Vocabolario di Metallurgia (Q-Z)

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Aldebaran
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Vocabolario di Metallurgia (Q-Z)

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QUADRO Prodotto laminato a caldo, fucinato o trafilato, generalmente in barre di sezione retta quadrata.
QUATERNARIO Di quattro elementi.
RADDRIZZATURA Operazione effettuata per correggere curvature o sinuosità delle barre laminate, trafilate, fucinate ecc. La correzione si compie normalmente a freddo impiegando presse orizzontali, verticali, rullatrici o altro al fine di stabilire una rettilineità desiderata espressa in ‰ es. 1 mm/m. Per acciai legati o molto elastici, la raddrizzatura si esegue a caldo (~ 300°C°) sfruttando, quando possibile, la temperatura di fine rinvenimento. Oltre a facilitare l’azione meccanica, il materiale sarà esente da tensioni (contrariamente a quanto avviene con quella a freddo dove i pezzi restano parzialmente tensionati). la raddrizzatura dopo ricottura, eseguita mediante rullatura, innalza la durezza di 10 HB (media su acciai legati e al carbonio)
RAFFREDDAMENTO Condizioni nelle quali si effettua il raffreddamento di un prodotto sottraendo calore: natura e temperatura del mezzo-ambiente, movimenti relativi ecc.
RAFFREDDAMENTO
CRITICO Condizioni limite di raffreddamento che consentono tuttavia il completo svolgimento di una determinata trasformazione, pur evitando il manifestarsi di una struttura preliminare indesiderata. Il termine deve essere completato con l’indicazione della trasformazione considerata (martensitica, bainitica ecc.).
RAFFREDDAMENTO CONTROLLATO Raffreddamento da una temperatura elevata in maniera predeterminata, in modo da evitare criccature, danneggiamento interno, ed ottenere la microstruttura desiderata.
RAMATURA Operazione elettrolitica consistente nel rivestire una superficie metallica con uno strato di rame. Viene eseguita principalmente per conferire al prodotto una buona resistenza contro la corrosione atmosferica.
RAPPORTO DI POISSON
( 0,25-0,30 per l’acciaio ) Valore assoluto del rapporto fra la deformazione unitaria trasversale e la deformazione unitaria longitudinale, in un corpo cui sia applicata una sollecitazione longitudinale, solitamente in campo elastico. Trova impiego nella formula per il calcolo del modulo di elasticità tangenziale.
RAPPORTO DI RIDUZIONE Allo stato grezzo di solidificazione, le caratteristiche meccaniche dell’acciaio non sono adatte a contrastare le sollecitazioni in esercizio. Pertanto, lingotti, billette ecc. devono essere sottoposti ad una riduzione congrua che conferisca una struttura fine e compatta. Per i fucinati è consigliata una riduzione di 3,5:1 e per i laminati 6:1. Il r.r. si ottiene dividendo la sezione iniziale di partenza con la sezione finale del prodotto ottenuto.
RASATURA Nel campo della meccanica si dice di un prodotto rasato mediante unità di rasatura lineare. Gli utensili sono denominati rasatori e il controllo della misura è fatta da misuratori laser.
RECALESCENZA Risalita della temperatura dovuta all’emissione di calore che accompagna la trasformazione dell’austenite nel corso del raffreddamento.
REFRATTARIO Materiale caratterizzato da un punto di fusione decisamente elevato (~ 1580°C), utilizzato per le pareti interne di forni e siviere.
RESA Il termine è utilizzato per descrivere l'efficacia di una trasformazione o di una lavorazione dell'acciaio
RESISTENZA A COMPRESSIONE La massima resistenza a compressione che un metallo è capace di sviluppare, riferita alla sezione iniziale.
RESISTENZA A ROTTURA E’ il valore massimo dello sforzo che il materiale può sopportare.
RESISTENZA ALLO SCORRIMENTO Sforzo costante nominale che comporta uno specifico scorrimento viscoso in un tempo determinato, a una determinata temperatura costante.
RESISTIVITÁ Resistenza di un tratto di conduttore di lunghezza unitaria e sezione d’area unitaria. La resistività di un conduttore dipende dalla sua natura, dalla temperatura o dall’intensità di campo magnetico entro il quale si trova.
RESTAURAZIONE Trattamento termico avente lo scopo di provocare il ripristino, almeno parziale, delle proprietà fisiche o meccaniche di un prodotto ferroso incrudito, senza modifica apparente della struttura.
RETICOLO CRISTALLINO Insieme dei punti che rappresentano i centri d’equilibrio di ioni, d’atomi o di molecole, disposti ad intervalli regolari in tre direzioni dello spazio, in ordine rigoroso per ciascuna sostanza cristallizzata.
RETICOLO CUBICO A
FACCE CENTRATE La struttura cubica a facce centrate è stabile da 911°C fino a 1392°C e viene denominata ferro γ oppure austenite. Il termine austenite è usato per definire la soluzione solida del ferro γ con carbonio e altri elementi. Distanza interatomica a 916°C = 2,573 A; Distanza reticolare, lato del cubo a 916°C = 3,639 A
RETICOLO CUBICO A CORPO CENTRATO Sopra i 1392°C la struttura stabile è quella cubica a corpo centrato o ferro δ che persiste fino a 1563°C, temperatura di fusione. La stessa struttura è stabile sotto i 911° C (ferro β fra 768° C e 911° C a ferro α sotto i 768° C). Distanza interatomica a 20°C = 2,48 A (angstron) = 0.000248 μm
Distanza reticolare, lato del cubo a 20°C = 2,80 A
RETTIFICA Operazione di lavorazione meccanica di finitura nella quale, con l’uso di mole abrasive, si asportano quantità minime di metallo al fine di ottenere prodotti con tolleranze dimensionali ristrette (h 6) e ottima finitura superficiale rugosità Ra 0.4 µm
RETTILINEITÁ Per tutte le barre (tondi, quadri, esagoni, piatti, larghi piatti e profili speciali) è ammessa una tolleranza di rettilineità che varia in funzione della lavorazione subita dal prodotto. Questa, si misura su tratti lunghi un metro ed è espressa in ‰ es. 1,5 ‰ max (1,5 mm su 1000 mm).
