Qui e
qui troverete informazioni concernenti la prova di durezza Rockwell e quindi su come si effettua.Posterò delle foto esplicative scattate dal
Medusa Group durante alcuni test effettuati su dei rasoi a mano libera,compreso uno dei nostri.Di base,si sappia che la durezza "giusta" espressa in Rockwell per un rasoio in modo che si affili abbastanza facilmente e tenga il filo per circa 15-20 barbe è compresa tra i 59 HRC e 61 HRC.
Test durezza su rasoio a mano libera artigiano Saddi
Dettaglio dei test e foto
Dalle foto si evince come il penetratore abbia lasciato dei solchi molto profondi. Il codolo ha mostrato durezze intorno ai 15 HRC
. Sono state effettuate misurazioni sulla lama in due punti alla distanza di circa 3 mm dal filo e,a causa dello spessore di pochi decimi in questi punti, abbiamo misurato la durezza in HRA (carico penetratore 60 Kg invece di 150 Kg del test HRC) i valori letti convertiti in HRC sono risultati di poco superiori ma comunque assurdamente bassi (circa 25 HRC
).
Una lama per mantenere decentemente un filo tagliente deve arrivare almeno a 55 HRC , anche un tagliacarte ha la lama di durezza superiore a questo rasoio .
Sinceramente siamo veramente perplessi , per avere HRC tanto bassi non basta sbagliare trattamento termico .... Occorre dimenticarsi di fare il trattamento termico;sembra sia fatto di acciaio (o ferro ??) allo stato ricotto .
Il "rasoio" adesso è un po' rovinato a causa delle impronte del penetratore. Ha danneggiato specialmente la zona della lama ... tanto non era utilizzabile neppure prima.
Test su Rasoio a mano libera artigiano Lezcha
Grazie a Franz Kleber,tecnico ed artigiano di grandi qualità,abbiamo il resconto.
Desidero iniziare questo post affermando che le analisi che seguono sono basate su rigorosi dati scientifici che vogliono costituire un modello/metodo, non fine a se stesso, per stabilire oggettivamente la funzionalità di un rasoio a mano libera.
Lo scopo di quanto scritto di seguito non è quello di denigrare un prodotto altrui ma ha come finalità di trovare , per quanto possibile , la verità e sopratutto di spronare tutti al miglioramento continuo attraverso proposte costruttive.
Le critiche sono sempre difficili da accettare , parlo per esperienza diretta , bisogna maturare continuamente esperienza ed imparare dai propri errori , solamente in questo modo la qualità finale del prodotto ne avrà giovamento.
OSSERVAZIONE VISIVA: la lama è circa ¼ di hollow e le finiture non sembrano affatto male , le superfici mostrano un buon livello di lucidatura , i pins sono ribaditi bene , la lama è simmetrica , è ben centrata e si apre con il giusto sforzo.
Anche il manico in acrilico colore bianco presenta una buona fattura , le superfici sono ben lucidate e lo spaziatore sempre in acrilico rosso, è ben proporzionato .
Il rasoio sembra complessivamente ben bilanciato e l'unico appunto che mi sento di fare fino ad ora è la sagoma della lama con uno smile veramente estremo.
Passiamo ora all'esame vero e proprio , il servizio qualità di una famosa azienda meccanica mi mette gentilmente a disposizione la loro sala metrologica con sofisticate attrezzature di misura.
OSSERVAZIONE MICROSCOPICA: Ho provveduto ad analizzare il rasoio in questione esaminando e fotografandolo a CIRCA 100 X, sul filo del tagliente.
I risultati sono visibili nella seguente serie di immagini seguenti che vanno in progressione, dal tallone della lama e vanno verso la punta.
Come si può notare il tagliente non si presenta affatto bene ha una serie di difetti, e mostra con un chiaro e progressivo peggioramento andando dal tallone verso la punta.
Il principale difetto è rappresentato da estese microfratture .Un tagliente siffatto tende a tirare il pelo e non garantendo può garantire una rasatura confortevole.
In base all’esame microscopico, possiamo formulare due ipotesi che possono giustificare l'aspetto di questo tagliente in base anche alla tipologia ed al numero di microfratture presenti :
IPOTESI N° 1 Durezza del tagliente elevatissima e grano austenitico ingrossato.
Provocano una estrema fragilità del tagliente.
IPOTESI N° 2 Durezza del tagliente insufficiente.
Si spiegherebbero le numerose e profonde tacche.
PROVE DI DUREZZA. (sec. scala Rockwell). A questo punto ho provveduto al controllo della durezza su alcuni punti della lama. Nella figura seguente si può vedere lo schema usato con le relative durezze rilevate approssimate per eccesso (verso il valore massimo rilevato).
Le misurazioni mostrano una durezza a valori veramente estremamente bassi (37HRC!!!).
