La scelta del tipo di acciaio.

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Aldebaran
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La scelta del tipo di acciaio.

Messaggio da Aldebaran »

Penso sia utile redarre delle schede tecniche di vari acciai ,inox e non,per rendere piu' facile e veloce la scelta dei prodotti con cui forgiare i nostri rasoi e coltelli.
Vorrei iniziare descrivendo dei criteri di scelta che secondo me danno un'immagine obiettiva di questa realta',a prescindere dalle preferenze che ognuno di noi ha nei riguardi di un acciaio piuttosto che un altro.
La scelta di un tipo di acciaio.

1)Caratteristiche desiderate.

Per questa scelta e' necessario mirare al requisito che piu' interessa (durezza,tenacita',temprabilita',indeformabilita',ecc.)senza pero'trascurare requisiti secondari .
A tal proposito vanno tenute naturalmente presenti le difficolta' di trattamento inerenti alla forma del pezzo e l'influenza delle dimensioni sulle caratteristiche raggiungibili ,dopo il trattamento ,adottando acciai temprabili in olio e ad aria per pezzi di forma complicata che possono dar luogo a deformazioni e rotture.

2)Qualita' del materiale.
Per stabilire la qualita' del materiale non bisogna basarsi solo sulla sua composizione chimica ma anche su altri fattori quali:

a)Le modalita' di elaborazione dell'acciaio ,da cui dipende il suo contenuto di gas e di inclusioni non metalliche;

b)Le modalita' di lavorazione ,in particolare a caldo,da cui dipende l'assenza o meno di difetti,superficiali o interni ,del materiale;

c)Le modalita' di trattamento termico,e in particolare i cicli di ricottura determinanti il grado di truciolabilita' o di formabilita' a freddo,ed i cicli di bonifica determinanti le caratteristiche in opera per il materiale da fornire in tali condizioni;

d)La costanza ,da partita a partita,delle caratteristiche chimiche ,meccaniche e tecnologiche del materiale.

3)Alcuni consigli pratici.

Qualora il costo del materiale incida realtivamente poco sul costo finale del prodotto o di una struttura,converra' scegliere l'acciaio che offra le maggiori garanzie.
In generale, e' bene evitare di chiedere ai produttori acciai con composizioni chimiche particolari:il costo di un tale materiale sara' di norma maggiore di quello di un acciaio di pari prestazione reperibile sul mercato,in quanto il produttore di solito non riesce a vendere gli eventuali residui di colata,ed inoltre tende logicamente a far pagare al richiedente la messa a punto del nuovo tipo di acciaio.

Il consumaore,d'altro canto,deve tenere ben presente che la durata di un utensile,l'inossidabilita' di un pezzo ,dipendono,in egual misura,dal tipo di acciaio e dalle modalita' di lavorazione e di trattamento termico e dallo stato di messa in opera.
Un utensile non correttamente temprato si rompera' o perdera' il tagliente,anche se costruito con ottimo acciaio;un pezzo in acciaio inossidabile si comportera' mediocremente se non sara' stato debitamente trattato termicamente o ne sara' stata trascurata la pulitura della superficie.

4)Cenni sull'evoluzione della composizione chimica degli acciai.
Dopo la seconda guerra mondiale ,e sopratutto negli ultimi venti anni circa,si sono sempre piu' affermate le seguenti tendenze:
a)Per le maggiori esigenze ,piuttosto che ideare nuovi tipi di acciai,si e' preferito migliorare le caratteristiche di modelli gia' affermati,ricorrendo a particolare teciche di elaborazione,come la fusione nel forno a induzione sottovuoto,la rifusione sotto scoria elettroconduttrice.

b)Per le normali esigenze,impiegare acciai meno legati che per il passato ,ricorrendo anche frequentemente alla sostituzione,parziale o totale,degli elementi di lega pregiati co latri piu' economici ,sfruttando anche il miglioramento dei mezzi produttivi.
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Aldebaran
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Re: La scelta del tipo di acciaio.

Messaggio da Aldebaran »

In merito al punto 3,seconda riga,posso dire che e' utile,se si vuole una tipologia precisa di acciaio non piu' in commercio,cercarne un 'altra con caratteristiche simili.
Infatti io vorrei che qualcuno riproducesse i rasoi Sheffield,che hanno pero',almeno per quanto concerne alcune annate,una composizione chimica dell'acciaio desueta.
Nerocagliostro mi ha cosi' consigliato gli odierni lM2 e l'F8.

Per quanto concerne invece il punto 4a),quel genere di forni descritti servono anche per la produzione di abrasivi e il trattamento termico dei leganti.
Alcune aziende produttrici nello stesso momento in cui scaldano un materiale a diverse temperature ,ad esempio la ceramica, per ricavarne abrasivi di vario genere (ricordo che gia' la ceramica contiene ossido di ferro),bruciano anche residui di lavorazione per risparmiare sui costi di smaltimento.
In sostanza,questi forni vengono visti anche come termovalorizzatori,in quanto la struttura degli uni e degli altri e' sostanzialmente la stessa.
Il problema e' che scorie di rifiuti ridotte in polveri sottili si incollano,a causa delle alte temperature ,all'abrasivo creato nel processo,e quest'ultimo,anche quando viene raffinato per mezzo di altri processi,presenta sempre impurita'.
Questo l'ho scoperto quando facevo fare esperimenti a Mastro Livi con vari tipi di abasivo per generare nuove paste per coramella;la soluzione e' stata prendere abrasivi che non derivassero da altri materiali scaldati oltre i 700 gradi ma con la stessa durezza dei primi.
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