Inci, Pallini e Ingredienti

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ares56
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ares56 »

Sul fronte dei famigerati parabeni, segnalo questo interessante video condiviso sul nostro Gruppo FB:



...così magari qualcuno si chiarisce le idee.
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Caramon77
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Caramon77 »

Mi permetto di dire la mia, da ignorante...

1) Ogni tanto sento dire "le aziende sono serie, perciò...". Non concordo. La storia è stracolma di aziende che hanno venduto porcherie assolute per ottenere qualche punto percentuale di profitto in più. Se non l'avessero imposte poteri superiori non avremmo nemmeno le etichette degli ingredienti.

2) Sintetico non significa maledetto. La chimica fa grandi cose, secondo me è sbagliato credere che il "naturale" sia sempre superiore e migliore, in natura avvengono trasformazioni chimiche come nei laboratori e troviamo un sacco di elementi nocivi. E' l'elemento in sé a dover attirare la nostra attenzione, non la genesi.

3) Viviamo, forse oggi un po' meno di ieri, nei veleni. Nel vino ci sono i solfiti, ci devono essere, così come nel pescato. Fatevi una bella cena con aragosta e vino bianco ed avete ingerito solfiti a badilate. Da cui il mal di capo, che non mi pare si manifesti usando un pre-barba con INCI imperfetto. Nell'acqua del rubinetto c'è di tutto, eppure ci spingono ad usare quella. Spesso cerchiamo il prezzo in tutto, anche nel cibo, vogliamo hamburgher da 5.99€/kg all'Esselunga, poi paghiamo 5.99€ 150gr di Cella perché ha un buon INCI. A me pare assurdo, se proprio devo risparmiare compro una Palmolive, ma il cibo va buono.

Insomma, per me niente panico, la risposta a la vita, l'universo e tutto quanto è sempre 42 e non dobbiamo dimenticare l'asciugamano*.

* Citazione da "Guida Galattica per gli Autostoppisti".
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da HellcatOne »

OT: credo che di citazioni qui, ve ne fosse più d'una!
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Accutron
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Accutron »

Sono d'accordo con il discorso fatto sopra da Caramon,
spesso si demonizzano sostanze presenti in quantità microscopica su creme o lozioni e poi si chiudono non uno ma tutte due gli occhi su quello che mangiamo o beviamo.

Ps.il mio Prof. di chimica organica all'Università ci diceva sempre che i prodotti di sintesi(ormai milioni) si distinguono fra quelle di cui si sa che sono dannose e quelle che ancora non si sa, non perché non lo siano ma per la mancanza di studi diretti.
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Caramon77 »

@HellcatOne: non intenzionalmente. Tutto ciò che ho scritto si trova nel romanzo citato, poi se altri lo abbiano copiato da lì (o se l'autore della Guida lo abbia copiato da altri) non so.

@Accutron:

Secondo me dobbiamo solo divenire più consapevoli di un fatto: ciascuno tira la coperta dalla sua parte. Lo fanno le industrie classiche e lo fanno i "verdi". Capita che l'industria chimica non abbia tutte le colpe, e quella "verde" non abbia tutte le ragioni.

Mi pare comunque che diversi produttori di saponi da barba o altri prodotti cosmetici stiano manifestando un'attenzione alla composizione lodevole e che non di rado le prestazioni dei prodotti siano comunque valide, se non immutate.
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ares56 »

Nella discussione Il Dopobarba - Guida alla scelta e alla conoscenza è stato inserito un commento di Paky33 che riguarda alcune sostanze a volte presenti dei dopobarba ma non solo: viewtopic.php?p=300372#p300372" onclick="window.open(this.href);return false;.

Ritengo che sia molto utile a comprendere come stanno realmente le cose.
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ischiapp
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ischiapp »

In teoria, l'analisi è perfetta.
Il problema si pone quando si passa da un laboratorio che produce qualità, ad un impianto industriale che produce quantità.
Paky33 ha scritto:I petrolati, poi, al di la quanto si legge su internet da parte di ignoranti con la "I" maiuscola, non sono né pericolosi né, tanto meno, dannosi per la salute. La vaselina e il così detto olio di vaselina si ricavano dal petrolio. Questo basta a far storcere il naso a molti. Ricordo che la vaselina è da almeno 200 anni utilizzata per veicolare farmaci, per effetti di tipo occlusivo quando si vuole massimizzare l'assorbimento di un principio attivo, ecc.
I siliconi ad uso farmaceutico, poi trasportati nella dermocosmesi specialistica, non sono il Petrolatum che trovo nelle creme del supermercercato (GDO).
Quel componente, senza il grado di purificazione necessario in laboratorio, è un retaggio del passato.
Anche se con standard F.U., fatico a trovare in farmacia (sono Pierpaolo Cantone, il collega di Lacco Ameno sull'isola d'Ischia) unguenti con solo quella base.
Nella terapia occlusiva, con un target profondo ben oltre l'epidermide, si scelgono matrici più comfortevoli in terapie impegnative.

