Nascita del C.I.S.E. e dell' Elettronica in Italia

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Aldebaran
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Nascita del C.I.S.E. e dell' Elettronica in Italia

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Nel 1946 l' industria principalmente attiva in Italia era quella elettrica. L' amministratore delegato della Edison in quel tempo pensava già allo sfruttamento dell' energia atomica per produrre energia elettrica. Ricordiamo che nel '46 si stava ancora discutendo il Trattato di Pace e quindi ancora non era chiaro cosa si potesse effettuare realmente in merito e cosa no. Grazie quindi alla Edison e ai finanziamenti del Comune di Milano, della Pirelli , della Falck, della Fiat e altri enti, si giunse alla fondazione del C.I.S.E. ( Centro Italiano Studi ed Esperienze ); nome volutamente dimesso, per i motivi di cui sopra.

A capo del C.I.S.E. vi era il Professor Mario Silvestri.
La sua carriera universitaria, iniziata nel 1961, si è svolta al Politecnico di Milano: proprio a Silvestri si deve l'introduzione dei primi corsi universitari d'Ingegneria nucleare nell'ateneo milanese. Professore di Impianti Nucleari e, dal 1979, di Energetica, ne ha diretto prima l'istituto di Fisica Tecnica e successivamente quello di Energetica, fino al 1989. Tra le altre attività e incarichi si ricordano il potenziamento del Centro di Studi Nucleari Enrico Fermi (CESNEF ) del Politecnico di Milano e la presidenza dal 1972 al 1982 del Comitato Tecnologico del CNR. In questa sede ha varato e diretto a lungo il Progetto Finalizzato Energetica, e partecipato al progetto Alessandro Volta per le celle fotovoltaiche.

Membro della Giunta Tecnica della Edison, nell'immediato dopoguerra diede inizio ad un'azione intesa alla promozione di un programma di ricerca e sviluppo di fisica nucleare applicata, delineato insieme con Carlo Salvetti e Giorgio Salvini, e il Professor Giuseppe Bolla. Quest' ultimo fu allievo del Prof. G. Polvani. Pur con mezzi limitati, i ricercatori del CISE , riuscirono a procurarsi le costanti indispensabili alla realizzazione di una pila atomica ed alla messa a punto delle tecniche di misura connesse. Fra i risultati conseguiti "ha potuto essere definita la misura della sezione d'urto di scissione dell'uranio con risultati conformi ad altri sperimentatori esteri" (relazione al consiglio d'amministrazione per l'assemblea generale ordinaria dei soci del CISE del 7 apr. 1950, inedita, presso il Servizio documentazione dei CISE, Segrate).
Alle attività dei CISE vennero chiamati a partecipare, in veste di consulenti, i fisici del Centro di studio per la fisica nucleare e delle particelle elementari costituito dal CNR presso l'università di Roma fin dal 1945: Edoardo Amaldi, Bruno Ferretti, Gilberto Bernardini ed, in aggiunta, Enrico Persico dell'università di Torino. I rapporti fra i consulenti "romani" ed il CISE si conclusero nel 1952, quando si delinearono concretamente le prospettive della creazione dei CERN (Consiglio europeo per le ricerche nucleari) a Ginevra. Inoltre, nel giugno 1952 venne fondato il CNRN (Comitato nazionale per le ricerche nucleari), ma il B. non fu invitato a fame parte. Secondo la definizione del Silvestri, il B. "era un uomo da accettare o da respingere".
Escluso dai giochi della politica scientifica nazionale, concentrò le sue energie nella creazione di strutture didattiche e di ricerca al politecnico di Milano. Fin dal 1950-51 aveva istituito un corso di fisica nucleare applicata, che fu il primo corso di perfezionamento in ingegneria nucleare in Italia. Nel 1955 fondò, sempre al politecnico, una Scuola di tecniche radioisotopiche.
Con l'esclusione dalla direzione delle attività del CISE nel 1956, il B. concentrò ancor più i suoi sforzi sul politecnico. Fu promotore nel 1957 e direttore da quella data fino al 1973 del Cesnef (Centro studi nucleari Enrico Fermi), che riusci a dotare di un reattore didattico (1958). Nel 1956-57 fu varato dietro sua iniziativa il triennio di applicazione in ingegneria nucleare, come sottosezione del corso di ingegneria meccanica. Divenne direttore dell'istituto di ingegneria nucleare del politecnico di Milano nel 1962 e lo rimase fino al 1973. Sempre nel 1962 divenne titolare della cattedra di fisica atomica e nucleare, ricoprendo quel posto di insegnamento fino al suo ritiro avvenuto nel 1973.
Il B. fu socio corrispondente dell'Accademia delle scienze di Torino dal 1965. Fondò e diresse dal 1951 la rivista Energia nucleare, sulla quale pubblicò vibrati interventi su temi scottanti di politica della ricerca, in una prosa dura e densa.