RICARBURAZIONE Trattamento termochimico avente lo scopo di ripristinare il tenore di carbonio dello strato superficiale decarburato nel corso di un precedente trattamento.
RICOTTURA Il compito principale di questo trattamento termico è quello di ottenere un abbassamento di durezza sui materiali deformati a caldo, laminati e trafilati a freddo. In alcuni casi s’introduce la ricottura per eliminare tensioni oppure strutture disomogenee.
RICOTTURA A VUOTO Ricottura eseguita a pressione inferiore a quella atmosferica.
RICOTTURA ANTIFIOCCO Quando il tenore d’idrogeno è superiore a 2 ppm si eseguono dei trattamenti termici con soste a temperature (600-680°C) prestabilite, molto lunghe. In questo modo l’idrogeno potrà migrare verso l’esterno senza creare spaccature all’interno dei pezzi.
RICOTTURA BETA Questo trattamento produce in alcune leghe di titanio la fase beta mediante un riscaldamento, a temperatura opportuna, seguita da un raffreddamento controllato in modo da prevenire la sua decomposizione.
RICOTTURA CICLICA Processo di ricottura che utilizza un ciclo temperatura-tempo predeterminato e strettamente controllato per produrre proprietà specifiche oppure una determinata microstruttura.
RICOTTURA COMPLETA Si esegue a 20-50°C sopra Ac3 acciaio ipoeutettoide) o Ac1 (acciaio ipereutettoide). Sosta a queste temperature per 2 – 3 minuti ogni mm di spessore del pezzo da trattare. Raffreddamento molto lento nel campo di temperatura all'interno della gamma critica Ac3- Ac1
Raffreddamento finale a temperatura ambiente con velocità più o meno rapida (5 - 30° C/h) in funzione delle curve CCT.
RICOTTURA DI ADDOLCIMENTO Trattamento termico avente lo scopo di diminuire la durezza, del prodotto ferroso, fino ad un determinato livello desiderato.
RICOTTURA DI DISTENSIONE E’ fatta a temperature fra 600 e 650°C (meglio 650) con raffreddamento in forno fino a 250-300°C e successivo scarico in aria.
RICOTTURA DI FERRITIZZAZIONE Trattamento effettuato su ghise grigie dopo colata, oppure su ghise sferoidali in modo da ottenere una matrice prevalentemente ferritica.
RICOTTURA DI INGROSSAMENTO DEL GRANO Ricottura ad una temperatura al di sopra di Ac3 con permanenza sufficientemente lunga, per ottenere un grano grosso. Tecnica per migliorare la lavorabilità con asportazione di truciolo, ma dannosa per la tenacità. Le temperature fra 950 e 1200 °C con una permanenza abbastanza lunga, determinano ll'ingrossamento del grano
RICOTTURA DI LAVORABILITÁ Viene eseguita a 30-50°C sotto il punto Ac1. Questo trattamento non modifica la struttura ma conferisce un adeguato addolcimento (v. ricottura di addolcimento) ed elimina le tensioni dovute a lavorazioni precedenti. Il raffreddamento può avvenire in forno o in aria.
RICOTTURA DI OMOGENEIZZAZIONE Si esegue a temperature elevate (1100-1200°C) e ha lo scopo di ridurre, mediante diffusione, le eterogeneità di composizione chimica dovute al fenomeno della segregazione.
RICOTTURA DI RICRISTALLIZZAZIONE E’ consigliata per il materiale laminato a freddo e va eseguita alla temperatura Ac1. Durante la laminazione, la struttura tende ad orientarsi verso la direzione della deformazione principale, la durezza aumenta e la capacità dell’acciaio di essere sottoposto ad ulteriori lavorazioni (come ad esempio la trafilatura) diminuisce.
RICOTTURA IN BIANCO Ricottura effettuata in un mezzo-ambiente che consente di conservare l’aspetto metallico iniziale, evitando l’ossidazione del metallo.
RICOTTURA INTERCRITICA Ricottura ad una temperatura compresa tra Ac1 e Ac3
RICOTTURA INTERMEDIA Ricottura effettuata in uno o più stadi durante la produzione.
RICOTTURA ISOTERMICA Si esegue a 20-30 °C sopra Ac3 (acciaio ipoeutettoide) o Ac1 (acciaio ipereutettoide).
Questo trattamento termico permette di rigenerare la struttura e di eliminare completamente eventuali incrudimenti.
Gradiente di salita 50°C/h, mantenimento a regime un’ora per pollice di spessore, i forni devono essere provvisti di circolazione ad aria forzata e il raffreddamento fin sotto Ac1 deve essere veloce fino alle temperature indicate dalle schede tecniche. Mantenimento fino alla completa trasformazione dell’austenite (vedere curve TTT) almeno per 2 ore poi scaricare in aria.
RICOTTURA SUB-CRITICA Per gli acciai ipoeutettoidi C < 0.83% destinati a lavorazione con asportazione di truciolo questo trattamento termico non è consigliato mentre è l’unico che può rendere lavorabili gli acciai ipereutettoidi (C% 0,83 – 2,06). Si esegue ad una temperatura prossima ad Ac1 (-10°C) ma servono tempi di permanenza molto lunghi, 1 h per ogni 10 mm di spessore del fascio di barre o laminato e fucinato dell’intera carica. Ottimo trattamento termico per materiale destinato allo stampaggio a freddo e da estrusione. La globulizzazione della cementite può essere ottenuta con riscaldamento subcritico.
RIDUCENTE Sostanza o complesso di sostanze capaci, reagendo con altre sostanze, di diminuire il numero di ossidazioni (carbonio con ossido di C. – alluminio – ferrosilicio ecc.)
RIGATURE Danni meccanici sulla superficie dei manufatti. Il difetto è provocato dall’attrito tra il pezzo e le parti del macchinario impiegato per la fabbricazione.