Personalmente, per chi non ha necessità particolari e non cerca un particolare risultato, reputo i prodotti di qualità (non il flacone da mezzo litro ad un euro!!), che si trovano in tanti punti vendita non specializzati, la scelta più efficiente: una qualità più che sufficiente, ad un prezzo più che sostenibile.
Il problema per molti è saper comprendere l'etichetta. :idea:

Non ho remore all'uso di prodotti sintetici, ovviamente.
Infatti il sostituto semisintetico dello squalene (prodotto dalla nostra pelle) è una buona scelta.
Meglio se con origine vegetale certificata. ;)

Con un cambio d'impostazione, oggi si può creare un prodotto molto migliore a costi molto simili.
Ed il miglioramento non è solo tecnico, ma anche ecologico ed in ultima analisi economico.
Almeno dopo aver ammortizzato i costi d'implementazione della produzione.

Il mio cruccio è proprio questo: perché con tanta scelta, molti prodotti non specialistici ancora sono figli di scelte formulative dubbie?
Sono sicuro che non sia legata all'ignoranza del formulatore di turno. :twisted:
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Paky33 »

Ciao Pierpaolo!
Ottima la precisazione (credevo di essere stato chiaro.....)

Però permettimi di aggiungere un "pensiero poetico": la vaselina in quanto tale è la sostanza più usata in dermocosmesi. Tanto nella forma semisolida che in quella liquida. Per quest'ultima NON si utilizza la forma F.U. (il cosiddetto Olio di vaselina ad uso farmaceutico) ma un lipide idrocarburico liquido con Brij a 45° detto olio enologico o olio di vaselina leggero. Non esiste un "taglio tecnico" che, in genere, prelude ad una qualità scadente. La vaselina che si compra oggi è tutta dello stesso livello.
Passiamo, per chi ci legge, al perché è tanto utilizzata: in primis perché è il lipide meno caro in assoluto. Secondo, perché permette delle emulsioni compatte, lucide e bianchissime. Terzo perché è molto più facile trovare, laddove si utilizzano emulsionanti con il calcolo dell'HLB, letteratura in merito. Così si evitano tante prove di stabilità, consistenza e invecchiamento da shock termico.

I siliconi, prima del mio (non solo mio!) intervento alla Comunità Europea di qualche anno fa, erano tutti indicati, nell'INCI, col termine generico di Dimethicone. Capitava la stessa cosa con i derivati vegetali; si scriveva, ad esempio, Olea Europea per indicare che si utilizzava un derivato dell'Olivo. Non era dato sapere se proveniente dalla drupa (frutto) dalla radice o dalle foglie per buona pace di chi aveva allergie specifiche. Da qualche anno vige l'obbligo di specificare quale silicone o quale parte della pianta è utilizzata. Per i siliconi fondamentalmente cambiano ramificazioni e polimerizzazione e, di conseguenza, il nome.La sostanza è la stessa.

Cari amici, con il solo INCI, a meno di non essere un tecnico, si fa fatica a capire se un prodotto è nocivo. Spesso si demonizzano sostanze perché lo si è letto in Internet. Uno degli esempi più fulgidi è il Laurilsolfato di sodio. Quest'ultimo è un tensioattivo schiumogeno che, come l'olio di vaselina,. è strausato in dermocosmesi.
Valgono le stesse cose dette prima: costa poco, fa tantissima schiuma che non serve a lavare ma se l'utilizzatore non la vede formarsi, scarta il prodotto. Ancora: lava benissimo ed è talmente "sgrassante" (fatemi passare il termine) che i suoi effetti sono spesso smorzati con altri tensioattivi che ne mitigano l'aggressività (betaine, derivati del cocco e/o della palma, ecc.). Nei prodotti a 1euro al litro, troviamo il suddetto laurilsolfato di sodio, l'acqua ed il comune sale da cucina (Cloruro di Sodio) che serve ad addensare il tensioattivo. Fate una prova: aggiungete del sale ad un detergente liquido che contiene il LES (laurilsolfato di sodio), vedrete che, man mano che aggiungete sale, il liquido diventa sempre più denso fino a diventare un gel.