Errori di lettura macroscopici, dovuti alla conicità della lama (circa 10 ° totali), sono da escludersi per il tipo di apparecchio usato e per le ripetute misure.
Ecco di seguito delle immagini che testimoniano alcune delle misurazioni eseguite.
La causa principale dei problemi risiedono principalmente nella bassa durezza.
E' difficile da stabilire quali cause hanno provocato questo risultato , non ho potuto eseguire analisi sulla composizione dell'acciaio , posso solamente azzardarne qualcuna :
1) Una temperatura di austenitizzazione troppo bassa.
2) Un acciaio con una bassa percentuale di carbonio (e non legato).
3) Un liquido di spegnimento troppo lento.
4) Una temperatura di rinvenimento troppo elevata.
5) Un tempo troppo elevato nel passaggio dal forno al bagno di spegnimento.
La causa al punto 5 è molto probabile , in caso di bassi spessori il filo di una lama semilavorata appena estratta dal forno perde temperatura molto più velocemente della costa del rasoio che ha uno spessore più elevato e quindi una inerzia termica maggiore.
Se si lavora con acciai non legati questo problema è molto più frequente di quanto si pensi , se poi si usa un liquido di spegnimento lento la cosa si complica ulteriormente.
CONSIDERAZIONI AGGIUNTIVE. Quanto sopra analizzato si è concentrato esclusivamente sul trattamento termico e sulla composizione del materiale ma l'analisi non si può considerare completa senza prendere in esame anche le geometrie della lama.
Le sue forme si ispirano ad una tipologia che mi è capitato di vedere solamente su rari rasoi giapponesi , come già detto precedentemente spicca la sua particolare forma curvilinea , a mio parere lo smile accentuato estremizza il concetto di rasatura per falciatura aumentando la pressione specifica sulla pelle rischiando di causare difficoltà nel maneggio o nella fase di affilatura.
Il rasoio è anche un oggetto d'arte , deve piacere al suo acquirente quindi non discuto i gusti personali , però desidero soffermarmi su di un particolare rapporto che rimane basilare nella forma e funzione di una lama , : mi riferisco all'angolo di affilatura , quel "triangolo" formato dallo spessore della costa e dalla larghezza lama.
Questi rilievi sono stati eseguiti con un calibro centesimale ed i valori rilevati sono visibili nella foto seguente , ed il disegno ci permette di calcolare un angolo di affilatura teorico di circa 10 °.
Per garantire un buon bilanciamento tra affilatura elevata e tenuta nel tempo andrebbero rispettati i valori universalmente adottati che si aggirano tra i 16° ed i 18° .
Esistono anche alcuni casi particolari , che ho personalmente verificato su rasoi custom, con angoli di affilatura bassi fino a 13° ed alti fino a 20° , ma sono veramente valori limite da non superare mai.
Lo spessore di 3.5 mm non solo influisce negativamente sull'aspetto affilatura , ma pensando alla durezza HRC rilevata mi fa supporre che le difficoltà di trattamento termico possano aver avuto a che fare con il punto N°5 discusso sopra.
CONCLUSIONI FINALI. A questo punto bisogna trarre le conclusioni finali, purtroppo negative.Sebbene le finiture e l’aspetto generale di questo rasoio siano buoni, mi sento di affermare con una certa sicurezza che la lama ha un valore di durezza insufficiente e, anche se avesse subito un corretto trattamento termico, il problema di microchipping sarebbe comunque emerso lo stesso per l’errata geometria dell’angolo di bevel (che è troppo stretto con i suoi 10° di apertura).
Mi ero riproposto , nel caso la durezza dell'acciaio si fosse rivelata giusta , di modificare la lama aggiungendo uno spessore metallico (frameback) sulla costa come si usava fare molti anni fa , in piena epoca d'oro del rasoio a mano libera.
Così facendo avrei realizzato uno spessore di costa intorno ai 5.5 - 6 mm riportando l'angolo di affilatura su valori più vicini alla normalità (16°-18°). Purtroppo, questa soluzione, non risolverebbe il problema della durezza , e non ritengo possibile rieseguire un trattamento termico per tentare di recuperarlo.
Test di Durezza Rasoi Medusa in CPMS35VN
Foto Test di Durezza sui Rasoi Medusa/Fantoni* in CPMS35VN
Test effettuati su uno dei nostri semilavorati e su uno dei nostri "finiti" in CPMS35VN.
La durezza HRC sulla zona dei taglienti è risultata variabile tra 59 e 60 , mentre nelle zone del codoli si abbassa a circa 55 / 56.
C.V.D.:** Durezza
Ottimale per un rasoio.
**Come volevasi dimostrare
*by Medusa,Fantoni,Emidio,Stefano Raffa