RINVENIMENTO Trattamento termico al quale viene sottoposto un prodotto ferroso dopo indurimento mediante tempra, onde portare le proprietà meccaniche al livello desiderato. Dopo tempra, il materiale si trova in uno stato di forti tensioni che vanno eliminate perché la loro forza, superando il carico di rottura, potrebbe spaccare il materiale. Questo è uno dei compiti del rinvenimento. Il secondo è quello di abbassare la resistenza fino al punto di compromesso fra buon carico di rottura e buona tenacità.
RINVENIMENTO AD INDUZIONE Rinvenimento di un acciaio ottenuto mediante riscaldamento per induzione a bassa frequenza.
RINVENIMENTO SPONTANEO (AUTORINVENIMENTO) Rinvenimento subito dalla martensite nel corso della tempra. Dopo lo spegnimento in acqua, olio ecc. il cuore del materiale ancora caldo, autorinviene in parte la massa esterna.
RIPIEGATURA Zone che nella deformazione a caldo o a freddo si sono sovrapposte, senza che le superfici si siano saldate completamente. La ripiegatura si presenta come lingua metallica appiattita e in parte saldata sulla superficie. Distinguibile dalla cricca longitudinale, presentando la ripiegatura un angolo acuto rispetto alla superficie.
RISCALDAMENTO SELETTIVO Riscaldamento intenzionalmente effettuato solo su alcune parti del manufatto (ad esempio tempra superficiale o indurimento di zone particolari su un manufatto).
RISCALDO Innalzamento della temperatura di un prodotto con un gradiente termico prestabilito.
RISCALDO A CUORE Il secondo stadio del riscaldo, in cui la temperatura viene portata al livello prescritto in tutta la sezione di un prodotto ferroso.
RISCALDO INIZIALE Il primo stadio del riscaldo, in cui la temperatura viene innalzata.
RIVESTIMENTI ANTIUSURA Deposito di strati sottili di composti durissimi e resistenti all’usura e alla corrosione. Alcuni di questi sono:
CVD Chemical Vapour Deposition – deposizione chimica da fase vapore.
DLC Diamond Like Carbon – deposito di diamante cristallino.
HIP Hot Isostatic Pressing – pressatura isostatica (applicazione di calore e pressione ad un metallo)
PCD Poli Crystalline Diamond – polvere di diamante sintetico (grafite, in pressione e alte temperature, mescolata con Co oppure Ni).
HVOF High Velocity Oxygen Fuel – processo di fiammazione che utilizza l’alta energia cinetica dei gas compressi e l’energia termica di combustione per produrre riporti a bassissima porosità, elevato carico di ancoraggio, ed un basso livello di rugosità superficiale.
ROMBOEDRICA Cella reticolare primitiva del cristallo cubico a facce centrate.
ROTTAME Scarti delle industrie di trasformazione, dell’industria siderurgica, beni d’equipaggiamento e di consumo fuori utilizzo. Contrariamente al minerale, la loro disponibilità è legata all’attività industriale.
ROTTURE PER TEMPRA Frattura di un metallo durante una tempra da temperatura elevata. Può verificarsi con maggior frequenza nel caso di acciai al carbonio, acciai legati, oppure acciai per utensili con elevata durezza e bassa tenacità. Le cricche partono solitamente da filettature, fori, spigoli vivi e qualunque punto possa innalzare la sollecitazione locale. E’ conseguenza degli sforzi dovuti all’aumento di volume specifico legato alla formazione di martensite.
RUGOSITÁ Complesso d’errori microgeometrici presenti su una superficie ottenuta con una qualsiasi lavorazione. Viene rilevata trasversalmente all’orientamento dei solchi prevalenti e normalmente si esprime in micron (µm).
SABBIATURA Decapaggio meccanico mediante graniglia molto dura lanciata sui pezzi ad alta velocità.
SAGGIO Parte di materiale prelevata da un manufatto e destinata alla determinazione di prove fisiche degli acciai.
SALDATURA Tecnica di unione permanente, con formazione di un giunto saldato, di due pezzi, generalmente metallici, che si basa o sull’apporto di calore prodotto in vari modi o sull’applicazione di pressioni elevate.
SBAVATURA Operazione meccanica che si esegue alle estremità dei manufatti per eliminare le frange di metallo formatesi durante il taglio di sega.
SCAGLIA
(CALAMINA) Miscela d’ossido di ferro che si forma durante la deformazione a caldo o trattamento termico ad alte temperature e che può essere rimossa con le operazioni di decapaggio o lavorazioni meccaniche.
SCAGLIA IMPRESSA Segni sulla superficie laminata che variano per forma, spessore e frequenza. La scaglia impressa dipende dall’intrinseca formazione di scaglie sulla superficie del pezzo prima o durante la laminazione a caldo.
SCORDONATURA Asportazione meccanica del cordone di saldatura.
SCORIA Miscela che viene prodotta durante l’affinazione nel convertitore e che galleggia sull’acciaio liquido. Dalle reazioni di scambio con la scoria è possibile controllare nell’acciaio la percentuale d’elementi come il fosforo, lo zolfo ed il silicio e, in parte, il contenuto inclusionale.
SCORRIMENTO VISCOSO (CREEP) Processo di deformazione a sollecitazione costante, per temperature elevate. Il provino viene sottoposto per un certo numero di ore ad un determinato carico costante–temperatura, in un fornetto di riscaldo.
SEGREGAZIONE Termine spesso usato per liquazione. Distribuzione non uniforme, nella massa del metallo solidificato, degli elementi di lega e delle impurezze presenti nell’acciaio stesso e che invece erano distribuiti uniformemente nella massa liquida di partenza.
SEM L’analisi chimica (microanalisi) nel Microscopio Elettronico a Scansione viene realizzata misurando l’energia e la distribuzione delle intensità dei raggi X generati dal fascio elettronico sul campione utilizzando un rivelatore a dispersione di energia EDS (spettrometria per dispersione di energia). L’analisi che viene prodotta può essere sia dell’area che in quel momento viene ingrandita, oppure, fermando la scansione del fascio elettronico, di un punto di interesse sulla superficie del campione (microanalisi). Dato che la porzione di spazio eccitata dal fascio elettronico, che produce lo spettro X, è di pochi micron, il SEM+EDS è un potente mezzo di indagine su solidi chimicamente disomogenei a scala microscopica.
