Olio non olio. Pre per Post? Saponificio Varesino Pre Shave
Inviato: 16/10/2014, 10:44
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Oggi non è il mio turno di utilizzo dei neuroni antagonisti in multiproprietà e questo mi ha costretto ad un brainstorming impegnativo su dove postare…
Voglio parlare di un olio che non è un olio, pur essendo un olio! Una dicotomia che perplime!
Un olio preshave che serve per il post shave.
Si, lo so che tutto è finalizzato al post: dal pre, al durante, all'after.
Perché disquisire di prebarba?
Ma per trovare IL prodotto che faciliti l’intervento conducente ad un post fantastico, no?
Lo stesso per schiumanti, rasoi, pennelli, aftershave: tutto per il post shave.
Essere belli e presentarsi smaglianti è un must in una società d’immagine come quella attuale: vanitas vanitatum et omnia vanitas!
Io bello lo sono di natura: mi serve essere ordinato e smagliante.
Valutando ciascuno dei summenzionati utensili vediamo che ha, generalmente, una funzione immediata e temporalmente limitata che permette di effettuare l’operazione in corso e le successive col massimo comfort, passo a passo.
Questo “olio”, invece, ha la funzione di essere assorbito dall’epidermide per poter manifestare le proprie caratteristiche “dopo”.
Vero che prepara la pelle e la protegge come gli altri preshave, oleosi o no, ma gli attivi che lo compongono, nella mia ottica, non solo vengono assorbiti superficialmente, ma la sensazione è che siano anche adsorbiti a livello ben più intimo.
Ma forse è solo suggestione…
Un prodotto decisamente inconsueto!
Fin dalla presentazione!
Un flacone blu intenso, con una lieve tendenza al violetto… con una etichetta in carta da pacchi con scritte minimaliste: molto raffinata!
Un understatement decisamente britannico che ricorda i vecchi vasi da farmacia, come si può vedere dalle foto prese dal sito:
Ma poi si scopre che non è una scelta esclusivamente estetico/cromatica. Oh no…
Perché se si legge bene si scopre che è un vetro che preserva gli ingredienti.
(Non è entusiasmante prendere in mano un vetro…
Oh be’! Ho fatto di peggio in vita mia!)
L’olio è costituito completamente da elementi naturali e il particolare tipo di vetro ha un suo perché (anche qui usato a proposito!): ha la funzione di mantenerne le proprietà:
Tutti fattori che identificano il prodotto finale come qualcosa fuori della norma:
- Prodotto interamente naturale
- Senza conservanti artificiali o di sintesi (anche se in effetti... il vetro è di sintesi! Ma fisica, non chimica.)
- Conservante inerte e non aggiunto alla formula: un esoconservante!
Ma che altro avrebbe potuto essere creato per affascinarne le sinapsi degli appartenenti a questo forum, persone di elevata cultura, inconsueta educazione, sublime intelligenza, grande raffinatezza ed inarrivabile eleganza?
Ecco che cosa!
Svitando il tappo, si fa una nuova scoperta: la bocchetta è… roll-on!
L’uovo di Colombo, è vero.
E come tale richiedeva la genialità dell’ovvio.
Entusiasmo per una pallina? Affermativo!
Per lo meno per uno come me che detesta le mani unte.
Per l’olio usato fino ad oggi sono ricorso ad un pennello da tintura col manico accorciato: setole sintetiche e rigide e ben distanziate: due cose che evitano un impataccamento del pennello.
Però consentono solo di stendere l’olio sul viso, non di massaggiarlo. (Io ho provato con le mani come dichiarato ad Ischiapp. E l’ho fatto ben due volte: la prima e l’ultima!)
Quello che mi ha colpito, sulle prime, è stata la dimensione della sferetta: minuscola, meno di 10 mm di diametro direi.
Il che, con un faccione come il mio, sottintende tempi di applicazione biblici.
Ma… ha un suo perché. (‘Sta volta usato a proposito…)
Nelle intenzioni dell’Autore c’è quella di poter raggiungere le zone più nascoste del viso.
Nel mio caso risolve bene il problema tra il 1° ed il 2° mento. E tra questo ed il 3° e così via… (Ne ho un numero indefinito tendente a cifre elevatissime!)
Vero è che ritrovandomi con una faccia come un latifondo, anche un dosatore con una pallina grande come una palla da baseball non avrei riscontrato problemi e risparmiato tempo e, considerando che l’wet shaving implica risparmio (qui generalmnte perseguito con pervicace assiduità), il risparmiare tempo, l’unico costo che non può essere recuperato, mi sembra doveroso!
Però distendere le pieghe tra i varii menti su una faccia unta sarebbe, per me, impegnativo.
Però… non è solo presentazione!
È efficacia!