Nel 1946 chiude anche la Ditta Allocchio Bacchini. Nel 1940 l'azienda contava 2.000 operai in tre stabilimenti (Milano, Saronno, Caronno Pertusella) e una cinquantina di impiegati, 20 dei quali ingegneri progettisti. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, la società dovette convertire la sua produzione da quella civile a quella bellica, con la produzione di apparati radio e ricetrasmittenti per uso militare. I bombardamenti del 1943 su Milano danneggiarono lo stabilimento di corso Sempione rendendolo inagibile e l'azienda fu costretta a trasferirsi in una vecchia filanda dismessa a Caronno Pertusella abbandonando definitivamente la sede di corso Sempione. Inoltre fu prodotto il radiofaro, importante invenzione simile al radar, perfezionato in Allocchio Bacchini nel periodo bellico.
Al termine del conflitto, la ditta in mancanza di commesse militari, si ritrovò in crisi di liquidità e fu costretta a chiudere.

Le ricerche nel campo dell' elettronica ( nucleare ) erano affidate, nel C.I.S.E., al Professor Emilio Gatti. Egli fece dei colloqui ai dipendenti della Allocchio Bacchini e li fece assumere al C.I.S.E.

I contributi del Professor Emilio Gatti furono molteplici nel campo della strumentazione per la fisica e la ricerca scientifica. Fra le sue idee più brillanti e che hanno avuto un impatto rivoluzionario, l’introduzione del preamplificatore di carica per la misura a minimo rumore della carica generata in rivelatori di radiazione (all’epoca camere a ionizzazione), che è diventata oggi la soluzione normalmente adottata per leggere la carica nei rivelatori a semiconduttore; l’ideazione insieme all’amico e collega Pavel Rehak (BNL) del principio della Sideward Depletion e con esso l’invenzione della Camera a Deriva in Silicio, che oggi trova applicazione non solo nella fisica delle alte energie ma anche in innumerevoli campi applicativi dalla diagnostica medica alla salvaguardia dei beni culturali al monitoraggio ambientale; l’invenzione dello sliding scale per migliorare la non linearità differenziale dei convertitori analogico-digitali; innumerevoli e preziosi studi sul filtraggio ottimo.