SEMILAVORATO / SEMIPRODOTTO Prodotto siderurgico, lavorato a caldo, che è stato sottoposto ad un parziale processo di trasformazione e che necessita di un’altra fase di lavorazione per diventare un pezzo finito. Può avere sezione quadrata, rettangolare e tonda (billette, blumi ecc.).
SENSIBILIZZAZIONE Processo di notevole importanza negli acciai inossidabili austenitici in cui, per permanenze intorno a 600°C, consegue la precipitazione di carburi di Cr a bordo grano (v. giunto). Se il tenore di Cr libero scende localmente al di sotto del 12%, il bordo grano diventa suscettibile d’attacco locale corrosivo (corrosione intergranulare). E’ definito anche come il fenomeno che rende taluni acciai inossidabili sensibili alla corrosione intergranulare. Altre volte è usato per definire un determinato trattamento termico eseguito per verificare la predisposizione di un materiale a raggiungere dei valori prestabiliti.
SERENDIPITA’ Scoprire una cosa inaspettata cercandone un’altra.
SEVERITA' DI TEMPRA E' caratterizzata da un valore di H relativo alla capacità del mezzo temprante di sottrarre calore
SFALDATURA Proprietà di alcuni minerali cristallizzati, consistente in una facile divisibilità lungo superfici piane, dette piani di sfaldatura.
SFORZI PER
RAFFREDDAMENTO Sforzi residui che risultano da una non uniforme distribuzione delle temperature durante il raffreddamento.
SFORZI RESIDUI Sforzo interno che non dipende dalle sollecitazioni esterne, dovuto ad incrudimenti, cambiamenti di fase oppure gradienti di temperatura troppo elevati, ma possono derivare ad es. dalla dilatazione termica o da deformazione impedita.
SFORZO TERMICO Sforzi in un metallo causati da una distribuzione della temperatura non uniforme.
SGROSSATURA Delineare un blocco di materiale metallico, sinonimo di tornitura e fresatura.
SHERARDIZZAZIONE Trattamento termochimico di protezione superficiale con polvere di zinco.
SHOCK TERMICO Sviluppo di un rapidissimo gradiente di temperatura (riscaldo) cui conseguono elevati sforzi nella struttura.
SIDERURGIA Settore della metallurgia che si occupa delle tecniche utili alla produzione e alla prima lavorazione della ghisa, dell’acciaio e delle ferroleghe a partire dai minerali ferrosi.
SILICIZZAZIONE Trattamento termochimico con lo scopo di ottenere un arricchimento superficiale di silicio.
SIMMETRIA Si dice che un certo sistema fisico è simmetrico se esso appare identico prima e dopo aver ruotato attorno ad un ipotetico segmento (il cristallo si ripresenta con le stesse facce).
SINTERIZZAZIONE Operazione di fusione per saldatura di materiale metallico polverulente, effettuata mediante pressione e riscaldamento (fino a 1500°C), facente parte della metallurgia delle polveri. Questa tecnica è detta anche HIP (Hot-Isostatic-Pressing) pressatura isostatica a caldo.
SINTEROTEMPRA Operazione combinata, in un solo passaggio in forno, di sinterizzazione e trattamento termico. Le polveri a tenore di lega piuttosto elevato, dopo pressatura a caldo, vengono sottoposte a veloci raffreddamenti (impiegando la stessa atmosfera protettiva che circola nei forni) entro un opportuno intervallo di tempra. Questo metodo consente di ottenere, a costi competitivi, vantaggi in termini di resistenza meccanica, statica e a fatica.
SISTEMA Combinazione di parti interdipendenti che concorrono ad un certo risultato o riunite in maniera da formare un tutto coerente.
SIVIERA Contenitore rivestito di materiale refrattario in cui viene raccolto l’acciaio liquido proveniente dal forno fusorio o d’affinazione.
SKIN PASS Chiamato anche passaggio di pelle. Consiste in una laminazione (a freddo o a caldo) che interessa solo la superficie del prodotto e gli conferisce un aspetto lucido e uniforme. Le caratteristiche strutturali e meccaniche della massa, in genere, non vengono modificate.
SOFFIATURE Bolle sottopelle causate da gas in fase di solidificazione di lingotti, billette ecc.
SOLCHI Anomalie che si formano prevalentemente quando alcuni difetti del semilavorato vengono allungati ed estesi durante la laminazione.
SOLFOCARBONITRURAZIONE Trattamento termochimico con lo scopo di ottenere un arricchimento superficiale di zolfo, carbonio e azoto.
SOLIDUS Punti di fine solidificazione di tutte le leghe.
SOLUBILITÁ Quantità massima di soluto, espressa in grammi, che si scioglie in cento grammi di soluzione.
SOLUBILIZZAZIONE Trattamento generalmente condotto a 1000 – 1100°C con successivo raffreddamento rapido in acqua o aria forzata (tempra degli acciai austenitici).
SOLUTO In una soluzione a due componenti, quello che è presente in quantità minore.
SOLUZIONE SOLIDA Fase cristallina solida, omogenea, contenente due o più specie chimiche.
SOLVENTE In una soluzione a due componenti, quello che è presente in quantità a più alta concentrazione.
SOLVUS Curve che rappresentano la reciproca solubilità di due componenti allo stato solido in funzione della temperatura.
SORBITE Aggregato di finissimi globuli di cementite o di carburi (non risolvibili al microscopio ottico) nella matrice ferritica. La struttura è quella classica degli acciai bonificati, che però ha una lavorabilità non soddisfacente.
SOTTO RAFFREDDAMENTO Raffreddamento al di sotto della temperatura in corrispondenza della quale si ha l’equilibrio di trasformazione di fase, di norma sotto la temperatura ambiente (a -70°C -80°C).