Squalene: è una molecola che contiene un doppio legame quindi da luogo al fenomeno dell'irrancidimento. In dermocosmesi si usa lo Squalano. Che lo stesso sia di origine naturale (animale) o sintetico (poliisoprene, questo è il nome chimico) poco importa, la struttura chimica è sempre la stessa. Quindi, per buona pace dei naturalisti non cambia nulla.
Anzi no! Qualcosa cambia! quello sintetico è decisamente più "puro" ed esente da eventuali inquinanti. Ma, si badi bene, parliamo di inquinanti nell'ordine di poche parti per milione!

P.S: Scusate se scivolo troppo nel tecnico. Non è mia intenzione ergermi a "professorino" né sembrare spocchioso, sono iscritto su questo forum per la comune passione ad un gesto quotidiano e per impararne i trucchi quindi, se trovate troppo rompiballe i miei interventi, ditemelo pure. Non mi offendo!
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ischiapp »

Paky33 ha scritto:Passiamo, per chi ci legge, al perché la vaselina è tanto utilizzata:
1. è il lipide meno caro in assoluto
2. permette delle emulsioni compatte, lucide e bianchissime
3. si evitano tante prove di stabilità, consistenza e invecchiamento da shock termico
Tutti ottimi motivi commerciali.

Io non essendo adibito all'area tecnica e produttiva, bensì facendo il farmacista di comunità, ho più un approccio clinico.
Sono chiamato a risolvere problemi, spesso causati da cattive abitudini e mancanza di conoscenze.
Tutte peggiorate da prodotti incongrui alle specifiche necessità.
Superando il dettaglio del componente (la vaselina è come molti serpenti, assolutamente utile ma con una pessima nomea), io sarei più felice di vedere prodotti più efficienti visto che le conoscenze sono disponibili. Ma è come per le auto elettriche: sono troppo in anticipo sui tempi.
Paky33 ha scritto:Per i siliconi fondamentalmente cambiano ramificazioni e polimerizzazione e, di conseguenza, il nome. La sostanza è la stessa.
Vallo a dire ad una persona con un sistema immunitario che fa le bizze. :lol:
Paky33 ha scritto:Cari amici, con il solo INCI, a meno di non essere un tecnico, si fa fatica a capire se un prodotto è nocivo.
Fortunatamente, qui parliamo ... al massimo ... di rapporto qualità / prezzo.
L'idea è condividere qualche informazione con il pubblico (ed in questo, se vorrai, sarai prezioso), per rendere più consapevole una scelta.
Soprattutto in quei prodotti d'alta gamma, dove il prezzo iniziale è considerevole rispetto al mercato di riferimento.
Paky33 ha scritto:Spesso si demonizzano sostanze perché lo si è letto in Internet.
Spesso si legge su internet il frutto della superficialità dei sedicenti giornalisti.
Ed il tamtam mediatico, senza controllo (soprattutto delle fonti!!) né coscienza, trasforma in pira funebre una scintilla d'ignoranza.
Solo negli ultimi anni ... parabeni, SLS / SLES, acido borico, ecc.
Paky33 ha scritto:Quindi, per buona pace dei naturalisti non cambia nulla.
Tranne l'impatto ecologico. :roll:
Paky33 ha scritto:Anzi no! Qualcosa cambia! quello sintetico è decisamente più "puro"
+1
Come dico sempre, Socrate insegna che i prodotti di Madre Natura non sono buoni a priori. ;)
Paky33 ha scritto:Scusate se scivolo troppo nel tecnico.
L'importante è essere chiari, sapendo di rivolgersi ad un pubblico non accademico.
Ed hai centrato perfettamente il bersaglio!!
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Paky33
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Paky33 »

Stamane ho qualche minuto libero e, se non scoccia, vorrei riprendere la discussione.
Della serie: sfatiamo un mito! :lol: Anzi più d'uno.....