La composizione, tratta dal sito, che pubblico per i pigerrimi, è:
Olio di Iperico: cicatrizzante, emolliente, rigenerante cellulare
Olio di Mandorla dolce: idratante, elasticizzante
Olio di Avocado: rigenerante, addolcente, protettivo
Olio di Germe Di Grano: idratante, nutriente
Olio di Enotera: anti-infiammatorio
Olio di Vinaccioli: astringente, rassodante
Olio di Karitè: idratante, elasticizzante, lenitivo
Acido Laurico: antisettico
Ciascun componente è motivato.
E l’Autore non si spreca in frivolezze come la profumazione!
Per me, questo olio, puzza!
Come le medicine: deve funzionare, non essere piacevole. All'olfatto almeno!
Infatti non lo è.
Ma il tempo che trascorre tra la la percezione dell’odore e l’applicazione della schiumata è realmente trascurabile.
Il profumo del “nostro” sapone appagherà l’estetica olfattiva, e ci permetterà una rasatura fuori del normale.
Personalmente penso che meriti sopportare per pochi secondi un odore decisamente non buono in cambio di un comfort eccellente.
Contrariamente a quanto è scritto sulla pagina web, a mio parere, l’odore non è più percepibile dal momento dell’applicazione della schiuma, a meno di non usare schiumanti inodori. E, senz’altro dopo la prima passata e non dopo la canonica terza, nonostante la dichiarazione dell'Autore!
Una cosa che trovo interessante sottolineare, tanto da evidenziarla nel titolo del post, è la sensazione che mi ha dato: se applicato con parsimonia è pochissimo unto, le dita non scivolano sulla pelle.
Se invece distribuito è con abbondanza, è unto!
Olio o non olio? Questo è il dilemma!
Le prove “pubbliche” si trovano nei miei SOTD, quelli contrassegnati sa un numero ordinativo e sono state condotte con un criterio che si basa sull'utilizzo di saponi diffusi e non elitari, metà faccia oliata e metà no.
Inoltre l’Autore, che è tra i finalisti del Premio Pignolino 2014, ha esatto che si usassero due pennelli col medesimo schiumante, perché, insaponandosi, “sarebbe inevitabile il trasferimento dell’olio dalla guancia oliata all’altra”.
Ho scattato delle foto (non le chiamo selfie perché, la prima volta che ho sentito questa parola, ho pensato si riferisse ad un atto di autoerotismo e continua darmi questa impressione!) che però sono terrificanti.
Appena a avrò a disposizione la mia cameragirl cercherò di pubblicare qualcosa di meno orribile.
Per ora accontentatevi di queste due righe...
Oggi non è il mio turno di utilizzo dei neuroni antagonisti in multiproprietà e questo mi ha costretto ad un brainstorming impegnativo su dove postare…
Voglio parlare di un olio che non è un olio, pur essendo un olio! Una dicotomia che perplime!
Un olio preshave che serve per il post shave.
Si, lo so che tutto è finalizzato al post: dal pre, al durante, all'after.
Perché disquisire di prebarba?
Ma per trovare IL prodotto che faciliti l’intervento conducente ad un post fantastico, no?
Lo stesso per schiumanti, rasoi, pennelli, aftershave: tutto per il post shave.
Essere belli e presentarsi smaglianti è un must in una società d’immagine come quella attuale: vanitas vanitatum et omnia vanitas!
Io bello lo sono di natura: mi serve essere ordinato e smagliante.
Valutando ciascuno dei summenzionati utensili vediamo che ha, generalmente, una funzione immediata e temporalmente limitata che permette di effettuare l’operazione in corso e le successive col massimo comfort, passo a passo.
Questo “olio”, invece, ha la funzione di essere assorbito dall’epidermide per poter manifestare le proprie caratteristiche “dopo”.
Vero che prepara la pelle e la protegge come gli altri preshave, oleosi o no, ma gli attivi che lo compongono, nella mia ottica, non solo vengono assorbiti superficialmente, ma la sensazione è che siano anche adsorbiti a livello ben più intimo.
Ma forse è solo suggestione…
Un prodotto decisamente inconsueto!
Fin dalla presentazione!
Un flacone blu intenso, con una lieve tendenza al violetto… con una etichetta in carta da pacchi con scritte minimaliste: molto raffinata!
Un understatement decisamente britannico che ricorda i vecchi vasi da farmacia, come si può vedere dalle foto prese dal sito:
Ma poi si scopre che non è una scelta esclusivamente estetico/cromatica. Oh no…
Perché se si legge bene si scopre che è un vetro che preserva gli ingredienti.
(Non è entusiasmante prendere in mano un vetro…
Oh be’! Ho fatto di peggio in vita mia!)
L’olio è costituito completamente da elementi naturali e il particolare tipo di vetro ha un suo perché (anche qui usato a proposito!): ha la funzione di mantenerne le proprietà:
Tutti fattori che identificano il prodotto finale come qualcosa fuori della norma:
- Prodotto interamente naturale
- Senza conservanti artificiali o di sintesi (anche se in effetti... il vetro è di sintesi! Ma fisica, non chimica.)
