è uno dei miei preferiti... Quando lo uso mi sembra di brandeggiare un ascia :-D
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paciccio
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Re: il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da paciccio »

complimenti per la bella collezione!
Ed anche per il manico che hai fatto!
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Lorenzo.91
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Re: il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da Lorenzo.91 »

Grazie @paciccio !
In effetti mi sono proprio divertito a fare il manico, credo che entro breve mi metterò a farne altri :)
L'unica cosa di cui mi fido ciecamente è il Ballistoil. Funziona per le mie .45acp e .357 americane e per il mio 7.62x54r russo, funziona per i miei rasoi americani, inglesi, francesi e tedeschi. Prima o poi comincerò ad usarlo anche come dopobarba.
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Re: il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da Supermomo »

superbo il Joseph Elliot ;) è un rasoio che da grande soddisfazioni.
Mandi Frus, da Massimo
Old Spice l'originale. Se tuo nonno non lo avesse usato, tu non esisteresti.
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Lorenzo.91
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Re: il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da Lorenzo.91 »

grazie @Supermomo !

riprendo il cassetto con i nuovi arrivati:

Geneva Cutlery Corp "Hand Ground"
52511
13/16, full hollow, square point, acciaio al carbonio.
sul tang: "Geneva cutlery corp. Geneva, N.Y. U.S.A."
Note: la virgola non è una virgola ma un piccolo 7.
Ho scambiato questo rasoio con il mio Vorpal (grazie a fabioale 1975), e mi è arrivato con un manico in corno TI in corno. Visto che il manico non era originale e non mi piaceva come rendava su quel rasoio ho deciso di smontarlo e di dotare questo rasoio di un manico in legno di noce "ruspante" nato e cresciuto nel giardino di casa mia. Il legno è stato stabilizzato con paraloid (finalmente mi è arrivato).

Il manico TI in corno è finito, ovviamente, sul mio altro rasoio di Thiers, il Grelot, che aveva delle scadenti guancette in plastica.
52512


"Double arrow" 66
52513
13/16, full hollow, round point,acciaio al carbonio, orribili guancette in una terrificante plastica.
Curiosità:questo rasoio mi è stato regalato in un mercatino quando ho comprato merce totalmente diversa: presenta unicamente il simbolo di 2 frecce incrociate inscritte in un cerchio ed il numero 66. La lama smile è abbastanza difficile da affilare.
Dopo adeguate ricerche ho scoperto che è un rasoio vintage cinese presumibilmente prodotto negli anni 70/80, e che il nome dell'azienda tradotto letteralmente è: "Gold dollar"
Ho notato che la geometria di questo rasoio è buona e le lavorazioni sono fatte con cura, niente a che vedere con i GD 66 odierni.
Reputo questo rasoio interessante in quanto dà una piccola idea della storia della produzione di rasoi in cina.

CHRISR. JOHNSON & CO.
52514
6/8, wedge, round point, acciaio al carbonio, manico in corno, rondelle in rame e pin in ottone.
trovato sulla baia, sotto riporto quello che ho trovato su questo produttore:

Christopher Johnson & Co., Sheffield, England.