SOVRACARBURAZIONE Eccesso del tenore superficiale di carbonio, rispetto al tenore prescritto, risultante da una cementazione.
SOVRAMETALLO Spessore limitato di metallo che viene lasciato dalla prima operazione di sgrossatura allo scopo di poter eliminare, in fase di finitura, le distorsioni e altri difetti superficiali derivanti da trattamenti termici o da altre operazioni.
SOVRARISCALDAMENTO Riscaldamento di un acciaio o di una lega ad una temperatura così elevata che la combinazione delle sue proprietà risulta notevolmente alterata. Nel caso in cui le originarie proprietà non siano ripristinabili mediante un successivo trattamento termico, tale riscaldamento verrà denominato “bruciatura”.
SPALLE E SELLETTE Utensili da trafila particolarmente adatti a trafilare piatti. Fanno parte della trafila scomponibile e sono regolabili nei lati per permettere di ottenere le misure intermedie contenute fra le minime e le massime della trafila stessa. Vengono regolate per mezzo di cunei, placchette e viti.
SPEGNIMENTO Rapido raffreddamento di un pezzo da una temperatura elevata (austenitizzazione), mediante immersione in un mezzo opportuno: acqua, olio, polimero ecc.
SPRAY FORMING Formatura di un lingotto tramite lo spray di acciaio atomizzato in atmosfera inerte. Questo processo è considerato come una tecnologia intermedia tra la metallurgia convenzionale e quella delle polveri.
STABILIZZAZIONE Trattamento termico avente per scopo di evitare variazioni successive delle dimensioni in fase di lavorazione meccanica.
STABILIZZAZIONE DELL’AUSTENITE RESIDUA (TRATTAMENTO SOTTO ZERO) Fenomeno che riduce o elimina le possibilità di trasformazione dell’austenite residua in martensite nel corso di un raffreddamento ad una temperatura minore (sottoraffreddamento a –70 -80°C) della temperatura ambiente.
STAMPATO Manufatto ricavato mediante stampaggio a caldo o a freddo.
STAMPO Matrice usata per lo stampaggio di pezzi in serie.
STATO DI FORNITURA Descrizione dettagliata del materiale fornito, tipo acciaio, trattamento termico, stato superficiale ecc.
STATO METASTABILE Si dice di uno stato di non-equilibrio dove i cambiamenti verso l’equilibrio sono impercettibili e molto lunghi (secoli).
STATO NATIVO Elemento non ancora separato dal minerale che lo contiene es. zolfo combinato con gesso o calcare.
STATO NATURALE Detto di materiale che non ha subito trattamenti termici dopo la deformazione a caldo o a freddo.
STATO SUPERFICIALE Lo stato superficiale desiderato deve essere designato all’atto della richiesta d’offerta e dell’ordine in base alle classi di qualità previste dalle norme di prodotto, es. laminato grezzo in cl. D, EN 10221.
STELLITE Riporto duro antiusura per resistere alle alte temperature.
STIRRING / STIRRER Agitatori elettromagnetici (EMS Electro Magnetic Stirrer) posti sulla paniera e / o sulle vie di colaggio al fine di agitare il liquido per contenere la formazione delle segregazioni e facilitare il galleggiamento delle inclusioni.
STRATO DI DIFFUSIONE Strato superficiale formatosi nel corso di un trattamento termochimico, contenente gli elementi apportati nel corso del trattamento stesso. Il tenore di questi elementi diminuisce in modo continuo dall’esterno verso l’interno. I precipitati (v. precipitazione) nello stato di diffusione possono essere nitruri, carburi ecc.
STRATO INDURITO Strato superficiale di un acciaio la cui composizione è stata modificata mediante aggiunta ad elevata temperatura di carbonio, azoto, cromo, o altri elementi.
STRUTTURA
METALLOGRAFICA E’ la morfologia con cui due o più fasi d’un sistema metallico s’aggregano. Il termine è anche usato per definire le strutture osservate e fotografate al microscopio ottico.
STRUTTURA A BANDE Effetto talora ottenuto durante una deformazione a caldo di un acciaio Questa struttura crea difficoltà nelle lavorazioni meccaniche. .
STRUTTURA AMORFA Struttura con organizzazione degli atomi o molecole tridimensionale disordinata.
STRUTTURA CRISTALLINA Struttura con organizzazione degli atomi o molecole ordinata e periodica. Questa è data dalla ripetizione regolare nelle tre direzioni spaziali di un’unità base detta cella elementare. Nel gergo metallurgico, il termine è anche usato per definire la struttura brillante visibile sui campioni di resilienza dopo rottura o su manufatti collassati per rottura a fatica.
STRUTTURA PRIMARIA Struttura iniziale di solidificazione, considerata anomala, classica dei materiali non sufficientemente trasformati in fase di laminazione o forgiatura.
SUBLIMAZIONE Passaggio dallo stato solido allo stato aeriforme e viceversa.
SUPERFICIE Parte esterna di un corpo, il contorno che delimita lo spazio occupato da un corpo e lo separa dallo spazio circostante.
SURRISCALDO Riscaldo effettuato in condizioni di temperatura e di durata tali da provocare un ingrossamento anomalo del grano.
TEMPERATURA DI AUSTENITIZZAZIONE Temperatura alla quale un acciaio è completamente costituito da austenite. Da questa struttura partono tutte le trasformazioni che si ottengono in fase di raffreddamento.
TEMPERATURA DI TRASFORMAZIONE Acm. In un acciaio ipereutettoidico, la temperatura alla quale la cementite si trasforma completamente in austenite durante il riscaldamento.
Ac1. Temperatura alla quale l’austenite inizia a formarsi durante il riscaldamento.
Ac3. Temperatura alla quale la trasformazione della ferrite in austenite è completata durante il riscaldamento.
Ac4. Temperatura per la quale l’austenite si trasforma in ferrite delta durante il riscaldamento.
Aecm, Ae1, Ae3, Ae4. Temperature di cambiamento di fase all’equilibrio.