Grazie ai suoi sforzi l’elettronica entra nell’ordinamento accademico italiano con l’istituzione, nel 1957, della cattedra di Elettronica Applicata al Politecnico di Milano. La cattedra è affidata alla guida del Professor
Emilio Gatti appunto e l’aggettivo “applicata” fu voluto proprio per sottolineare come la nuova disciplina dovesse avere la missione di tradurre le conoscenze di base in applicazioni innovative. Nel corso degli anni ’60, sotto la guida di Emilio
Gatti e del professor Ercole De Castro ( allievo del Prof. Dario Graffi ) dell’Università di Bologna, la piccola comunità accademica di elettronici italiani intuisce la portata dirompente delle nascenti tecnologie microelettroniche. Ercole De Castro, con visione anticipatrice, fonda nel 1969 il Laboratorio di Microelettronica del CNR di Bologna, LAMEL, preso poi a modello di altri laboratori microelettronici di successo fondati in Europa, quali l’IMEC fortemente voluto sul modello del LAMEL dalla comunità fiamminga. In parallelo, nel 1959 nasce l’Azienda Tecnica ed Elettronica del Sud (ATES) con stabilimento a l'Aquila. Nel 1959 il Prof. Emilio Gatti, come argomento di una tesi di laurea, affidata ad uno studente, il futuro Prof. Orazio Svelto cura l'approfondimento di un tema nuovo, cioè " I Maser " ossia i progenitori dei laser. Orazio Svelto discute la tesi e completa tale studio nel 1960, anno in cui si laurea con il massimo dei voti giungendo alla realizzazione di uno strumento che ancora oggi è utilizzato per misurare il campo magnetico terrestre e per individuare sia resti archeologici che giacimenti petroliferi o minerali. Seguendo le sue inclinazioni, ottiene una borsa di studio del CNR, della durata di un anno, da utilizzare come ricercatore all'estero. Nel 1961 si trasferisce in California, precisamente presso l'Università di Stanford, dove, con un gruppo di colleghi americani, si avvia alla ricerca sul laser e alla costruzione di uno dei primi laser a rubino.
Nel 1963, nonostante allettanti proposte da parte americana di continuare la ricerca nei loro laboratori, rientra in Italia, per non far perdere alla nostra Nazione il "treno della ricerca" in questo settore, e continua i suoi studi presso il Politecnico di Milano con un gruppo costituito da un altro ricercatore e da due tecnici, messi a disposizione dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Dal 1963 al 1976 ricopre il ruolo di ricercatore del CNR presso l'Istituto di Fisica del Politecnico di Milano, dapprima come ricercatore poi come ricercatore capo e quindi, dal 1970, come Direttore di Ricerca. Nel 1966 consegue la libera docenza in Elettronica Quantistica, successivamente confermata nel 1972. Dal 1976 al 2010, e quindi per ben 34 anni, ricopre il ruolo di professore ordinario presso il Politecnico di Milano. Dal 2010 è andato in pensione ed è stato nominato, dal Ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca, come Professore Emerito.
Ha tenuto un corso di Elettronica Quantistica presso il Politecnico di Milano, ininterrottamente dal 1963 al 2003. Dal 2003 al 2009 (anno della sua andata in pensione) ha invece tenuto, in sua vece, il corso di Principi ed Applicazioni dei Laser. In questi 46 anni di attività didattica in questo settore, si valuta che circa 3.000 studenti siano stati formati alla sua scuola. Come contributo organizzativo-didattico particolarmente significativo si cita che, per iniziativa in particolare del Prof. Svelto, è stato istituito nel 1999 presso il Politecnico di Milano il corso di laurea in Ingegneria Fisica. In esso, molto più che in altri corsi di laurea, sono coniugati e approfonditi in maniera armonica argomenti di tipo scientifico (quali la Matematica e la Fisica) con argomenti tipici ingegneristici (quali l’elettronica, l’informatica e la meccanica). Il corso si pone dunque come una laurea ingegneristica a carattere “generale” e, come tale, ha ricevuto in questi anni un lusinghiero riscontro da parte degli studenti (nel 2015, risultano iscritti al primo anno di questo corso ben 150 studenti).
La sua attività di ricerca ha sempre riguardato lo studio, lo sviluppo e le applicazioni dei cosiddetti laser a stato solido. Questa scelta derivava dalla convinzione, rivelatasi esatta nel tempo, che questo tipo di laser offrisse le maggiori possibilità inventive. In effetti, il Prof. Svelto è soprattutto noto in campo internazionale per le sue ricerche e le sue invenzioni in questo settore, dove ha pubblicato oltre 200 lavori in campo internazionale. Le sue ricerche e le sue invenzioni sono state oggetto di oltre 70 comunicazioni su invito a Congressi Internazionali.
Una prima invenzione, realizzata verso la fine degli anni ’80, riguarda i così detti specchi super-Gaussiani, con i quali Svelto riesce per la prima volta ad ottenere fasci laser di elevata energia e con proprietà di divergenza al limite di quanto previsto dalla teoria. Questi specchi, in connessione con risonatori ottici instabili, vengono tuttora utilizzati in laser commerciali da parte di un paio di aziende americane.
Un secondo contributo originale, avvenuto negli anni ’90, riguarda l’invenzione del laser a Erbio-Itterbio a funzionamento continuo. Questo laser ha prodotto un notevole interesse in campo internazionale soprattutto per applicazioni di telemetria e per le comunicazioni ottiche. Esso risulta tuttora utilizzato da parecchi centri di ricerca ed è stato commercializzato da due aziende in campo internazionale.
Infine, il contributo originale forse più importante riguarda l’invenzione del cosiddetto “compressore a fibra cava” (1996). L’uso di questo compressore ha consentito, nel 1997, al gruppo del Prof. Svelto, insieme con un gruppo della Università di Vienna, di ottenere impulsi laser di elevata energia (di alcuni mJ) e con la durata record di 4,5 femtosecondi (il femtosecondo è il milionesimo di miliardesimo di secondo). Questa invenzione è ora utilizzata in svariati laboratori in campo internazionale per ottenere, attraverso la generazione di armoniche di ordine elevata in gas nobili, impulsi di luce, nel campo dei raggi X molli, con durata di meno di 100 attosecondi (l’attosecondo è il miliardesimo di miliardesimo di secondo). Si è così aperto un nuovo campo di ricerca che va sotto il nome di scienza degli attosecondi (attosecond science). In esso sono attivi in campo internazionale centinaia di ricercatori, per studiare la dinamica di elettroni in molecole varie, e i cui risultati più importanti devono forse ancora arrivare.