Premessa:
In dermocosmesi il marketing la fa da padrone. Quest'assunto, apparentemente lapalissiano, è la base fondante di TUTTE le aziende produttrici. Solo da qualche anno si ci è orientati al "consumer oriented" ovvero a quello che vogliono i consumatori ma, sempre più spesso, queste esigenze "di massa" sono colmate SOLO da messaggi pubblicitari fatti ad hoc.
Esempio classico: la scoperta, negli anni 40/50, che le parole "naturale" e "neutro" rimandano, nella mente del consumatore, a cose positive, che non fanno male e che, anzi, sono buone da usarsi. Nelle mie lezioni racconto che ha distrutto più capelli il babyshampoo Johnson che qualunque altro tensioattivo, fosse anche lo Svelto per i piatti. Il Ph della nostra pelle è un elemento che varia molto a seconda della zona che intendiamo trattare con un cosmetico. Ph da 3,5 a 5 per l'intimo; Ph 6 per la detersione della pelle dei bambini fino a 3 anni; Ph 5,5 per tutte le pelli fino a 60 anni; Ph 4,5/5 per l'epidermide degli anziani con particolare cura alla fase lipidica che si sceglie, ad esempio, per una crema.

Veniamo ora a noi.
Oggi tratterò il PH ed i siliconi. Ovvio che lo farò cercando di essere essenziale e sintetico, tutto sommato anche se ho qualche minuto, il banco della mia fartmacia e il laboratorio, gridano vendetta....

a. Ph e strato corneo.
Per quanto raccontato poco più sopra, e per un'emulsione dopobarba, il Ph più corretto sarebbe (il condizionale è d'obbligo) di 5,5. A mio avviso, però, dato il peeling che il rasoio fa eliminando oltre la barba anche i corneociti (cellule morte) io preferisco attestare, nelle mie formulazioni di emulsioni liquide o semi-solide, il Ph a 5 esatti. Non mi dilungo in spiegazioni tecnicistiche sul perché della scelta ma, credetemi sulla parola, è il valore più corretto per una pelle che ha subito l'eliminazione dello strato corneo. Quest'ultimo, in genere, imbruttisce la pelle, la rende più "grigiastra", marca i segni dell'età e da la sensazione di un epidermide poco curata.
Ok!
Ma allora perché il Padreterno ce l'ha messa?
Diciamo, un po' alla carlona, che tutto quanto ho appena detto è verissimo ma una funzione, lo strato corneo, la svolge: riflette gli ultravioletti fungendo come uno specchio. Questo impedisce le alterazioni del RNA (e del DNA) nonché il danno attinico che invecchia la pelle. Fateci caso: la pelle degli anziani, soprattutto di chi vive all'aperto (es: contadini, pescatori) è rovinatissima nelle zone esposte (volto, mani, collo) ma è assolutamente diversa e meno vecchia (passatemi il termine) nelle zone protette (gambe, ventre e, qualche volta, schiena). Questo per dimostrare quanto gli UV danneggino l'epidermide. Ovvio che quelli citati sono casi limite. I corneociti, in quel caso, soccombono alla durata ed all'intensità dell'esposizione.

Ma noi? Noi che semplicemente ci radiamo?
b. Filtri solari.
Sarebbe corretto mettere un filtro UV nei dopobarba? La risposta, d'impulso, è SI!
In un dopobarba si dovrebbero mettere dei filtri UVA e UVB ma quelli di nuova generazione. Non il solito Metossicinnammato che, con buona pace, fa davvero poco. Meglio gli Uvinol della Ciba o simili. MA stiamo andando troppo nel tecnico. MA anche qui la coperta è troppo corta. Almeno per i salutisti. Infatti la pelle, che è un organo emuntore, non dolo secerne ma, soprattutto, assorbe quello che ci mettiamo sopra. E', banalmente, il principio per il quale usiamo le creme farmaceutiche. Quando utilizziamo filtri solari, che sono molecole estremamente complesse, il nostro organismo le assorbe e, soprattutto, le metabolizza. I metaboliti urinari dei filtri solari, sono - credetemi - delle bruttissime bestie! Alcuni addirittura, citano i testi sacri, sconosciuti e, quindi, potenzialmente pericolosissimi. Lo diceva perfino il legislatore nella vecchia legge 716 che governava la produzione e la vendita dei cosmetici fino a qualche anno fa.
Qui intervengono a gamba tesa, i siliconi.
c. Siliconi.
Questi, infatti, fanno rimanere il filtro solare sull'epidermide (dove DEVE funzionare), ancora: lo ingabbiano nella loro struttura e se assorbiti, né impediscono la metabolizzazione facendolo transitare immodificato nel nostro corpo.
Non è poco!
Ma, ancora, rendono l'efficacia dei filtri solari maggiore del 50% con due metodiche:
1. dispongono i filtri "a vernice" (come la pittura di un'auto) la dove gli altri lipidi (olii) dispongono queste molecole "a macchia di leopardo" proteggendo la pelle, ovviamente, molto peggio.
2: Sono idrorepellenti. Questo garantisce una minore dilavabilità anche alla nostra traspirazione che, ricordo a me stesso, avviene anche senza sudare. In più non danno effetto occlusivo permettendo, con un meccanismo tutto loro, la traspirazione di cui sopra ma senza dilavarsi con la stessa.
3. Se assorbiti, passano immodificati nel nostro corpo. Noi siamo chimica del Carbonio, loro sono chimica del Silicio.
4. Sono totalmente inerti. E' quasi impossibile un'irritazione o un'allergia da siliconi
5. Rendono i cosmetici più "leggeri", più belli e, da un punto di vista organolettico, più accertati dai consumatori.
6. Oggi fare uno shampoo senza queste molecole, vuol dire togliere quelle caratteristiche di lucentezza, elasticità, morbidezza che lo stesso, se addizionato degli opportuni siliconi, lascia nettamente al capello (tanto per fare un esempio)