Arcm. In un acciaio ipereutettoidico, la temperatura alla quale la cementite inizia a formarsi durante il raffreddamento.
Ar1. La temperatura alla quale la trasformazione della austenite in ferrite (acciai ipoeutettoidici) oppure ferrite più cementite (acciai eutettoidici o ipereutettoidici) è completa durante il raffreddamento.
Ar3. Temperatura alla quale l’austenite inizia a trasformarsi in ferrite durante il raffreddamento.
Ar4. Temperatura alla quale la ferrite delta si trasforma in austenite durante il raffreddamento.
A2 Punto critico del magnetismo (~ 769 °C). Superando questa temperatura il magnetismo residuo si dissolve.
Ms. Temperatura alla quale, in fase di raffreddamento, inizia la trasformazione dell’austenite in martensite (martensite start).
Mf. Temperatura alla quale la trasformazione dell’austenite in martensite è praticamente ultimata (martensite finish).
Tutte le trasformazioni, con l’eccezione della martensite, avvengono a temperature più basse durante il raffreddamento rispetto al riscaldamento.
Le temperature a cui si è formato il 10%, 50% e 90% di martensite sono deducibili dalle seguenti formule:
M 10% = Ms – 10 °C ± 3
M 50% = Ms – 47 °C ± 6
M 90% = Ms – 103 °C ± 12
M f = Ms – 215 °C ± 15
Temperatura alla quale si verifica un cambiamento di fase. Il termine è utilizzato per indicare la temperatura limite di un intervallo di trasformazione. I simboli seguenti sono utilizzati per gli acciai e le ghise:
TEMPO DI MANTENIMENTO Tempo durante il quale il pezzo viene mantenuto in un forno alla temperatura prestabilita.
TEMPO DI PERMANENZA Tempo che intercorre da quando il pezzo ha raggiunto la temperatura prestabilita a cuore e la successiva variazione di temperatura. Normalmente si utilizza una permanenza di ½ ora per pollice di spessore in fase di tempra e 1 h in fase di rinvenimento. Questi parametri sono validi per spessori oltre 50 mm.
TEMPRA Operazione che consiste nel raffreddare un prodotto ferroso più rapidamente che in aria calma. E’ buona norma non ricorrere ad un mezzo temprante più drastico del necessario, perché, con maggiore velocità di raffreddamento, maggiori saranno le tensioni all’interno dei pezzi. I bagni per la tempra devono essere agitati, per evitare che, bolle di vapore rimangano aderenti al materiale. I bagni più usati sono: miscele di gas (per trattamenti sotto zero), acqua, bagni di sali, polimeri (acqua con additivi), olio, aria forzata o calma. Il peso dei bagni deve essere almeno 10-15 volte superiore a quello del materiale da temprare. A fine tempra, la temperatura del bagno non deve superare i 49°C.
TEMPRA A CUORE Profondità di tempra che corrisponde almeno alla distanza tra superficie e cuore del pezzo.
TEMPRA AD INDUZIONE Forma di tempra nella quale il riscaldamento è effettuato mediante corrente indotta da bobine. La temperatura deve essere superiore ad Ac3. Solitamente non è fattibile su spessori sotto i 6 mm e preferibilmente è da estendere a diametri da 14 a 150 mm
TEMPRA DIRETTA Operazione di tempra di manufatti cementati direttamente dalla temperatura di cementazione.
TEMPRA IN ACQUA Tempra effettuata nel mezzo raffreddante acqua.
TEMPRA IN ARIA FORZATA Trattamento di tempra effettuato mediante aria forzata es. ventilatori.
TEMPRA INTERROTTA Interruzione del ciclo di raffreddamento ad una temperatura predeterminata e mantenimento a questa temperatura per un tempo specifico, prima del raffreddamento a temperatura ambiente. L’interruzione del raffreddamento genera un autorinvenimento che scarica in parte le tensioni.
TEMPRA SCALARE Tempra nel corso della quale si interrompe momentaneamente il raffreddamento mediante permanenza in un mezzo-ambiente (aria) ad una temperatura opportunamente scelta.
TEMPRA SCALARE BAINITICA Trattamento termico che comporta un’austenitizzazione seguita da una tempra scalare il cui raffreddamento deve essere sufficientemente rapido per evitare la formazione di ferrite o perlite, con permanenza realizzata ad una temperatura maggiore a Ms, affinchè la trasformazione dell’austenite avvenga parzialmente o totalmente in bainite. Il raffreddamento finale fino alla temperatura ambiente non è oggetto di prescrizioni particolari.
TEMPRA SCALARE MARTENSITICA Trattamento termico che comporta un’austenitizzazione seguita da tempra scalare il cui raffreddamento deve essere sufficientemente rapido per evitare qualsiasi formazione di ferrite, perlite o bainite, con permanenza realizzata ad una temperatura leggermente maggiore di Ms, per una durata sufficientemente lunga per consentire l’omogeneizzazione della temperatura e, nello stesso tempo, sufficientemente breve per evitare la formazione di bainite. Il raffreddamento finale durante il quale si forma la martensite quasi simultaneamente in tutta la sezione del prodotto, viene effettuato in aria.
TEMPRA SELETTIVA Raffreddamento limitato ad alcune zone del manufatto.
TEMPRA SUPERFICIALE (INDURIMENTO ALLA FIAMMA) Processo che consiste nel riscaldare una superficie, mediante cannello ossiacetilenico oppure altro tipo di fiamma ad elevata temperatura, e, quindi, nel raffreddare rapidamente, in modo da indurre la tempra.
TEMPRA SUPERFICIALE (RISCALDO AD INDUZIONE) Il riscaldo viene eseguito con l’impiego di bobine percorse da corrente generanti un campo magnetico. Segue la tempra con raffreddamento mediante acqua.
TEMPRA TERMALE Consiste in un riscaldo d’austenitizzazione e un raffreddamento in bagno di sali tale da permettere il superamento della velocità critica di tempra.