Nel 1961 nasce a Catania uno stabilimento di “semiconduttori allo stato solido" e nel 1963 si forma la ATES - Componenti elettronici S.p.A. Nel 1972 si ha la incorporazione della Società Generale Semiconduttori (S.G.S) di Agrate Brianza, ponendo le basi di quello che diventerà STMicroelectronics. E’ interessante notare che i soci fondatori di S.G.S., tutti privati, furono le realtà industriali di successo che avevano compreso, allora, il potenziale che avrebbero avuto i semiconduttori: le italiane Olivetti (computer) e Telettra (telecomunicazioni) e la statunitense Fairchild (componenti). Parallelamente, grazie all’opera del professor Antonio Paoletti di Roma, il CNR dedica uno dei primi progetti finalizzati ai materiali e alle tecnologie per la microelettronica. Sviluppo industriale e ricerca pubblica procedevano di concerto permettendo la formazione
di ricercatori e docenti competenti, in grado di formare il bacino di talenti necessario allo sviluppo industriale. Una visione strategica complessiva e integrata che ha portato al successo.

Quattro i progetti più importanti sviluppati dal CISE, intesi a creare in Italia una base di conoscenze che consentisse la progettazione e la gestione di un reattore nucleare:
Misurazione delle sezioni d’urto totali per neutroni lenti su nichel, cadmio e uranio. L’ing. Giovanni Perona realizzò l’acceleratore Cockroft & Walton, l’ing. Emilio Gatti lo spettrometro a tempo di volo a 80 canali, e il giovane fisico dott. Elio Germagnoli e il laureando Aurelio Ascoli condussero le misure. I risultati di questo lavoro, pubblicati sul Nuovo Cimento e riportati nel manuale BNL 325, ebbero un impatto mondiale di importanza storica, perché obbligarono americani e russi, che tenevano quei dati gelosamente classificati, a declassificarli, trasformando così la I Conferenza di Ginevra (1955) da pura operazione di propaganda politica, come l’aveva pensata Eisenhower, in un serio confronto scientifico tra Nazioni.
Progetto CIRENE, per un reattore ad uranio naturale ed acqua pesante, raffreddato da acqua naturale in regime di cambiamento di fase (nebbia), concepito e diretto dall’ing. Mario Silvestri, in due versioni: prototipo da 40 MW (poi realizzato nel campus della centrale di Latina) e “progetto di riferimento” da 500 MW.
Produzione acqua pesante, affidata dapprima al dott. Zimmer e poi al dott. Enrico Cerrai.
Metallurgia dell’uranio naturale, affidata all’ing. Cacciari.
A tale scopo si rese necessario intraprendere studi sulla Fisica dei Solidi riguardanti:
Il contatto termico tra uranio e alluminio
La diffusione intermetallica
Gli effetti fisici delle reazioni sui materiali
Il Prof. Bolla e l’ing. Silvestri incaricarono il dott.Germagnoli di sviluppare un Laboratorio Tecnologico, ma tosto ci si avvide che per ben comprendere quei fenomeni occorrevano conoscenze fondamentali sulla Fisica dello Stato Solido. Servivano competenze un po’ diversificate, che furono acquisite dividendo il Laboratorio in due: la parte più squisitamente tecnologica fu affidata all’ing. Gianfranco Franco, e al dott. Germagnoli fu affidato un Laboratorio di Fisica dei Solidi, con, all’inizio, il chimico dott. Mongini, la fisica dott.sa Maria Asdente e l’ing. Aurelio Ascoli.

Se oggi l’elettronica italiana continua a poter contare su una presenza industriale del calibro di STMicroelectronics e se l’accademia italiana conserva prestigio e visibilità nel settore lo si deve anche a quelle iniziative, all’azione sistemica di supporto alla ricerca e allo sviluppo industriale che in quei decenni, per molti versi molto più complicati di quelli che viviamo, il Paese e le sue classi dirigenti seppero mettere in campo. L’Italia deve ritornare a pensare e ad agire in grande. Ne saremmo capaci.
 