Mi fermo qui, per ora, il dovere mi chiama ma non vi libererete tanto facilmente della mia logorrea :lol:
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ischiapp »

Bella prof. ;)

Il mio tarlo è che la vera necessità sia quella di avere ingredienti validi ma in quantità e costi tali che l'uso sapiente di Madre Natura rimane in sordina.
Vari olii naturali offrono buone (alcuni ottime) capacità antiUV, e sarebbe semplice inserirli in un dopobarba.
Se solo l'uomo medio s'interessasse del danno attinico. :lol:
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Paky33 »

@ischiapp Se solo l'uomo medio s'interessasse del danno attinico. :lol:

Troppo tecnico.... Scusami!
Però, credimi, se ne interessano quando fanno le rughette........
Prevenire è sempre meglio che....... :lol:
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da cris76 »

Complimenti ad entrambi: @ischiapp e @Parky33 ;) si imparano davvero tante cose interessanti a leggervi.
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Hutch2000 »

ischiapp ha scritto:
Vari olii naturali offrono buone (alcuni ottime) capacità antiUV, e sarebbe semplice inserirli in un dopobarba.
OT

Potresti indicarmene alcuni, se non ti scoccia troppo?

Fine OT
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ischiapp »

Alcuni, più conosciuti ed economici ma meno performanti, come Cocco, Mandorla Dolce.
Altri, più tecnici, come Carota e Grano.
Per arrivare al campione, il Lampone.

@Hutch2K
Oltre i costi, gli olii più performanti hanno difficoltà tecniche e pratiche nell'utilizzo.
Il miglior componente, senza la competenza nella formulazione, diventa poco utile ... o addirittura dannoso.
Evita il fai-da-te, se non hai ben chiaro cosa fare. Ed affidati ad una persona fidata e competente per la scelta di un buon prodotto.
Quello dei solari (lo so bene, lavorando ad Ischia), è un argomento complesso: https://www.ewg.org/sunscreen/report/executive-summary/
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Paky33 »

cris76 ha scritto:Complimenti ad entrambi: @ischiapp e @Parky33 ;) si imparano davvero tante cose interessanti a leggervi.
Grazie!
Sono circa 30 anni che m'intereso attivamente di cosmesi e provo, anche a lezione, a sfatare alcune false credenze.
Spero davvero di non essere troppo pedante e di fare un servizio utile a tutti.
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ischiapp »

Paky33 ha scritto:Spero davvero di non essere troppo pedante
Lo sei e come ... ma nell'accezione migliore, quella antica: precettore. ;)
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Paky33 »

:o :D :lol: :lol: :lol:
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ischiapp »

Il collega Frankincense offre ottime dispense sulla tecnica delle formulazioni che ci interessano.
viewtopic.php?p=301539#p301539

Quella di oggi (tra le tante) la trovo imperdibile.
Spiega i conservanti, ma anche i problemi di marketing che influenzano una formulazione.