TEMPRABILITÁ Attitudine dell’acciaio a dar luogo alle trasformazioni martensitica e/o bainitica. In genere è la capacità di un acciaio a determinare la profondità e la distribuzione di durezza in fase di tempra. Più elevato è il contenuto del carbonio più alta sarà la temprabilità.
TENACE Capacità di un metallo di assorbire energia e di deformarsi plasticamente prima di rompersi.
TENSIONI Azione intermolecolare che si scambiano tra loro le facce di una stessa sezione di una struttura per equilibrare le forze esterne applicate. Nascono dalle lavorazioni subite dal materiale, dalla dilatazione impedita a seguito variazione di volume, da trasformazioni strutturali es. passaggio da struttura austenitica a martensitica ecc.
TERMOCOPPIA Apparecchiatura per la misura delle temperature, costituita da due metalli o leghe connessi elettricamente ad un estremo e connessi ad un voltmetro all’altro estremo . Nel caso in cui una delle due giunzioni sia più calda dell’altra, si produce una differenza di potenziale che risulta essere approssimativamente proporzionale alla differenza di temperatura fra le due giunzioni.
TERMODINAMICA Fisica che studia la trasformazione del calore in lavoro es. mediante una variazione di volume un sistema può compiere un lavoro meccanico.
TERMOINDURENTE Proprietà di un prodotto di indurire al raggiungimento di una determinata temperatura.
TERMOPLASTICO Proprietà di un prodotto di rammollire al raggiungimento di una determinata temperatura.
TERMOSPRAY Si utilizza un alimentatore polveri, una pistola e dei rifusori. E’ un riporto economicamente vantaggioso e di buona qualità.
TETRAGONALE O
TETRAEDICO Poliedro costituito da quattro facce a forma di triangoli equilateri uguali. Nel legame tetraedico, tipico di diamante, silicio e germanio, un atomo posto al centro del tetraedro è legato ai quattro atomi posti ai vertici.
TETRAVALENTE Detto di atomo che si lega con altri quattro elementi.
TITANIO Metallo dotato di proprietà analoghe al silicio ed allo stagno. Simbolo Ti con densità 4,51 (acciaio 7,85). La lega più conosciuta è costituita dal 90% di titanio, 6% alluminio e 4% di vanadio.
TOLLERANZA Scostamento ammesso rispetto alla dimensione nominale. Generalmente si classificano come tolleranze dimensionali e tolleranze di forma.
TONDO Semiprodotto e prodotto di sezione circolare.
TORNITURA Asportazione di materiale metallico mediante lavorazione ai torni.
TORSIONE Svergolatura o distorsione a spirale nel senso dell’asse longitudinale delle barre tonde, piatte, esagonali e a profilo speciale.
TRAFILATURA Deformazione a freddo (+C) senza asportazione di materiale di barre, tubi, vergella ecc. laminati a caldo.
La riduzione di sezione avviene per mezzo di una filiera su banco-trafila.
TRANCIATURA Operazione meccanica di taglio a freddo avente la funzione di separare in più parti il materiale.
TRANSURANICO Detto degli elementi chimici che nella classificazione periodica stanno dopo l'uranio.
TRASFORMAZIONE DI FASE Modifiche microstrutturali come trasformazioni allotropiche, ricristallizzazioni, crescita del grano. Tali trasformazioni coinvolgono processi diffusivi e non prevedono modifiche del numero o composizione delle fasi presenti.
TRASFORMAZIONE ISOTERMICA Cambiamento di fase che ha luogo a temperatura costante.
TRASFORMAZIONE MARTENSITICA Reazione che ha luogo in alcuni metalli durante il raffreddamento, con formazione di una struttura aciculare (a forma di aghi) denominata martensite.
TRATTAMENTO A FREDDO
O SOTTO
RAFFREDDAMENTO Raffreddamento a 0°C con l’obiettivo di ottenere desiderate condizioni o particolari proprietà, quali ad esempio la stabilità microstrutturale o dimensionale. Nel caso in cui il trattamento implica la trasformazione d’austenite residua, è normalmente seguito da un rinvenimento. Per eliminare l’austenite residua il sottoraffreddamento in fase di tempra, va spinto oltre il punto Mf ; in pratica sono comunque sufficienti –70°C – 80°C.
TRATTAMENTO DI PRECIPITAZIONE Invecchiamento artificiale nel quale un costituente precipita da una soluzione solida sovrassatura.
TRATTAMENTO GALVANICO Depositi o rivestimenti eseguiti per dare un aspetto lucido al metallo base, oppure per resistere ai composti corrosivi. La tensione introdotta nella soluzione elettrolitica delle vasche (rame, alpaca, nichel, argento, oro palladio, platino, rutenio …) arriva solo a 6 – 8 V.
TRATTAMENTO INTERCRITICO Trattamento di un acciaio ipoeutettoide che comporta un riscaldo ed una permanenza tra AC1 e AC3, seguito da un raffreddamento adatto all’ottenimento delle caratteristiche desiderate.
TRATTAMENTO SOTTO VUOTO Durante la fabbricazione e il colaggio, l’acciaio assorbe idrogeno che favorisce la formazione di lesioni capillari interne denominate fiocchi (vedere ricottura antifiocco). Per ridurre il contenuto di idrogeno, si ricorre all’impiego di impianti di degasaggio dell’acciaio liquido.
TRATTAMENTO SOTTO ZERO Vedere sottoraffreddamento.
TRATTAMENTO TERMOCHIMICO Processo effettuato in un mezzo-ambiente opportunamente scelto, per ottenere una modifica della composizione chimica del materiale base.
TRATTAMENTO TERMOMECCANICO Procedimento di formatura a caldo nel quale la temperatura e la formatura vengono controllate e regolate nel loro decorso per mettere a punto un determinato stato strutturale e, di conseguenza, determinate caratteristiche del materiale. La tecnica di processo più usata è la formatura di normalizzazione.
TRATTEMENTO TERMICO Successione di operazioni termiche al fine di ottenere un cambiamento di proprietà e/o strutture di un materiale ferroso.