Christopher Johnson, who was born in Sheffield in about 1809, started his cutlery business (according to a trade catalogue) in 1836 in Howard Street. His early career, however, is obscure and the firm did not appear at the Howard Street address until 1854. Possibly Christopher Johnson may have been a partner (with Henry Johnson) in Webster & Johnson, a cutlery firm which operated between about 1839 and 1846 in Sycamore Street (William Webster). Christopher and Henry Johnson, merchant clerks, had been listed in a directory in 1833.
By 1841, Christopher Johnson was enumerated in the Census as a merchant living in Devonshire Street. In the late 1840s, he moved to Gell Street and then by 1852 to Rockingham Street. In 1854, he was based in Western Works in Howard Street, with an outlet in Hatton Garden, London. Western Works was apparently so named because of Johnson's flourishing trade in the south-western counties of England. In 1859, he relocated to Portobello Street, which was to be the centre of the firm's operations well into the twentieth century. Johnson was essentially a merchant: but he listed himself as a steel converter and refiner, and a 'manufacturer' of files, tools, and a complete range of cutlery (including table and pocket knives).
Johnson soon developed a liking for country life, partly one suspects because his business was so profitable. He brought new partners into the business, such as his nephew John Hibbert (c.1832-1908). In 1868, another partner, John Marshall, joined the business, and the title '& Co' was added. Marshall was born at Chapel Hall on 8 May 1836, the son of William Marshall of Calderbank, Lanark. Herbert John Johnson and Herbert William Johnson (presumably sons) were listed as partners in 1871, but this was a brief involvement. By 1871, Christopher Johnson had moved to The Grange, Carlton, Nottinghamshire, and withdrew from the partnership with Hibbert and Marshall in 1879. Johnson died at The Grange on 2 May 1881, aged 72, after 'a lingering illness'.
Marshall and Hibbert now took over the business. In 1881, the firm employed 200 workers(according to Hibbert's enumeration in the Census). Hibbert himself retired from the firm in 1886 (he died, aged 77, on 1 June 1908, and was buried in Fulwood).
Marshall became the owner of the business in the late nineteenth century, when the company operated at Western Works and Western Steel Works in Portobello, with a London agent in Victoria Street, London.
Sheffield City Library Local Studies Collection has several trade catalogues and manuscript letter-books for this firm. These show almost every type of cutlery from table knives to hunting knives. A Johnson sample book, probably pre-1914, has photographs of sportsman's knives and farmers' knives. Hafted in buffalo, ivory and stag, the quality is self-evident. Many of these products were exported. Johnson, Hibbert and Marshall described themselves as 'Australian merchants'. In 1880, Johnson's won a gold medal at the Melbourne International Exhibition and then appointed an Australian agent, J. W. Bunby, who developed a flourishing trade in the 1880s and 1890s for Johnson's table cutlery and pocket knives. Besides steel and files, the firm sold plated-ware and registered silver marks in Sheffield in 1890 and 1903. Johnson's trade mark - a flag enclosing his initials - was also well known in South Africa, where the firm won a gold medal at the Kimberley Exhibition in 1892. At the turn of the century, Johnson's were hard pressed to satisfy the demand from these markets.
John Marshall died on 6 April 1915, at his residence Woodville, in Broomhall Park. He was aged 78 and was buried in Ecclesall. An extensive obituary in The Sheffield Daily Telegraph, 8 April 1915, discussed his work as chairman of the board of Sheffield Royal Infirmary, but hardly mentioned his business career. Marshall's son-in-law, J.M. Denton, took control of the firm and extended its trade in New Zealand.
Christopher Johnson & Co. continued to trade in the early 20th century. It had become a limited company by 1939. But after 1945, the decline of its overseas markets, particularly Australia, hit Western Works hard. In 1955, it was bought by Wostenholm and Johnson's factory was closed.

Da quel che ho trovato sull'argomento il rasoio deve essere stato prodotto dopo il 1968 (vista la scritta &CO.) ma non molto più tardi in quanto non presenta il simbolo di johnson, una bandiera con le sue iniziali, che caratterizza le sue produzioni successive.
Il rasoio si presenta bene, a parte un po' di usura sulla punta, il manico era decisamente storto ed ha necessitato di una raddrizzatura.
Il venditore ha detto di averlo affilato prima di spedirlo (panico! temevo potesse fare qualche disastro), invece sembra tutto in ordine escluso il fatto che non taglia (fa appena appena resistenza sull'unghia, taglia i peli del braccio ma tira tantissimo).
L'unica cosa di cui mi fido ciecamente è il Ballistoil. Funziona per le mie .45acp e .357 americane e per il mio 7.62x54r russo, funziona per i miei rasoi americani, inglesi, francesi e tedeschi. Prima o poi comincerò ad usarlo anche come dopobarba.
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Re: il modesto cassetto di Lorenzo

Messaggio da Lorenzo.91 »

continua...

Lockwood Brothers "Pampa"
52577
Acquistato da Altus (GRAZIE MILLE!)
leggermente meno di 6/8, full hollow, round point, manico in celluloide
lama con inciso uno struzzo e la scritta "HOLLOW GROUND PAMPA" sul tang "LOCKWOOD BROTHER SHEFFIELD"

devo ammettere che gli Sheffield mi hanno leggermente preso la mano :D

Colquhoun & Cadman "The Prize"
52578
leggermente meno di 11/16, full hollow, round point, manico in osso.
incisioni sulla lama: ""The Prize" SPECIAL STEEL" e il simbolo della C&C, sul tang "Colquhoun & Cadman SHEFFIELD" e di nuovo il loro logo.
L'unica cosa di cui mi fido ciecamente è il Ballistoil. Funziona per le mie .45acp e .357 americane e per il mio 7.62x54r russo, funziona per i miei rasoi americani, inglesi, francesi e tedeschi. Prima o poi comincerò ad usarlo anche come dopobarba.
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