Per comprendere una lista ingredienti (INCI), è molto utile leggere per intero l'argomento con tutti gli allegati. :idea:
Ultima modifica di ares56 il 16/03/2019, 14:16, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Corretto link
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La " scienza " dei saponi da barba

Messaggio da il_monco_94 »

Salve a tutti , senza la pretesa di voler insegnare qualcosa a qualcuno , o di voler fare la " rivoluzione " , vorrei dire la mia su un argomento e mi piacerebbe leggere la vostra ( sopratutto di chi ha le competenze teoriche e\o pratiche ) .
Il tema riguarda l'INCI ( ossia l'elenco ingredienti ) dei saponi da barba , ma lo stesso discorso vale anche in generale perché voglio fare un discorso " scientifico " avvalendomi delle nozioni di chimica apprese durante gli studi ( e non solo ) .
Mi capita spesso di leggere e sentir dire " quel prodotto ha un inci più naturale , quell'altro un inci più chimico " , per uno che ha studiato un briciolo di chimica queste affermazioni valgono quanto il 2 di spade quando briscola è a coppe ( se non meno ) , perché ? Ve lo spiego .
Innanzitutto tutto ciò che esiste è " chimico " , tutto è fatto di atomi che interagiscono secondo regole precise , quindi dire che un sapone è chimico non ha senso ( sono tutti chimici ) . Altro termine usato impropriamente dal punto di vista scientifico è " naturale " , nel linguaggio scientifico se una molecola è definita naturale vuol dire che ESISTE IN NATURA , quindi una qualsiasi sostanza ( il limonene ad esempio ) è naturale sia quando si trova nella scorza del limone sia quando è ottenuto " artificialmente " ( e in entrambi i casi è chimico ) . Altro concetto che sfugge a molti è il fatto che atomi dello stesso elemento sono tutti uguali tra loro , ne deriva che due molecole dello stesso composto ( ad esempio due molecole di limonene ) sono uguali ed hanno le stesse proprietà a prescindere da come e dove si sono formate .
Ciò detto , nel linguaggio comune ognuno parli come vuole , ma sappia che i termini che usa a volte hanno tutt'altro significato .
- Fate molto male a ridere , al mio mulo non piace la gente che ride
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Zeiger
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Re: La " scienza " dei saponi da barba

Messaggio da Zeiger »

Bravo. Un po’ di chiarezza ogni tanto non fa mai male.
Alessandro.
Shalafi
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Re: La " scienza " dei saponi da barba

Messaggio da Shalafi »

Pienamente d'accordo.
Purtroppo si è fato in modo di diffondere in linea generale su tutti i tipi di prodotti, dai concimi per le piante fino ai cosmetici e oltre, che il "chimico" sia il male e il "naturale" sia il salutare.
Radicare una cosa che hanno inculcato così in profondità si può rimuovere solo informandosi un pochino, e purtroppo molti non lo fanno.
Ripeto, il mio è un discorso generale ;)
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ktulukai
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da ktulukai »

@il_monco_94 Sono d'accordo che dal punto di vista del linguaggio scientifico molto spesso i termini che usiamo hanno un significato diverso, però detto tra noi amatori del wet shaving sappiamo benissimo cosa intendiamo quando diciamo inci chimico quindi di sintesi creato in laboratorio attraverso varie reazioni chimiche o inci naturale quindi di estrazione diretta dal prodotto presente in "natura".

Quindi ad esempio olio essenziale estratto direttamente dalla banana o olio essenziale della banana prodotto in laboratorio.
Perdonami la chimica non è il mio campo, spero di essermi spiegato :D
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da Shalafi »

Il "problema" che dir si voglia è che se la molecola estratta dall'elemento naturale o prodotta di sintesi n laboratorio è la stessa.....il risultato ottenuto è identico da ogni punto di vista ;)
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il_monco_94
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Re: Inci, Pallini e Ingredienti

Messaggio da il_monco_94 »

ktulukai ha scritto:@il_monco_94 Sono d'accordo che dal punto di vista del linguaggio scientifico molto spesso i termini che usiamo hanno un significato diverso, però detto tra noi amatori del wet shaving sappiamo benissimo cosa intendiamo quando diciamo inci chimico quindi di sintesi creato in laboratorio attraverso varie reazioni chimiche o inci naturale quindi di estrazione diretta dal prodotto presente in "natura".

Quindi ad esempio olio essenziale estratto direttamente dalla banana o olio essenziale della banana prodotto in laboratorio.
Perdonami la chimica non è il mio campo, spero di essermi spiegato :D
Come ho detto , nel linguaggio comune possiamo parlare come ci pare , purché ci si capisca , però bisogna sapere determinate cose in modo da non farsi fregare dalla pubblicità , parlo in generale .
- Fate molto male a ridere , al mio mulo non piace la gente che ride
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