Bibliografia:

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https://www.youtube.com/watch?v=6du4PHZqhBA" onclick="window.open(this.href);return false;
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http://www.cise2007.eu/portal/index.php ... Itemid=124" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-bolla_(Dizionario-Biografico" onclick="window.open(this.href);return false;)/
http://www.elettronicanews.it/dalla-ric ... -italiana/" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.gioiadelcolle.info/orazio-svelto/" onclick="window.open(this.href);return false;[/quote]
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danielePala
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Re: Nascita del C.I.S.E. e dell' Elettronica in Italia

Messaggio da danielePala »

Segnalo anche la seguente monografia, pubblicata da RSE ("Alla radice dell'evoluzione energetica"):

http://www.rse-web.it/applications/webw ... Radici.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

Ciao
Daniele
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Aldebaran
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Re: Nascita del C.I.S.E. e dell' Elettronica in Italia

Messaggio da Aldebaran »

Grazie mille per la condivisione, è un gradito regalo per la Befana.
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Aldebaran
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Re: Nascita del C.I.S.E. e dell' Elettronica in Italia

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Cerimonia di Intitolazione della Sala Conferenze DEIB al prof. Emilio Gatti

Il 6 luglio 2017, alle 16.15, si terrà la Cerimonia di Intitolazione della Sala Conferenze DEIB al prof. Emilio Gatti presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (Politecnico di Milano).
Il prof. Stefano Tubaro, Direttore del DEIB, aprirà la cerimonia. Seguirà il saluto del prof. Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.
La manifestazione proseguirà con interventi di testimonianza dell’opera e della figura dell’illustre scienziato, professore emerito del Politecnico di Milano, pioniere dell’Elettronica italiana.
La partecipazione è gratuita, ma è necessario iscriversi entro il 30/06/2017 a Registrazione Evento Emilio Gatti.
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Aldebaran
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Re: Nascita del C.I.S.E. e dell' Elettronica in Italia

Messaggio da Aldebaran »

Buongiorno,

finalmente è stata ampliata e completata la sezione di Wikipedia relativa al Professor Emerito Emilio Gatti, molto probabilmente in seguito anche al materiale informativo che è stato divulgato gratuitamente durante questa Cerimonia in Suo onore nella quale si è anche fatto un sunto ( grazie al Prof. Sergio Cova ) della conferenza Esperienze di elettronica: tecnologia, arte e frammenti di storia.
Nella pagina relativa allo scienziato su Wikipedia manca una nota su degli studi condotti dall'illustre Professore nel campo della Matematica Applicata, eseguiti da un tesista suo discepolo, l'attuale Prof. Riccardo Sacco: " Metodi agli elementi finiti per l’analisi numerica dei dispositivi a semiconduttore e ricerca di funzionali stazionari derivati dalle loro equazioni fondamentali”. Relatore: Prof. Emilio Gatti "

Il principale campo di Ricerca di Emilio Gatti è stato quello delle misure e della strumentazione elettronica per la Fisica ed in particolare quello dei rivelatori di radiazioni e di particelle elementari e quello della strumentazione elettronica per la spettrometria in energia, tempo e posizione

Le ricerche fondamentali del Prof. Emilio Gatti nel campo dell'elettronica sono state:

1. Nel 1953 introdusse il metodo del gradino aggiunto per ottenere discriminatori a singolo canale di alta precisione.

2. Il preamplificatore di carica, come primo stadio di elaborazione dei segnali delle camere a ionizzazione. Il preamplificatore di carica divenne poi di uso generale ed attualmente è lo stadio di amplificazione più utilizzato per i rivelatori di radiazione a semiconduttore. 

3. Nel 1956 introdusse il metodo a verniero per migliorare la localizzazione temporale di eventi. Formulò la teoria statistica del contatore a scintillazione e la sintesi di filtri ottimi per la localizzazione temporale degli eventi rivelati da contatori a scintillazione.

4. Nel campo dei rivelatori di radiazione, individuò il corretto metodo di calcolo della carica indotta agli elettrodi nei rivelatori a stato solido, correggendo un diffuso errore presente in letteratura.
 