TRENO DI LAMINAZIONE Nel corso della laminazione a caldo, è definito “treno” tutto il sistema che va dai forni di riscaldo, attraverso sbozzatori e discagliatrici fino al finitore, treno di laminazione vero e proprio con 6 o 7 gabbie a quattro cilindri cadauno.
TRIANGOLARITÁ Errore di forma della sezione trasversale per pezzi tondi. La tolleranza di circolarità ammessa è data dalla differenza fra il diametro massimo ed il diametro minimo diviso 2. Tale valore deve essere minore o uguale al valore di IT corrispondente alla dimensione nominale diviso 4. La tolleranza IT va definita in fase di offerta e/o ordine. ( Norma UNI ISO 286/1 )
TRIP Acciai per alte prestazioni. Transformation-Induced-Plasticity. La particolare microstruttura di questi acciai, si genera praticando un doppio stadio di trattamento termico dopo la deformazione plastica a freddo del laminato, oppure direttamente al termine della laminazione a caldo. Ne risultano proprietà meccaniche superiori a quelle degli acciai dual phase. Analisi indicativa: C% 0.10 - 0.60, Mn% 1.50 - 2.10, Si% 1.50 - 1.70, Al% 0.030 - 0.050
TROOSTITE A velocità di raffreddamento molto basse, avviene la migrazione degli atomi di ferro che assumono una nuova disposizione reticolare
(g à a ) e, nello stesso tempo, gli atomi di carbonio migrano per formare la cementite. Questo prodotto di trasformazione prende il nome di perlite (ferrite più cementite)
TRUCIOLABILITA’ E’ la facilità con cui gli utensili possono determinare la formazione di trucioli. Sinonimo anche di buona lavorabilità.
TUBO Prodotto finito lungo, cavo, ad estremità aperte la cui sezione trasversale è circolare o di altre forme, ottenuto generalmente per trafilatura, laminazione, estrusione o saldatura di lamiere e nastri.
TUBO SALDATO Tubo ottenuto per formatura di un prodotto piatto laminato (nastro o lamiera) e successiva saldatura dei bordi adiacenti. La saldatura può essere longitudinale o elicoidale.
TUBO SENZA SALDATURA
A CALDO Tubo ottenuto partendo da billetta o blumo, mediante laminazione o estrusione a caldo.
TUBO SENZA SALDATURA
A FREDDO Tubo ottenuto partendo da un tubo senza saldatura a caldo e sottoposto a trafilatura o laminazione a freddo.
USURA Parametro legato principalmente allo stato inclusionale dell’acciaio (ossidi abrasivi come allumina e silicati) ed alla eventuale presenza di carburi. Questi componenti venendo a contatto con l’utensile da taglio, ne provocano l’usura.
VACANZA Mancanza di alcuni atomi nelle posizioni nodali del reticolo cristallino.
VAIOLATURA Tracce di cavità dovute ad impressioni di ossidi durante la laminazione. Si manifestano sotto forma di puntinature diffuse sulla superficie, spesso riempite di ossidi.
VALENZA Rappresenta il numero di elettroni che un elemento cede, acquista o mette in condivisione con altri elementi in un composto chimico. La valenza massima di un elemento è data dal numero del gruppo al quale esso appartiene, nella classificazione del sistema periodico. Ad esempio gli alcalini (primo gruppo) sono monovalenti, gli alcalini terrosi (II gruppo ) sono bivalenti, i gas nobili (VIII) hanno valenza nulla. Monovalente (1), bivalente (2), trivalente (3), tetravalente (4), pentavalente (5), esavalente (6), eptavalente (7).
VANADIZZAZIONE Trattamento termochimico al quale viene sottoposto un materiale ferroso allo scopo di ottenere un arricchimento superficiale di vanadio.
VASCHE PER TEMPRA Contenitori per liquidi di raffreddamento acqua, olio, polimero ecc. Il peso di questi ultimi deve essere pari a 10 ÷ 15 volte quello del materiale da temprare.
VELOCITÁ DI RAFFREDDAMENTO Indica la variazione di temperatura in funzione del tempo e del mezzo-ambiente.
VELOCITÁ DI RAFFREDDAMENTO
CRITICA Velocità di raffreddamento continuo, richiesta per prevenire trasformazioni indesiderate. Nel caso degli acciai, è la velocità di raffreddamento minima con la quale l’austenite deve essere continuamente raffreddata per sopprimere qualunque altra trasforma
VERGELLA Prodotto laminato e avvolto a caldo in matasse a spire non ordinate ed in genere di dimensione nominale maggiore o uguale a 5,5 mm
VERTICALIZZAZIONE Sviluppo della produzione avente lo scopo di evitare la commercializzazione di semilavorati in generale poco remunerativi e di portare la catena di produzione il più possibile vicino al prodotto idoneo all’utilizzo finale.
VISCOSITÁ Effetto per il quale lo strato di sostanze in movimento tende a trascinare gli strati adiacenti.
VISCOSITÁ MAGNETICA Descrive il ritardo nella variazione di magnetizzazione in un materiale ferromagnetico quando il campo magnetico esterno cambia bruscamente d’intensità.
WIDMANNSTÄTTEN Struttura risultante dalla formazione di una nuova fase in taluni piani cristallografici di una soluzione madre solida. Per gli acciai ipoeutettoidi essa appare sotto forma di aghi di ferrite su fondo perlitico, per gli acciai ipereutettoidi gli aghi sono costituiti da cementite. Tale struttura è rilevabile anche con controllo ultrasuoni e appare sullo schermo dello strumento sotto forma di indicazioni raggruppate. Per eliminarla, si deve deformare nuovamente a caldo l’acciaio e sottoporlo poi a trattamenti termici appropriati es. normalizzazione ecc.
ZINCATURA Processo di rivestimento di un manufatto in acciaio per migliorarne la resistenza alla corrosione.
ZINCATURA A CALDO Processo di deposizione dello zinco sul metallo base ottenuto per immersione a caldo.
ZINCATURA ELETTROLITICA Processo di deposizione dello zinco sul metallo base ottenuto per elettro deposizione.
Bloccato

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