- Conservante inerte e non aggiunto alla formula: un esoconservante!
Ma che altro avrebbe potuto essere creato per affascinarne le sinapsi degli appartenenti a questo forum, persone di elevata cultura, inconsueta educazione, sublime intelligenza, grande raffinatezza ed inarrivabile eleganza?
Ecco che cosa!
Svitando il tappo, si fa una nuova scoperta: la bocchetta è… roll-on!
L’uovo di Colombo, è vero.
E come tale richiedeva la genialità dell’ovvio.
Entusiasmo per una pallina? Affermativo!
Per lo meno per uno come me che detesta le mani unte.
Per l’olio usato fino ad oggi sono ricorso ad un pennello da tintura col manico accorciato: setole sintetiche e rigide e ben distanziate: due cose che evitano un impataccamento del pennello.
Però consentono solo di stendere l’olio sul viso, non di massaggiarlo. (Io ho provato con le mani come dichiarato ad Ischiapp. E l’ho fatto ben due volte: la prima e l’ultima!)
Quello che mi ha colpito, sulle prime, è stata la dimensione della sferetta: minuscola, meno di 10 mm di diametro direi.
Il che, con un faccione come il mio, sottintende tempi di applicazione biblici.
Ma… ha un suo perché. (‘Sta volta usato a proposito…)
Nelle intenzioni dell’Autore c’è quella di poter raggiungere le zone più nascoste del viso.
Nel mio caso risolve bene il problema tra il 1° ed il 2° mento. E tra questo ed il 3° e così via… (Ne ho un numero indefinito tendente a cifre elevatissime!)
Vero è che ritrovandomi con una faccia come un latifondo, anche un dosatore con una pallina grande come una palla da baseball non avrei riscontrato problemi e risparmiato tempo e, considerando che l’wet shaving implica risparmio (qui generalmnte perseguito con pervicace assiduità), il risparmiare tempo, l’unico costo che non può essere recuperato, mi sembra doveroso!
Però distendere le pieghe tra i varii menti su una faccia unta sarebbe, per me, impegnativo.
Però… non è solo presentazione!
È efficacia!
La composizione, tratta dal sito, che pubblico per i pigerrimi, è:
Olio di Iperico: cicatrizzante, emolliente, rigenerante cellulare
Olio di Mandorla dolce: idratante, elasticizzante
Olio di Avocado: rigenerante, addolcente, protettivo
Olio di Germe Di Grano: idratante, nutriente
Olio di Enotera: anti-infiammatorio
Olio di Vinaccioli: astringente, rassodante
Olio di Karitè: idratante, elasticizzante, lenitivo
Acido Laurico: antisettico
Ciascun componente è motivato.
E l’Autore non si spreca in frivolezze come la profumazione!
Per me, questo olio, puzza!
Come le medicine: deve funzionare, non essere piacevole. All'olfatto almeno!
Infatti non lo è.
Ma il tempo che trascorre tra la la percezione dell’odore e l’applicazione della schiumata è realmente trascurabile.
Il profumo del “nostro” sapone appagherà l’estetica olfattiva, e ci permetterà una rasatura fuori del normale.
Personalmente penso che meriti sopportare per pochi secondi un odore decisamente non buono in cambio di un comfort eccellente.
Contrariamente a quanto è scritto sulla pagina web, a mio parere, l’odore non è più percepibile dal momento dell’applicazione della schiuma, a meno di non usare schiumanti inodori. E, senz’altro dopo la prima passata e non dopo la canonica terza, nonostante la dichiarazione dell'Autore!
Una cosa che trovo interessante sottolineare, tanto da evidenziarla nel titolo del post, è la sensazione che mi ha dato: se applicato con parsimonia è pochissimo unto, le dita non scivolano sulla pelle.
Se invece distribuito è con abbondanza, è unto!
Olio o non olio? Questo è il dilemma!
Le prove “pubbliche” si trovano nei miei SOTD, quelli contrassegnati sa un numero ordinativo e sono state condotte con un criterio che si basa sull'utilizzo di saponi diffusi e non elitari, metà faccia oliata e metà no.
Inoltre l’Autore, che è tra i finalisti del Premio Pignolino 2014, ha esatto che si usassero due pennelli col medesimo schiumante, perché, insaponandosi, “sarebbe inevitabile il trasferimento dell’olio dalla guancia oliata all’altra”.
Ho scattato delle foto (non le chiamo selfie perché, la prima volta che ho sentito questa parola, ho pensato si riferisse ad un atto di autoerotismo e continua darmi questa impressione!) che però sono terrificanti.
Appena a avrò a disposizione la mia cameragirl cercherò di pubblicare qualcosa di meno orribile.
Per ora accontentatevi di queste due righe...