5. Nel 1961 inventò la camera a scintilla limitata (streamer chamber). 

6. Nel 1963 inventò il metodo del regolo scorrente (sliding scale) per ottenere alta linearità differenziale negli analizzatori multicanale di ampiezza utilizzati nella spettroscopia di radiazioni e particelle. Il metodo ha dato luogo a sviluppi scientifici e a realizzazioni in tutto il mondo ed è attualmente impiegato nei convertitori analogico digitali (ADC) ad alta linearità differenziale. Nel 1997 la missione scientifica per l’esplorazione di Marte Mars Pathfinder della NASA, impiega il rover Sojourner su cui è montato uno spettrometro (APXS) - utilizzato per analizzare la composizione del suolo – nella cui elettronica viene implementato il metodo sliding scale, chiamato "The Gatti correction", per raggiungere l’alta linearità richiesta.

7. Nel 1983 Emilio Gatti insieme a Pavel Rehak, ricercatore del Brookhaven National Laboratory (USA), inventa la “camera a deriva a stato solido” (SDD: Solid-state (o Silicon) Drift Detector) che oggi costituisce uno dei rivelatori a semiconduttore con la più alta risoluzione energetica per la spettroscopia di raggi X[1].

Il Prof. Emilio Gatti si stabilisce una stretta collaborazione di ricerca tra il Politecnico di Milano, il Brookhaven National Laboratory (dove diversi suoi allievi vengono invitati a trascorrere un periodo come ricercatori) ed il Max Planck Institute di Monaco di Baviera per condurre una intensa ricerca e sviluppo sui rivelatori SDD e sull'elettronica associata; queste ricerche, sotto la guida di Gatti, portano a numerose innovazioni ed implementazioni. Nel 2004 atterrano sul pianeta Marte due rover gemelli Spirit e Opportunity che impiegano nello spettrometro APXS un Silicon Drift Detector per l’analisi a raggi X del suolo e delle rocce[2][3]. Nel 2014 la sonda spaziale della missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, lanciata nel 2004, raggiunge la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, ed il suo lander Philae, che tra gli strumenti ha un APXS montante un rivelatore SDD[4], atterra sulla cometa per analizzarne il nucleo. Al CERN di Ginevra, sull'acceleratore di particelle LHC (Large Hadron Collider), è operativo dal 2008 l’esperimento ALICE (A Large Ion Collider Experiment) per lo studio delle interazioni tra ioni pesanti che impiega un grande sistema di rivelazione di particelle nel quale sono presenti 260 Silicon Drift Detectors.
I rivelatori SDD sono oggi impiegati in numerose applicazioni sia scientifiche che industriali in tutto il mondo.


Grazie, buon proseguimento,
Andrea
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Aldebaran
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Re: Nascita del C.I.S.E. e dell' Elettronica in Italia

Messaggio da Aldebaran »

Buonasera a Tutti!

Propongo in questa sede un video del CISE (2007 Cise ) presente su Youtube. Altri li trovate sullo stesso canale.



E' una intervista al Direttore del CISE che sostitui' il Prof. Mario Silvestri. Trattasi del Prof. Cerrai, ormai morto anche Lui.
Al minuto 5:11/55:33 e seguenti si parla dell'AIM, di cui sono stato Full-Member, come associazione che si ricostrui subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e riiniziò l'attività di Ricerca e Sperimentazione.

Dal minuto 9:25/55:33 e seguenti si parla dell'Ing. Chimico Cacciari, che si occupava di metallurgia dell'Uranio. Degli schemi sono stati riportati da me qui, ma manca da finire la parte teorica sull'Esafluoruro di Uranio. Scusate. Finirò quando avrò un attimo di tempo.

Dal minuto 14:05-14:25/55:33 si parla del Prof.Emilio Gatti e delle strumentazione elettronica di misura per applicazioni nucleari e di come oggi sfruttiamo i frutti derivanti da quelle ricerche per la vita di tutti i giorni ( e anche Noi del Medusa per i nostri forni per il trattamento termico dedicato di acciai innovativi ).

Posto alcune foto di qualche documento originale:

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In ultimo, scrivo che color che sono iscritti alla Nostra Associazione, ed eventualmente i loro figli ( dato che saranno in età scolare ), qualsiasi scuola ed università frequentino, se hanno interessi verso la Scienza o se hanno difficoltà e/o volessero approfondire qualche argomento scolastico/accademico sui temi scientifici possono avere il mio aiuto, del tutto gratuitamente. Ho una grande biblioteca per poter mettere a disposizione, in prestito, dei testi sui quali documentarsi ed altri che illustrano la Storia della Tecnologia in Italia.
Grazie, auguro buon proseguimento,
Andrea
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